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A. XVIII, n. 200, maggio 2024
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Saranno saggi (a cura di Angela Potente)

I bisogni umani sfruttati.
Sul fenomeno dell’usura
una doverosa riflessione
tra il passato e il futuro

di Cecilia Rutigliano
Il nuovo volume edito da Rubbettino su un problema dalle radici lontane e
profonde: Dell’usura lo interpreta in chiave interdisciplinare, teorica e non


«Se tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso di te; non prendere da lui interessi né utili». Questo passo della Bibbia (Levitico, 25, 35-37) dimostra che quello dell’usura è un fenomeno, un rischio tra i più primitivi sulla terra.

Non è un caso che la figura dell’usuraio abbia rappresentato sempre una fonte d’ispirazione e di stimolo per la fantasia di grandi romanzieri: basta pensare al Settimo cerchio dell’Inferno dantesco, che nel terzo girone condanna gli usurai come “violenti contro l’arte”, perché feroci contro il retto operare umano; o ancora, si pensi a Il mercante di Venezia, in cui Shakespeare denuncia tra le righe la crudeltà, l’avidità e, al contempo, la tragicità della figura dell’usuraio.

Non occorre, tuttavia, scomodare i mostri sacri della letteratura e del teatro. Giornali e Tv spesso denunciano storie legate all’usura, specie quando vittime e carnefici sono nomi noti del mondo dello spettacolo: tanto per fare un esempio recente, la vicenda – raccontata anche al cinema – di Marco Baldini, famoso conduttore radiofonico caduto nelle mani degli strozzini per i debiti di gioco. Non vale, quindi, in questo caso, la regola secondo cui conoscere il problema significa poterlo evitare. Per esserne risucchiati vorticosamente è sufficiente il bisogno.

È quello che emerge da Dell’usura. Il persistere dello sfruttamento dei bisogni umani, libro edito da Rubbettino che raccoglie i contributi di Fabio Mostaccio, Guido Signorino e Anna Spinelli Francalanci, a cura dell’economista Tonino Perna, già impegnatosi sull’argomento recentemente con Il manuale del piccolo usuraio (Terre di Mezzo, 2009).

 

Un’analisi del fenomeno

Il testo si occupa del problema dell’usura in maniera analitica. In partenza, con un approccio teorico che sconfina dalla filosofia, alla religione, alla letteratura, si cerca di cogliere quali sono e quali sono state, nei secoli, le variabili sociali, culturali, economiche e giuridiche che si sono scontrate con il fenomeno: Tonino Perna, nel primo capitolo, passa in rassegna gli arcani dell’usura, fino ad affrontare il problema delle forme legalizzate di essa, incatenate all’impero della finanza, alla Borsa, al debito dei paesi in via di sviluppo.

La sfiducia nell’economia legale può essere una chiave di lettura del fenomeno, come propone Mostaccio nel secondo capitolo che, tra l’altro, illustrando alcuni dati ufficiali relativi alle denunce per usura in Italia e narrando tre storie di usura di piccoli imprenditori, dimostra la necessità di essere malignamente accorti nei confronti di questo tema: di considerare la possibilità che l’usuraio sia l’insospettabile vicino di casa.

In seconda battuta, Dell’usura propone un’analisi empirica del fenomeno oggetto della ricerca, cercando di individuare le determinanti socio-economiche e istituzionali che favoriscono situazioni di reato. Sulla base delle motivazioni delle sentenze emesse dai tribunali dell’Area dello stretto di Messina, Signorino – nel terzo capitolo – si addentra nello studio dell’impresa usuraia e delle sue vittime, nel tentativo di valutare quale sia l’“anima” prevalente del fenomeno: se quella legata alla criminalità organizzata che, attraverso l’usura, ricicla e fa fruttare il denaro derivante dalle proprie sporche attività, o quella dell’usura perpetrata sulla base di rapporti personali, di “amicizia”, tra usuraio e vittima.

Ciò che emerge dal quadro delineato – limitato, ma significativo in quanto abbraccia la realtà interterritoriale della Calabria e della Sicilia – è l’idea dell’usura come «fatto sociale totale» che riguarda, cioè, la politica, la religione, l’economia, il diritto. È proprio sull’aspetto giuridico che si sofferma la Francalanci nell’ultimo capitolo del libro, volto a comprendere quale sia la risposta del legislatore, penale e civile: la legge 108/96, non ancora aggiornata e modificata, denuncia una sottovalutazione di esso e si rivela spesso inadeguata ad affrontarlo.

 

Una riflessione necessaria

Dell’usura non è solo una ricerca su un fenomeno dalle conseguenze devastanti. È anche un contributo concreto al lavoro svolto dalla Fondazione antiusura “Padre Pino Puglisi”, nata nel 2001 con il concorso dell’Arcidiocesi di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela, dell’Associazione messinese antiusura - onlus, dell’Arci, del Movimento di volontariato italiano e di Ecosmed. Il contenuto del volume, quindi, rappresenta un passo avanti nella riflessione sul tema, necessaria per preparare il terreno ad azioni di soccorso e assistenza degli schiavi dell’usura, di informazione e formazione dei giovani ad una cultura della legalità, di prevenzione attiva e passiva, di consumo critico e di risparmio. Solo queste sinergie – sottolinea padre Nino Caminiti nella Prefazione – possono permettere a ciascuno di sentirsi artefice di un mondo nuovo.

 

 

Cecilia Rutigliano

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT