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Home Page (a cura di La Redazione) . A. XVII, n.194, novembre 2023

Zoom immagine Durante il Campania libri
i numerosi dibattiti della Fuis

di Mario Saccomanno
Fulvio Mazza (Bottega editoriale) attacca la Siae
sulla Reprografia e discute sulle agenzie letterarie


Dal 5 all’8 ottobre scorso, al Palazzo Reale di Napoli, si è svolta la seconda edizione del Campania libri – Festival della lettura e dell’ascolto. “È tempo di librarti” è stato lo slogan che è riecheggiato durante i quattro giorni della manifestazione finanziata dalla Regione Campania e realizzata con la collaborazione della fondazione Guida alla Cultura.
L’evento, organizzato dalla fondazione Campania dei Festival, con la conduzione di Alessandro Barbano, si è strutturato a partire dalla dedica a Italo Calvino, in occasione del centenario della nascita. In particolare, l’attenzione è stata focalizzata sulla sua dottrina della leggerezza che si incontra nelle Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, celebre saggio, uscito postumo nel 1988, che prende le mosse da un ciclo di incontri che si sarebbe dovuto tenere all’Università di Harvard nell’anno accademico 1985-1986.
Dopo il successo della prima edizione del festival, che ha visto la presenza di oltre trentamila visitatori, il programma di quest’anno è stato articolato in quattro percorsi tematici (Le parole, le storie, i silenzi; Nel cuore del presente; Di là dal mare e lontano; Alte frequenze) caratterizzati ognuno da un colore differente, in modo tale da suscitare anche cromaticamente nei visitatori quella fantasia e quella leggerezza a cui si accennava poc’anzi.
La manifestazione ha visto la presenza di numerosi autori e di svariate case editrici italiane che hanno animato ogni momento con oltre duecento eventi tra presentazioni, dibattiti, laboratori e diversi altri incontri.

Il fitto programma della Fuis e di Federintermedia
In questo contesto vogliamo porre l’accento sul programma della Federazione unitaria italiana scrittori (Fuis) e di Federintermedia, l’organismo di gestione collettiva del diritto d’autore. Infatti, durante il Campania libri, agli stand 50, 51 e 52 si è assistito a una fitta rete di incontri complessivamente denominati La scrittura non paga.
Sin dal titolo si comprende facilmente come i vari argomenti discussi hanno risposto sempre alle molteplici finalità statuarie della Fuis gravitanti attorno al tema della tutela dei diritti degli autori e all’intenzione di promuovere il riconoscimento economico del lavoro svolto dagli scrittori.
Va da sé che quest’ultimo aspetto si scontra con quanto avviene sovente. Infatti, lo sforzo necessario a generare un risultato artistico è spesso non pagato oppure legato a stretto giro al lavoro nero. Da qui, prende corpo l’urgenza di dare ampio spazio alla promozione di libri tramite una serie di presentazioni, manifestazioni o convegni che possano sempre mettere gli scrittori in primo piano.
Così è stato anche durante i giorni del Campania libri in cui l’attenzione è stata riposta totalmente sugli scrittori italiani. Del resto, è un elemento che emerge anche soltanto dagli altri due slogan con cui si è voluto riassumere la presenza al festival: “La Fuis premia gli scrittori” e “Gli scrittori liberi dal lavoro nero”.
In tal senso, il presidente Natale Antonio Rossi ha tenuto a ribadire a gran voce come sia necessario un cambio di rotta capace di spezzare l’abitudine di non pagare gli scrittori. È un bisogno che si deve legare inscindibilmente ad azioni pratiche, quotidiane, che portino gli autori a essere al centro di diversi contesti (quali, solo come esempi, convegni, incontri e tavole rotonde) successivi alla pubblicazione di un testo che devono essere inevitabilmente retribuite.
Naturalmente, l’attenzione riposta sugli scrittori emerge non solo dalla partecipazione al Campania libri, ma anche da una serie di attività che la Fuis compie con regolarità da lungo tempo e che, nel prossimo periodo, vedrà la consegna di una serie di premi e l’inizio di svariati corsi che porteranno nuova attenzione agli scrittori.

L’attacco alla Siae
Fra i tanti incontri col pubblico svolti negli stand della Fuis, i quattro giorni del festival partenopeo sono stati ravvivati anche dalle due relazioni tenute dal direttore della nostra Agenzia letteraria Fulvio Mazza.
In merito, soffermandoci sui contenuti delle suddette relazioni, è inevitabile sottolineare quanto il conflitto di interessi sia lampante. Pertanto, lo abbattiamo evidenziandolo a chiare lettere, in modo tale da permettere al lettore di controllare direttamente l’eventuale tracimazione di quanto ha espresso Mazza e, va da sé, di quanto andremo a riportare in questo contesto.
Nel primo intervento, incentrato sul tema della Reprografia – cioè la riproduzione delle opere letterarie attraverso fotocopie, xerocopie o strumenti similari – si è fatto notare in primo luogo come sull’argomento ci siano spesso gravi lacune che non fanno altro che danneggiare gli scrittori.
Così, Mazza ha spiegato la perfetta organizzazione adottata dalla Siae per incassare i diritti sulle fotocopie e, al contrario, la disorganizzazione totale in cui versa la Siae stessa quando deve riversare agli autori la loro parte di diritti.
Un’organizzazione così mal messa che ha ingenerato il dubbio che la Siae lo facesse apposta a non trovare gli autori a cui dare i giusti diritti sulle fotocopie dei propri libri. Proprio così, perché, ha affermato Mazza, nel nostro ordinamento vige una norma bislacca e balzana che prevede che, in caso di mancato ritrovamento del legittimo pretendente, la parte di diritti spettante debba rimanere nelle casse della Siae per cinque anni. Superato questo lasso di tempo, la cifra viene incassata sempre dalla Siae e utilizzata in spese che dicono siano limpide.
Mazza ha espresso i suoi dubbi su tale limpidezza precisando che non ci vuole molto a finanziare gli editori amici e a lasciare a secco i nemici. Eppure, il direttore di Bottega editoriale ha sottolineato quanto il punto inaccettabile non sia tanto quello inerente ai modi in cui vengono spesi questi soldi, ma risiede nel fatto che la Siae affida l’incarico di ricercare gli scrittori anche a entità che potremmo definire farlocche che non riescono a rintracciare, «non dico il poetucolo delle montagne o il romanziere della domenica o il saggista a perdere, ma nemmeno nomi di scrittori ben noti».
In merito a quest’ultimo aspetto, Mazza ha evidenziato come l’organizzazione Siae abbia avuto la faccia tosta di pubblicare, in un posto poco accessibile del loro sito, un lunghissimo elenco di persone che, a loro avviso, sono sconosciute, fonti di possibili omonimie, ecc. Il che ci sta (ci starebbe, meglio) se non fosse che fra questi figuravano anche moltissimi nomi facilmente rintracciabili come: il geologo Mario Tozzi; i rettori de La Sapienza Eugenio Gaudio e Antonella Polimeni; lo storico Miguel Gotor; i giornalisti Lucia Annunziata, Concita De Gregorio, Gad Lerner, Roberto Saviano ed Eugenio Scalfari; i politici Massimo D’Alema, Enrico Letta, Matteo Renzi e Giuliano Urbani.
Dunque, a conclusione è stato ribadito come risulti davvero impensabile che la Siae, incaricata per l’incasso dei benefici della fotocopiatura, non abbia pagato autori come quelli poc’anzi citati poiché non rintracciabili. È un argomento spigoloso, caro alla nostra agenzia che più volte in passato ne ha approfondito diversi aspetti oscuri (in merito si vedano due articoli apparsi su questa rivista: www.bottegaeditoriale.it/primopiano.asp?id=56 e www.bottegaeditoriale.it/questionidieditoria.asp?id=171).

L’utilità delle agenzie letterarie
La seconda relazione è stata incentrata attorno al tema delle agenzie letterarie. In particolare, Mazza ha evidenziato la convenienza che un autore affidi a un’agenzia la sua opera. In tal modo, è stato chiarito come un’agenzia possa – attraverso un fitto dialogo fra editor e autore – migliorare i testi e veicolarli ai migliori editori, ove “migliori” significa con migliore distribuzione, migliore economicità, migliore Paratesto, ecc.
Nel riportare diversi esempi pratici, per ovvie ragioni, Mazza ha discusso anche dell’iter che caratterizza Bottega editoriale. Ogni singola fase, dalla Prelettura, passando per le varie tipologie di Editing e per la Rappresentanza, ha l’obiettivo di dare un abito bello, funzionante a un dattiloscritto che, man mano, diventa concretamente un testo presente sugli scaffali delle librerie. Non solo: è stata sottolineata l’importanza della Promozione di un’opera poiché è in quel contesto specifico che comincia un’altra fase di lavoro in cui l’Agenzia letteraria può coadiuvare, per esempio, la promozione stampa oppure organizzare incontri di presentazione.
Così, anche soltanto facendo leva sugli elementi qui riassunti, appare semplice notare quanto possa risultare efficace affidarsi a una Agenzia letteraria per apportare migliorie al proprio testo e per trovare la giusta strada da percorrere per la pubblicazione dello stesso.

Mario Saccomanno

(www.bottegascriptamanent.it, anno XVII, n. 194, novembre 2023)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT