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Un sito al mese (a cura di Angela Potente)

La Biennale di Venezia,
dalla mostra del cinema
a quella dell’arte: stabile
l’impegno plurisettoriale

di Roberta Santoro
Una Fondazione che punta da sempre sulla costante scoperta delle nuove
inclinazioni del panorama artistico italiano, ma soprattutto internazionale


Con oltre 110 anni di storia, la Biennale di Venezia si è sempre caratterizzata per il suo essere all’avanguardia rispetto alla promozione e alla scoperta delle tendenze artistiche contemporanee, lavorando su un terreno pluridisciplinare che ne ha da sempre garantito l’unicità. Le informazioni circa le iniziative di diffusione culturale e le manifestazioni organizzate in favore delle arti contemporanee sono reperibili nel sito www.labiennale.org/it .

La Biennale è una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo e questo fin dalle sue origini, che come abbiamo già accennato, risalgono a molto lontano. La sua nascita ufficiale è avvenuta il 30 aprile 1895 con la prima esposizione internazionale d’arte che ebbe, già da allora, un respiro cosmopolita.

Nel 1932 l’istituzione inaugura la mostra del cinema, il primo festival cinematografico, che, assieme alla Musica, al Teatro, all'Architettura, aggiunte dal 1980, e alla Danza, nata nel 1999, costituiscono il suo quadro artistico multidisciplinare.

Riprendendo il percorso storico, nel Dopoguerra la Biennale nel 1948 ritorna con l’esposizione internazionale d’arte con una mostra riassuntiva. «Il Segretario Generale, lo storico dell'arte Rodolfo Pallucchini, riparte dagli Impressionisti e da moltissimi protagonisti dell'arte contemporanea. È anche l'anno di Picasso, che espone alla Biennale per la prima volta».

Con la legge di riforma del 1973 l’istituzione subisce un nuovo assetto: le manifestazioni culturali assumono un carattere sperimentale. A tal proposito «si ricordano le Giornate del cinema italiano in Campo Santa Margherita, le manifestazioni denominate Libertà per il Cile, la Biennale del dissenso nel 1977».

Gli anni più recenti si sono caratterizzati per un nuovo ordine legislativo, che ha avuto luogo alla fine degli anni ’90. Col nuovo millennio, infatti, la Biennale diventa una fondazione. Nascono in questo periodo nuovi spazi espositivi inaugurati all’arsenale, inoltre vengono potenziati i settori dello spettacolo dal vivo con i festival riguardanti teatro, musica e danza.

La Biennale si pone da sempre in una posizione di primato con l’esposizione d’arte e resta inoltre sempre altissima l’attenzione di tutto il mondo verso la mostra del cinema.

 

La 53esima esposizione internazionale d’arte

Si è aperta domenica 7 giugno la 53esima esposizione internazionale d’arte e sarà visitabile dal pubblico fino a domenica 22 novembre 2009, presso i giardini all’arsenale e in vari luoghi di Venezia.

Questa mostra, intitolata Fare Mondi «Making Worlds // Bantin Duniyan// Weltenmachen // Construire des Mondes // Fazer Mundos», è diretta da Daniel Birnbaum, curatore di istituzioni e mostre a livello internazionale e dal 2001 rettore della Staedelschule di Francoforte sul Meno (Germania), accademia internazionale che concilia l’arte contemporanea con lo sviluppo delle nuove pratiche e tecniche.

Il titolo della mostra esprime il desiderio da parte di Birnbaum di mettere in evidenza il processo creativo. «Un’opera d’arte è una visione del mondo e, se presa seriamente, può essere vista come un modo di “fare mondi”. Prendendo il “fare mondi” come punto di partenza, esso ci permette anche di evidenziare la fondamentale importanza di alcuni artisti chiave per la creatività delle generazioni successive».

Alla 53 sono presenti tutte le forme artistiche: installazioni, video e film, scultura, performance, pittura e disegno. L’esposizione ha dato vita a nuovi spazi per l’arte, i quali sono andati oltre le consuete aspettative delle istituzioni e del mercato. Birnbaum continua affermando che «L’enfasi posta sul processo creativo e sulle cose nel loro farsi, non escluderà un’esplorazione della ricchezza visiva. La pittura nel suo senso più ampio e il ruolo dell’immaginario astratto saranno indagati da artisti di differenti generazioni, inclusi quelli che non si definiscono innanzitutto pittori».

La mostra è guidata dal desiderio di esplorare i mondi intorno a noi e si riferisce in particolar modo alla possibilità di dar vita a nuovi inizi.

L’inaugurazione ufficiale si è svolta nei giorni 4, 5 e 6 giugno e due “Leoni d’oro” alla carriera sono stati consegnati agli artisti Yoko Ono e John Baldessari, due fra le più importanti personalità nell’arte contemporanea.

La 53 ha visto anche la costituzione di un progetto di rinnovamento. L’esposizione ha infatti dato vita ad un collegamento tra l’arsenale e la città per mezzo di un nuovo ponte; inoltre, l’ex padiglione italiano all’arsenale è diventato il “Padiglione Italia”, mentre il Padiglione Italia ai Giardini è stato denominato il “Palazzo delle esposizioni della Biennale”.
Il 14 maggio è terminata la selezione di artisti ed eventi. Sono quattro i nuovi nomi che si sono andati ad aggiungere alla selezione degli oltre 90 artisti dell’esposizione Fare Mondi, sono invece sei le nuove mostre negli eventi collaterali.
La giuria è presieduta da Angela Vettese, direttrice del corso di laurea specialistica in Arti visive dello Iuav di Venezia. È inoltre composta da Jack Bankowsky, critico d’arte della rivista Artforum, Homi K. Bhabha, direttore del centro studi umanistici dell’Università di Harvard, Sarat Maharaj, professore alla Humboldt university di Berlino e ricercatore alla Jan Van Eyck akademie di Maastricht e Julia Voss, scrittrice, giornalista e critico del Frankfurter Allgemeine Zeitung.
La giuria assegnerà il “Leone d’oro” per la migliore partecipazione nazionale, per il miglior artista della mostra e il “Leone d’argento” per il più promettente giovane artista.
Può, inoltre, attribuire al massimo tre menzioni speciali agli artisti partecipanti e alle partecipazioni nazionali.

 

La mostra del cinema di Venezia

Sarà di nuovo dedicata alla ricca produzione cinematografica italiana, la sessantaseiesima mostra internazionale d’arte cinematografica, stavolta però con un più marcato indirizzo verso i territori eccentrici, popolari e del divismo femminile. Il titolo sarà Questi fantasmi 2: cinema italiano ritrovato. Curata da Sergio Toffetti, questa edizione prevede la proiezione di trenta opere dagli anni ’40 agli anni ’80.

La realizzazione rimane sempre a cura della fondazione biennale di Venezia in coproduzione con il centro sperimentale di cinematografia e con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali.

Marco Müller proseguirà il suo lavoro come direttore del settore cinema, iniziato nel 2004. Suo il merito di una mostra sempre più attiva nel panorama internazionale, «attenta alle cinematografie emergenti, sensibile ai nuovi talenti e al contempo forte di un solido e costante rapporto con la migliore produzione di tutto il mondo».

La 66esima mostra internazionale d’arte cinematografica si terrà dal 2 al 12 settembre 2009.

La precedente edizione si è svolta, come di consueto, al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre 2008. Il “Leone d’oro” per il miglior film è andato a The Wrestler di Darren Aronofsky,

il “Leone d’argento” per la migliore regia ad Aleksey German Jr. per Bumažnyj Soldat.

Premio speciale della giuria a Teza di Haile Gerima.

“Coppa Volpi” per la migliore interpretazione maschile a Silvio Orlando per Il papà di Giovanna di Pupi Avati e “Coppa Volpi” per la migliore interpretazione femminile a Dominique Blanc per L’autre di Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic.

Il “Premio Marcello Mastroianni” dedicato a un attore o attrice emergente è andato a Jennifer Lawrence per The Burning Plain di Guillermo Arringa. Il “Leone speciale” per l’insieme dell’opera è stato vinto da Werner Schroeter mentre il Premio “Luigi De Laurentiis” per la miglior opera prima è andato al film Pranzo di Ferragosto di Gianni Di Gregorio.

Come si sa, durante la settimana della mostra tutte le luci sono puntate su Venezia e giornali e telegiornali non fanno altro che raccontarci gli ultimi eventi e gli ultimi arrivi al Lido. Non abbiamo dubbi che anche quest’anno la mostra si caratterizzerà per questa popolarità e questo respiro internazionale che da anni fanno della rassegna un avvenimento importante per il cinema mondiale.

 

Roberta Santoro

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n.23, luglio 2009)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT