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Home Page (a cura di Tiziana Selvaggi) . Anno III, n. 22, Giugno 2009

Zoom immagine Fare i genitori
per adozione

di Tiziana Selvaggi
Da Infinito edizioni
un lungo percorso:
creare una famiglia


Avere un figlio è considerata, probabilmente, la cosa più naturale di questa terra, il passo obbligato di un percorso già quasi prestabilito. Tutto comincia quando si decide di condividere la propria esistenza con un altro/a; si dice un sì nel modo forse più indiscreto, davanti ad una folla di gente, e poi non rimane che aspettare. Il più delle volte questa attesa viene soddisfatta, il figlio arriva, è la natura a pensarci, non è richiesto nessuno sforzo di volontà. Sono scelte legate tra loro da un’apparente logica perfetta, come tessere di un domino, l’arbitrio non è necessario: ci pensano le regole del gioco a volerle esistenti l’una accanto all’altra.

Ma se le tessere cominciassero a mancare? Se la natura fosse “pigra” e si rifiutasse di giocare? Se si imponesse un atto di precisa e forte volontà?

Questo è in qualche modo l’argomento del libro La cicogna che sconfisse l’aviaria, scritto da Paolo Moretti e pubblicato da Infinito edizioni (pp. 94, € 12,00), un testo che parla di adozioni internazionali.

 

Una mappa per diventare padre

Il libro è un utile diario per chi voglia intraprendere l’esperienza genitoriale attraverso l’adozione e, più specificatamente, l’adozione internazionale. Una mappa che vuole aiutare a guardare, anche con un po’ di ironia e la necessaria dose di speranza, il percorso che si accinge a compiere chi decide di essere padre e madre attraverso un’adozione internazionale; ma è un libro importante anche per chi voglia cercare di capire (cercare soltanto, capire pienamente è forse impossibile) cosa vuol dire essere genitori.

Con un “sottofondo musicale” tra Ivano Fossati, Bruce Springsteen e i Led Zeppelin, questo papà racconta la sua «gravidanza democratica», lunga, più lunga di una gravidanza “normale”, sofferta e alla fine liberatoria, fatta di attesa, come proprio di una gravidanza, di paure e di domande da condividere al cinquanta per cento con la propria compagna.

È la descrizione dell’esperienza di quanto possa essere snaturalizzato un atto, come quello di diventare genitori, che quasi tutti siamo portati a pensare come semplice e naturale; di come qualcosa di così intimo come la procreazione possa essere sradicato dal suo contesto tipico, che è quello della coppia, per essere portato nell’asetticità della competenza burocratica, dove gli fanno da contorno mille moduli da compilare, facce di addetti ai lavori che indagano e chiedono: «sarai un buon padre?», «sarai una buona madre?», «sei certo che non sarà un problema che tuo figlio non avrà il colore della tua faccia?». Tutte domande che “madre natura”, più discreta, non avrebbe mai posto.

 

La paura e la gioia di un figlio che ti aspetta

Questo testo di Paolo Moretti tratteggia le molte paure e le innumerevoli domande di chi intraprende un percorso complesso e importante che lo porterà ad essere un papà o una mamma. «Saprò accompagnare mio figlio sulla sua strada con la dovuta serenità?», «saprò non soffocarlo con le mie ansie e i miei timori?», «riuscirò a fare di lui una persona sana, forte e soprattutto felice?».

È la presa di coscienza di chi scopre che essere genitore non è solo aspettare un figlio, ma soprattutto avere finalmente la terribile e meravigliosa consapevolezza che un figlio sta aspettando te.

Tuttavia, alla fine, per questo papà non si tratta solo di attese, di interrogativi, di modelli da riempire, di psicologi a cui raccontarsi; perché finito il viaggio, al di là della burocrazia, c’è sua figlia ad aspettarlo, Mehala, nata dall’India per appagare ogni aspettativa, l’unica in grado di guarire il dolore dell’attesa, la sola che potrà esaudire la voglia di comporre una famiglia, la voglia di «costruire quel legame mamma-figlia e papà-figlia che il mancato imprinting, tipico dei primi mesi di vita di un bimbo biologico, ha

impedito si formasse. Per questo la scala dei valori dovrà necessariamente essere improntata all’egoismo: genitori e bimbo. E tutti gli altri con il contagocce. Nonni compresi».

 

Tiziana Selvaggi

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 22, giugno 2009)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT