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Home Page (a cura di Anna Guglielmi) . Anno III, n. 26, Ottobre 2009

Zoom immagine Rime e disegni per far conoscere
un’orchestra a grandi e bambini

di Roberta Santoro
Da Città del sole, un testo di Cinzia Greco e William Onorato,
che, con grande allegria, avvicina la musica al pubblico infantile


Numerose ricerche sull’età evolutiva affermano che l’immersione precoce nella musica apporta benefici nello sviluppo complessivo dell’individuo; inoltre aiuta i neuroni a formare le connessioni necessarie per comprendere il linguaggio. Un modo, quindi, per far interessare i bambini alla musica e far nascere il desiderio di imparare a suonare potrebbe essere quello di far conoscere loro, già da piccoli, gli strumenti che compongono un’orchestra e le loro varie funzioni. L’agevole libro di Cinzia Greco, La leggenda dell’orchestra vivente (Città del sole, pp. 40, € 10,00), è un’ottima guida per assolvere questo compito.

Il testo avvicina i bambini alla musica e, nello specifico, ai riti che questa segue; spiega, strumento per strumento e tramite rime, qual è il loro ruolo all’interno dell’orchestra ed il suono che questi producono.

Un modo semplice e divertente per i bambini ai primi approcci con la musica, ma anche per i più grandi che non hanno dimestichezza con i nomi degli strumenti e con il loro specifico ruolo. Sì perché, nonostante si conoscano i nomi di quelli più noti (pianoforte, violino, contrabbasso), molti altri rimangono ai più poco conosciuti, sia per la loro forma che per la loro funzione nell’orchestra.

Miti e leggende rendono poi la lettura più interessante e permettono di ricordare più facilmente lo strumento ed il suo aspetto.

Ogni storia è accompagnata dalle illustrazioni di William Onorato, mentre la Prefazione è affidata alla direttrice del conservatorio di Vibo Valentia Antonella Barbarossa, la quale descrive il lavoro della scrittrice come «un tuffo nell’interiorità […] e per attuarlo, ecco l’idea: dare vita e fare parlare la sostanza fisica della musica, le vibrazioni d’aria e quelle dei colori e contemporaneamente elaborare un metodo scolastico volto a vedere i suoni in maniera assai semplice». E continua affermando che è «grande il compito di chi scrive per bambini: sviluppare e affinare la conoscenza degli strumenti di cui pochi conoscono il linguaggio per narrare, ascoltare e ricordare».

 

Le parti che compongono il tutto

Ogni strumento nel libro è animato. A capo di tutta l’orchestra vi è il direttore, definito il “gran re”, che con molta maestria coordina tutto il congegno musicale. Al ruolo del direttore è affidato anche il compito di verificare che tutti gli strumenti eseguano alla perfezione la sinfonia, senza che vi siano stonature o errori, altrimenti e qui l’autrice ironizza sulla funzione del direttore questi trasformerà lo strumento stonato in un animale, grazie alla sua bacchetta che per l’occasione diventa magica.

Il primo protagonista presentato è Trombone, abile suonatore, ma pessimo compagno di stanza per lo sventurato che si trova a dormire con lui; tanto da spingere gli strumenti a chiedere al direttore una soluzione al suo russare. Questi gli prescrive la sordina, accessorio utilizzato per attutire il suono e modificare il timbro degli strumenti, cosicché tutti possono finalmente dormire.

Mrs. Violoncello è invece introdotta come una dama un po’ altezzosa che racconta la fantastica storia della sua creazione, dovuta ad una strega che per imprigionare un angelo costruì una gabbia di legno con corde d’acciaio e chiavi d’ottone, ma l’angelo – liberatosi facendo commuovere la strega con la sua voce fuggì in cielo, lasciando la sua voce imprigionata nella gabbia che così divenne dorata.

Membri della famiglia di Mrs. Violoncello, ovvero la madre, sono il padre Contrabbasso ed i figli Viola e Violino. «Contrabbasso è una guida, la strada maestra la spalla sicura di tutta l’orchestra e, mentre li guida con basso potente, Contrabbasso si sente davvero importante dimentica il peso, la sua posizione e tutti li abbraccia col suo vocione: poi volge lo sguardo verso il figlio e la figlia e si sente orgoglioso della sua brava famiglia».

Rappresentati come tre fratelli ci sono poi gli ottoni, termine generico per indicare gli strumenti a fiato: Corno ritorto, Inglese e Bassetto.

Tromba è annunciata come un generale militare, col suo suono squillante, ma più discreta di Trombone, suo padre. Sempre nel settore militare troviamo Tuba, che col suo timbro dà il segnale affinché si inizi la battaglia; «Corazza ha d’ottone, di bronzo o d’avorio con le munizioni che chiama Pistoni: se schiaccia il grilletto ha un suono potente che assorda il nemico vicino o distante».

Più romantica è invece la storia di Mr. Corno e Miss Trombetta, dalla cui unione sono nati due gemelli, Flicorni, che hanno ereditato la bocca ed il suono dalla madre, il corpo dal padre.

Legata alla tradizione fiabesca è la storia di Clarinetto che, come un autentico Pinocchio, è stato forgiato dalle mani di un abile falegname. Il figlio di questo però, ingelosito dalle attenzioni che il padre riservava alla sua opera, cercò di vendicarsi: «metà di quei fori chiuse con una chiavetta un pezzo di legno mise nell’imboccatura così che soffiar diventò una sventura; una nuova ferita nel petto gli fece e lo colorò nero come la pece». Il giorno dopo il ragazzo, pentitosi del suo gesto, nel tentativo di porre rimedio al danno, notò che quelle modifiche apportate trasformarono involontariamente il suono e lo resero ancora più sublime.

Legata ai miti greci è invece la storia di Flauto che, fatto cadere sulla terra da Atena, scontenta del fatto che le si gonfiassero le guance per suonarlo, venne ritrovato da un bambino di nome Pan che iniziò a suonare quello strumento in tutte le regioni con molta maestria.

Divo dell’orchestra è ovviamente Pianoforte, rilievo che anche il direttore gli riconosce, infatti ogni volta che finisce un concerto scende dal podio e gli stringe la mano.

Un’ulteriore famiglia all’interno dell’orchestra è quella delle Percussioni: «TAMBURO è grasso, ha un gran pancione, il più conosciuto è a percussione, lo zio a pizzico, il nonno a frizione». Mentre Timpano è uno strumento potente le cui origini sono da far risalire all’Oriente.

Associati agli utensili da cucina sono invece Piatti e Campanelli, che la scrittrice sconsiglia di utilizzare come stoviglie per mangiare, poiché questi servono a completare l’orchestra assieme a Xilofono.

 

Parole e disegni

Le illustrazioni che accompagnano ogni storia sono mezzi indispensabili per rendere il racconto ancora più fruibile. Innanzitutto servono a veicolare il messaggio contenuto nel testo, inoltre ci mostrano le reali fattezze degli strumenti meno conosciuti o di quelli che, nonostante si conosca bene il nome, non si ha idea di come siano fatti. Ed infine danno una fisionomia al mondo fantastico rappresentato; quindi riescono a coniugare alla perfezione la dimensione ludica e quella didattica. Il merito del testo, in fin dei conti, è perfettamente riassumibile proprio nella capacità che ha di mettere assieme forme fantastiche e suggestive – quali possono essere i versi in rima e gli stessi disegni – accanto al carattere formativo, così da rendere la lettura per i bambini al contempo divertente ed educativa.

 

Roberta Santoro

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 26, ottobre 2009)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT