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Editore: Bottega editoriale Srl
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A. XVIII, n. 199, aprile 2024
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Dibattiti ed eventi (a cura di Giulia De Concilio)

“Al via” la sesta edizione
della “Scuola di Redattore
di casa editrice”: opinioni
e testimonianze in diretta

di I corsisti dell’edizione 2010/2011
Ventotto incontri per imparare cos’è una casa editrice, come funziona,
come viene gestita, fino ad arrivare alla realizzazione del prodotto libro


Le prime lezioni della VI edizione della “Scuola per Redattore di casa editrice”, ideata e organizzata dall’agenzia letteraria rendese (Cs) la Bottega editoriale, hanno già suscitato vivo interesse tra gli allievi del corso: otto ragazzi, infatti, hanno offerto la loro – seppur prematura – testimonianza di quest’appassionante ed istruttiva esperienza, ancora agli albori.

I seguenti articoli, a firma di otto corsisti, sono stati sistemati “cronologicamente”, seguendo un “crescendo” di informazioni e dando l’impressione che il pezzo sia stato scritto da una sola mano.

 

Il culto dei libri permane?

Nel mondo contemporaneo, talmente frenetico da renderci spesso troppo stanchi, affannati, incerti e disillusi, continuiamo inesorabilmente a leggere libri. Spesso ci commuoviamo davanti a un film o ascoltando una canzone, e ciò è comprensibile, ma non riusciamo mai a spiegarci il perché, se guardiamo la copertina di un libro al quale siamo per qualche motivo legati, nasce dentro di noi un sentimento di profondo attaccamento e un desiderio quasi morboso di protezione. In fondo è solo un oggetto come tanti, eppure, lo si percepisce come diverso e speciale.

Perché non sappiamo definire bene quella strana sensazione che si prova tenendo tra le mani un vecchio libro, che abbiamo letto tanto tempo fa, magari con una buona dose di bramosia? Forse la risposta a questo quesito è che il libro è spesso dotato di un’anima e, in quanto prodotto della mente umana, deve per forza possedere delle caratteristiche peculiari. Lo spiega in maniera egregia lo scrittore Hermann Hesse in La felicità, versi e pensieri: «Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso. Lì c’è tutto ciò di cui hai bisogno».

La verità è che spesso instauriamo un rapporto quasi intimo e magico con il libro che amiamo, ci lasciamo catturare dalla sua “paura”, cosicché si riaccendono in noi sentimenti sopiti e, solo a quel punto, riusciamo finalmente a guardare in faccia la realtà per quella che è.

Ma il libro non è soltanto il frutto della mente di un individuo, è anche un prodotto che l’autore vorrebbe, nella maggior parte dei casi, immettere nel mercato, quindi il passaggio dalla bozza al libro vero richiede, spesso, tempi molto lunghi di elaborazione grafica e di editing. Infatti, dietro l’oggetto di carta che vediamo esposto nelle piccole e grandi librerie, c’è sempre un lavoro di compartecipazione all’interno di un’équipe qualificata che provvede a rendere coerente il dattiloscritto.

La Bottega editoriale, per esempio, è un’agenzia letteraria che si occupa, soprattutto all’interno del territorio calabrese, non solo delle varie fasi di produzione di un libro, ma anche della promozione di autori attraverso una vasta rete di strumenti divulgativi quali il web, le fiere e le relazioni personali con le varie librerie. Gli autori vengono seguiti e consigliati durante tutto il loro iter creativo.

La Bottega editoriale ha inoltre realizzato da alcuni anni, corsi e stage formativi rivolti a studenti, neolaureti, aspiranti editori…

Da pochi giorni è iniziata la VI edizione della “Scuola di Redattore di casa editrice” a Cosenza; le sedi scelte per le lezioni sono: la biblioteca civica di Cosenza, il liceo scientifico “Pitagora” e il centro editoriale dell’Università della Calabria. Queste permettono, a ciascun allievo, di entrare direttamente in contatto con il mondo dell’editoria e della cultura, in un’atmosfera calda e accogliente.

Il direttore è Fulvio Mazza, dotato di esperienza ventennale nel settore, affiancato da numerosi e competenti collaboratori che insieme cooperano nella realizzazione di numerosi libri e volumi specialistici.

Le lezioni vertono sia sull’aspetto pratico che teorico del mondo editoriale.

Viene profilata inoltre la possibilità di visitare le grandi case editrici del sud quali: Pellegrini, Rubbettino, Città del Sole… Ogni lezione si svolge in un clima sereno, ma al tempo stesso concitato, molto spesso traslando immediatamente le nozioni impartite in esempi pratici e chiari.

Il corso è davvero interessante, non solo perché permette di capire le dinamiche e i vari processi che portano alla creazione di un libro e il ruolo delle varie figure che vi concorrono, ma anche perché dà modo di comprendere quanto oggi sia allettante per i giovani avvicinarsi a questo affascinante mondo.

Occorre impedire in tutti i modi che il “potere” dei libri si perda nel marasma della società odierna. Dopo tutto, perché in un mondo come quello di oggi, affetto da un così marcato cinismo, il culto dei libri permane? Forse perché l’uomo non vive di solo pane ma anche di cultura.

Erano vere, dunque, le parole di Luigi Einaudi quando diceva: «Il libro, sia esso romanzo saggio o poesia, deve coinvolgere al massimo l’intelligenza e la sensibilità del lettore. Quando in un libro, di poesia o di prosa, una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un quadro scultura o monumento quel testo ti arricchisce non solo nell’immediato ma ti muta nell’essenza».

 

di Marianna Leone

 

Al via la VI edizione della “Scuola di Redattore di casa editrice”

È iniziata il 20 ottobre 2010 la VI edizione della “Scuola di Redattore per casa editrice”, promossa dall’agenzia rendese la Bottega editoriale in collaborazione con esperti del settore sia calabresi che siciliani.

Intento del corso è quello di formare una ventina di giovani aspiranti alla professione di redattore, figura cardine all’interno del settore editoriale in quanto coordinatore, appunto, del lavoro di redazione.

Il corso, articolato in 28 incontri, impegna già da 4 lezioni i partecipanti. Tranquilli, avete letto bene, c'è scritto proprio impegna, non è un refuso! I corsisti, infatti, sin da subito sono stati messi alla prova, regole di editing alla mano, con testi da correggere, articoli da scrivere, libri da recensire.

Qualcuno potrebbe obiettare e chiedere: «ma non è una forzatura? Non è forse troppo presto per responsabilizzare in questo modo dei semplici aspiranti, il tutto in 6 ore settimanali?». Ebbene, la risposta più ovvia, a parer mio, è duplice. Se da un lato potremmo far riecheggiare l’oramai celebre «dipende…», lasciando l’interrogativo aperto a discrezione del lettore, dall’altro sarebbe molto più consono utilizzare un «no» secco spiegandone il motivo: questo è un lavoro che si impara sul campo e, pertanto, non avrebbe alcun senso limitarci alla teoria che, seppur importante, ha sempre bisogno di sfociare nella pratica e nella sua effettiva applicazione.

Ecco lo spirito con cui gli aspiranti redattori occupano ogni lunedì e giovedì le sale della biblioteca civica di Cosenza – prima delle tre sedi ad ospitare gli incontri –: voglia di imparare, mettere in pratica «regole che spesso si rivelano consigli», interrogandosi su come sia opportuno agire per rendere un testo accattivante, piacevole, vendibile. Il tutto insieme ad una guida d’eccezione, il direttore del corso Fulvio Mazza ed i suoi validi collaboratori che, con le loro domande, stimolano l’interazione ed un dialogo critico e costruttivo.

Il corso, però, non è soltanto questo, non si tratta unicamente di lezioni frontali; quando prima affermavo che quello che ci piacerebbe fare è un mestiere che si impara sul campo, non lo dicevo tanto per dire. Già perché sul campo, noi partecipanti, ci andremo eccome. Grazie a delle visite guidate presso le case editrici, partners del progetto, avremo la possibilità di renderci realmente conto di come vi si lavora.

Ulteriore banco di prova, oserei dire, perché e a quel punto, davanti al “fatto compiuto”, davanti alle difficoltà, alle bozze che fanno rizzare i capelli a causa di quell’“orfano” che lì non ci doveva essere proprio prima del «Visto si Stampi», allora e solo allora sapremo se le nostre coronarie da aspiranti redattori reggeranno la pressione di un futuro lavoro che, va detto, molto spesso deve essere più meticoloso di altri.

Volete anche qui una risposta? Beh, non ne sono del tutto certa, posso mettere una mano sul fuoco sulla grande passione che ci stiamo mettendo e sul nostro impegno.

Quanto alla risposta, per ora, posso soltanto affidarmi al caro buon vecchio «dipende…».

 

di Laura Verta

 

L’obiettivo del corso

Qual è la mission di una casa editrice? Perché si diventa redattori?

Con queste domande, il direttore dell’agenzia letteraria la Bottega editoriale, Fulvio Mazza, accoglie i numerosi partecipanti al corso per “Redattore di casa editrice”.

Amore per i libri? Eroica difesa della cultura, in un mondo accecato dall’ignoranza? Passione unita al guadagno?

È chiaro sin dall’inizio qual è l’obiettivo del corso: formare redattori editoriali consapevoli del loro ruolo e, soprattutto, competenti. Amare la scrittura e la lettura è fondamentale, ma non basta. Il redattore deve possedere specifiche competenze tecniche e deve sapere che la strada che intende percorrere non è priva di ostacoli.

Il gruppo degli aspiranti redattori è eterogeneo per età, formazione, provenienza e motivazione. Ad accomunare la maggior parte, il desiderio di lavorare all’interno di una casa editrice. Ma c’è chi sogna un po’ più in grande e, magari, coltiva nel proprio cuore la speranza di fondare una piccola casa editrice o un’agenzia letteraria.

Diverse le tematiche affrontate durante i primi incontri: come funziona una casa editrice, com’è organizzata, prime prove pratiche di correzione di testi “taroccati”, apprendimento delle regole di editing.

Un concetto viene più volte ribadito: essenziale è il rispetto del testo letterario. “Correggere” non significa “stravolgere”. Il redattore rispetta l’essenza e lo stile dell’autore, propone modifiche del testo solo dove ritenuto indispensabile e col solo intento di migliorarlo.

Niente manie di onnipotenza, signori!

«Qui – ripete spesso il direttore della “Scuola” – s’impara ad essere intelligenti mediatori».

Siamo solo all’inizio e c’è ancora tanto da imparare, tante le curiosità, tanti i dubbi da sciogliere… E allora, a lavoro! L’augurio che rivolgo a ciascuno è: go with the flow!

 

di Lidia Palmieri

 

L’arte dell’editoria

Il corso, che si articolerà in 84 ore di lezioni frontali, visite guidate agli eventi letterari regionali e stage presso le case editrici, permetterà ai partecipanti di imparare o affinare le capacità necessarie per diventare un redattore editoriale: gli allievi impareranno che cos’è una casa editrice, come nasce un libro, come si diventa editor…

Non solo: il corso affronterà anche altre tematiche inerenti il mondo dell’editoria, tra cui lo stato del mercato editoriale, la distribuzione di un libro, la scrittura in sé e anche l’etica giornalistica.

I corsi si terranno presso la biblioteca civica di Cosenza, il centro editoriale e librario dell’Università della Calabria e il liceo scientifico “Pitagora” di Rende (Cs).

I docenti della “Scuola” saranno editori di collane librarie, direttori e responsabili di testate giornalistiche, autori di libri. Tra coloro i quali insegneranno ai partecipanti l’arte dell’editoria, figura anche il giornalista e direttore de la Bottega Editoriale, Fulvio Mazza, esperto di comunicazione e di editoria e, talvolta, docente di tali materie presso l’Università della Calabria.

I partecipanti più meritevoli del corso avranno la possibilità di svolgere stage presso strutture editoriali calabresi. Stage che, alcuni allievi, sperano possano essere l’anticamera per una futura professione di redattore di casa editrice.

 

di Mirko Scilla

 

Il “prodotto libro”

Il sapere è sete di conoscenza, lo è da sempre.

All’uomo, è intimamente connaturata una tenace attitudine ad indagare tutti i campi dello scibile a lui noto.

Partecipare ad un corso per “Redattore di casa editrice” significa, in un certo qual senso, completare la conoscenza che si ha del libro non in senso narratologico, ma editoriale, estetico ed economico. L’universo librario ha continuamente affascinato i lettori di tutte le epoche, ma i lettori hanno sempre svolto un’azione di lettura e di riflessione critica leggendo libri. Scopo del corso è dunque quello di presentare i passaggi tecnici che portano alla realizzazione del “prodotto libro” così come lo vediamo esposto in qualsiasi libreria camminando per strada e, al contempo, di offrire la possibilità di conoscere e confrontarsi con il mondo dell’editing.

Suppongo sia tale una delle principali motivazioni che hanno spinto una ventina di “addetti ai lavori” a partecipare a questa iniziativa.

La messa in evidenza delle regole del “perfetto” proofreader, l’opinabilità di numerose regole (forse prima stimate erroneamente quali “scienze esatte”), la conciliabilità dell’universo umanistico e di quello tecnologico-informatico-scientifico, l’essere poliedrico richiesto oggigiorno all’editore, sono la linfa vitale delle lezioni. La scelta della copertina, della controcopertina, della sovraccoperta, della fascetta e del frontespizio, nonché gli aspetti inerenti la fruibilità del libro come prodotto merceologico e gli accordi contrattuali e di marketing costituiscono elementi di riflessione sulla sfera estetica ed economica.

Il corso, come si è detto ha luogo in diverse locations: la biblioteca civica di Cosenza, il liceo scientifico “Pitagora” di Rende (Cs), il centro editoriale e librario dell’Università della Calabria a Rende (Cs) per una durata complessiva di sei ore settimanali. Le lezioni sono frontali ma la scuola, giunta alla VI edizione, offre anche la possibilità di seguirle on-line, per chi abbia difficoltà a raggiungere la sede degli incontri.

Il coordinatore dei lavori è il dottor Fulvio Mazza che intende offrire un approccio fortunatamente non accademico con la dottrina. La visita di qualche casa editrice e la professionalità del direttore Mazza, a capo dell’agenzia letteraria – la Bottega editoriale – promotrice del sopraccitato corso, rappresentano altri fondamentali approcci alla realtà editoriale odierna e autoctona.

 

di Francesco Rolli

 

La contraddittoria realtà editoriale

I partecipanti alla “Scuola di Redattore di casa editrice”, organizzata da la Bottega editoriale, sono appena giunti a metà del primo modulo didattico. Durante tale fase, si stanno fornendo agli iscritti alcune nozioni fondamentali per la professione alla quale vogliono accostarsi: cos’è il mercato editoriale, come funziona la redazione di una casa editrice, come nasce un libro, cosa significa “conflitto collaborativo” tra redattore e autore, cos’è l’attività di editing.

Già da questa prima sezione introduttiva, una sorta di presentazione del mondo e del mercato editoriale, possiamo dire che il docente Fulvio Mazza, ha mostrato in modo chiaro quale sia lo spirito del suo corso. Non illustrare ciò che è “in teoria” il mondo editoriale, quello che “dovrebbe essere”, ma far comprendere quello che realmente accade o può accadere in una casa editrice. La “Scuola”, infatti, vuole fornire un percorso di formazione professionale e intende preparare i partecipanti a un ingresso nel mondo del lavoro. Qualificarli dunque in maniera utile e prepararli alle contingenze, alle variabili che certo incontreranno.

Perché questa è la fondamentale differenza tra l’ipotesi e la realtà: la realtà è più complessa, contiene imprevisti e situazioni che non rispondono mai agli standard. E il corso vuole insegnare non soltanto le regole, ma anche e soprattutto il modo – i molti modi – in cui queste vengono applicate nella complicata realtà editoriale.

Per apprendere le regole, in fondo, sarebbe sufficiente un buon manuale. Ma per applicarle, è necessaria una precisa forma mentis: la capacità di riconoscere il “particolare”, senza perdere di vista l’“universale”, di prendere decisioni che non possono essere stabilite a priori. Il principale obiettivo del corso pare, appunto, indurre i partecipanti a fornirsi di quest’abitudine mentale al discernimento e alla responsabilità individuale delle scelte. Anche la maniera in cui si realizza l’insegnamento è improntata al medesimo spirito. Gli incontri, molto fluidi e partecipati, vedono il docente impegnato a illustrare casi possibili (scelti non solo tra i più prevedibili), tramite esempi pratici, discussioni, vere e proprie simulazioni di lavoro. Il dibattito è costante e incoraggiato: lo spirito dialettico emerge dunque nel merito e nel metodo. L’attenzione rivolta al reale, al concreto, è simboleggiata da quel «dipende…» che ritorna – vera parola chiave – in più contesti.

Concretezza, adattabilità, comprensione del reale e del realistico, sono le doti da sviluppare negli aspiranti redattori che frequentano il corso. Senza tralasciare la competenza tecnica, che resta sempre la base di ogni professione e di questa in particolare. Il redattore (dal latino redigere, che significa “raccogliere, ordinare”) è colui che mette ordine in un testo del quale non è l’autore. E deve conoscere bene le regole per poi applicarle con sapienza e coscienza nelle diverse circostanze in cui dovrà operare e con il giusto rispetto – mai dimenticarlo – delle opere alle quali metterà mano. Il redattore deve sapere osservare il rigore formale senza compromettere lo stile individuale, badare insieme alla correttezza e all’originalità, e così via, conciliando le esigenze dell’autore con quelle dell’editore. La “Scuola” vuole indicare questa via stretta e impervia, perché i professionisti che verranno siano poi in grado di riconoscerla quando dovranno percorrerla nella pratica lavorativa.

E arriviamo a un altro punto nodale: una casa editrice pubblica opere culturali. Non sempre opere di eccelso valore, si capisce, ma sempre, almeno nell’intenzione, contributi alla cultura. Una casa editrice diffonde sapere. E lo fa per mestiere. Lo fa per denaro. In apparenza una contraddizione. Ma è proprio dalla volontà e dalla capacità di superare tale contraddizione che nasce una buona casa editrice. La “Scuola” insegna anche questo ai suoi corsisti. E il principio non vale solo per una casa editrice: se faccio bene il mio mestiere, quale che esso sia, posso aspettarmi di essere ben pagato per farlo.

Se i partecipanti al corso acquisiranno una professionalità e dimostreranno di possederla ad un buon livello, potranno ben sperare di averne molte soddisfazioni e anche (ciò che pure certamente sta loro a cuore) un’adeguata retribuzione. Magari con uno stipendio regolare e un contratto a tempo indeterminato – che rimane uno dei sogni, magari non dei più saggi, di questa generazione.

 

di Mària Ivano

 

L’amore per i libri e per l’editoria: impressioni di una corsista

Primi giorni di “Scuola”.

Giunti alle soglie del IV incontro con la “Scuola di Redattore di casa editrice”, ci si ferma un attimo a voltarsi indietro, a dare un’occhiata ai primi tre incontri per farne un bilancio.

Lunedì 4 ottobre è stato il giorno di partenza.

L’agenzia letteraria la Bottega editoriale apre le porte dell’editoria a circa venti volenterosi corsisti che, anche se ancora un po’ spaesati, riflettono dai loro occhi la voglia di apprendere il più possibile per costruire le basi della loro futura professione.

Immersi nei libri della biblioteca civica di Cosenza, ci si accorge sin da subito di che gruppo di studio eterogeneo sia composto il corso; ognuno ha una peculiarità, una diversa area d’interesse, ma tutti insieme guardano verso lo stesso orizzonte.

Nel II e nel III incontro i rapporti tra gli stessi corsisti e lo staff de la Bottega editoriale iniziano ad intensificarsi.

Si respira un’atmosfera armoniosa, creata dalla mente e dal cuore del corso: il dottor Fulvio Mazza e la cortesia, la disponibilità e la professionalità delle sue collaboratrici, rendono piacevoli le ore di lezione, perciò le tre ore a disposizione si sfruttano al meglio.

Si iniziano a conoscere le basi dell’editoria e così la voglia di andare avanti si accende, in ogni corsista, ancora di più.

Ognuno tira fuori il meglio di sé, s’impegna e mette passione e attenzione in ogni lezione, speranzoso di poter conservare, di questa bella esperienza, il ricordo di ciò che – ci si augura! – gli ha costruito l’avvio verso una carriera professionale tanto ambita.

 

di Veronica Grandinetti

 

Tutto “dipende”

Anche quest’anno la Bottega editoriale, società impegnata sul triplice fronte dell’editoria, del giornalismo e della comunicazione, ha dato il via al corso “Scuola di Redattore di casa editrice”, giunto ormai alla VI edizione.

Accompagnato da una diffusa promozione sulle pagine della carta stampata – e non solo – ha richiamato l’attenzione di un buon numero di partecipanti.

Iniziate il 4 ottobre, le lezioni della “Scuola” proseguiranno fino al 31 gennaio per un totale di 28 incontri, gestiti da professionisti del settore e da docenti universitari calabresi. Sì, perché uno dei pregi del corso è proprio quello di vedere la sua attività contestualizzata nella realtà editoriale del Mezzogiorno, che verrà conosciuta direttamente grazie anche ad alcune visite guidate presso case editrici del territorio meridionale, più specificamente calabrese e siciliano. Direttore del corso, e docente delle lezioni svoltesi finora, è Fulvio Mazza, giornalista e amministratore de la Bottega editoriale stessa.

Presso i locali della biblioteca civica di Cosenza – una delle tre locations scelte per i lavori della “Scuola” insieme al centro editoriale e librario dell’Università della Calabria e al liceo scientifico “Pitagora” di Rende (Cs) – i corsisti stanno avendo un primo assaggio di quelle che sono la figura del redattore e l’organizzazione di una casa editrice.

Nell’ambito di quest’ultima, il redattore continua a svolgere un ruolo fondamentale in quanto responsabile della qualità dei prodotti editoriali e riferimento dei collaboratori della redazione. Ma, in conseguenza dell’uso delle moderne tecnologie, è richiesto anche che egli possieda conoscenze in campo tecnico e informatico, così da poter intervenire efficacemente nelle scelte attinenti alla sfera sia testuale sia paratestuale. Questa pluralità di competenze attribuite al redattore trova un riscontro nell’eterogeneità dei corsisti, differenti per fascia di età, per curricula studiorum, per esperienze professionali, ma, al contempo, tutti accomunati dalla passione per l’oggetto libro che, nonostante l’avvento di nuove possibilità di fruizione – basti pensare agli e-books e agli strumenti adatti alla loro lettura –, esercita ancora un grande fascino.

Unici nel loro genere, la voglia di sentire tra le mani una “raccolta di fogli”, tenuta insieme da una copertina, e il sottile piacere che si prova nell’annusare avidamente l’odore intenso di un libro fresco di stampa o quello carico di storia di una cinquecentina.

L’evoluzione della produzione del libro è stata affrontata durante una visita alla biblioteca civica guidata dal bibliotecario Michele Chiodo. Nella sezione dedicata agli incunaboli e ai libri rari e antichi, si è manifestata in tutta la sua “gravità”, la “patologia” di cui “soffrono” gli aspiranti redattori al seguito del dottor Mazza: prima di tutto, lo stupore che li ha colti nel verificare il prezioso patrimonio della biblioteca, tra i più importanti del Meridione e, in secondo luogo, l’irrefrenabile curiosità rivolta a miniature, modalità di impaginazione e marchi tipografici riscontrabili sui volumi esaminati. È a questo punto evidente quale sia lo spirito che anima gli incontri della “Scuola”. Ogni partecipante sperimenta quotidianamente diverse modalità di relazione con i libri – vi sono fruitori, autori, storici, biblioteconomisti – e nessuno sfugge alla tentazione di conoscere i meccanismi che portano alla loro stampa.

Le lezioni si sono aperte con una panoramica sulla struttura organizzativa di una casa editrice e con l’analisi del percorso che un libro compie dalla sua stesura e prima proposta all’editore, fino all’immissione nel mercato editoriale come prodotto finito.

Ma, lungi dal voler enunciare teorie e verità assolute, lo staff de la Bottega editoriale ha immediatamente posto ai corsisti primi esempi di problematiche pratiche da affrontare nel lavoro di redazione, con particolare riferimento ai controlli tecnici, contenutistici e stilistici da effettuare sulle bozze dei testi.

Per consentire un’organica acquisizione delle regole da seguire in tali attività, è stato distribuito a tutti un manuale, presentato come “la Bibbia” del redattore – o almeno del redattore di Bottega scriptamanent e Direfarescrivere, le due riviste on line de la Bottega editoriale –, ma immediatamente ne è stato spiegato l’uso “intelligente” che è necessario farne.

Il mondo dell’editoria è fatto di diverse persone e rationes, quindi, nessuna regola è applicabile in modo assoluto a tutti i casi e questa mentalità critica genera spesso nelle lezioni interessanti dibattiti, che nella maggior parte dei casi rispondono alla domanda iniziale con uno stimolante «dipende…», affermazione che riecheggia e pungola negli incontri pomeridiani.

La Bottega editoriale aggiunge alle sue attività anche quella dei trasporti con il servizio “navetta” per i corsisti pendolari che si servono dei mezzi pubblici e avrebbero difficoltà nel raggiungere la sede delle lezioni. Seguire questa “Scuola”, infatti, è anche sacrificio, ma ognuno lo affronta sostenuto dalle motivazioni previste dallo stesso bando del corso.

Vi sono laureandi, neolaureati, disoccupati, ma soprattutto appassionati, che vogliono acquisire un titolo, sfruttare le possibilità lavorative, migliorare o specializzare il proprio curriculum. È chiaro che ora, nelle fasi iniziali della “Scuola”, la domanda è: riuscirà ciascuno a portare a termine il cammino che si è proposto? Pur rifuggendo da qualsiasi pretesa di infallibilità, possiamo rispondere con assoluta certezza che «dipende…».

 

di Francesco Mattia Arcuri

 

 

I corsisti dell’edizione 2010/2011

(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n.39, novembre 2010)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT