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Comunicazione e Sociologia (a cura di La Redazione) . A. XVII, n.188, maggio2023

Zoom immagine La società
dell'apparenza

di Ilaria Coppolaro
Editi Il Rio, racconti
che mettono a nudo
i tratti del presente


Fatti di umani. Racconti in cui non succede nulla (Il Rio, pp. 40, € 14,00) è un testo pubblicato da Elisa Rovesta, laureata in servizi giuridici per l’impresa. Grazie al suo background lavorativo nelle risorse umane, l’autrice ha conosciuto moltissime persone, tutte estremamente diverse tra loro e preziose per lei, che le hanno permesso di trovare l’ispirazione giusta per i suoi personaggi.
Il libro è una rapsodia di racconti tenuti assieme da un filo conduttore che lega tra loro le varie figure. Infatti, l’elemento caratteristico che conforma il testo è la descrizione di “tipi” contemporanei, poco o nulla approfonditi dai nostri media e dalla narrativa contemporanea. Rovesta li ha descritti avvalendosi della sua grande capacità di osservazione. Così, nelle pagine si incontrano l’amante dello spugnato giallo, che rappresenta una certa “filosofia di vita”, il nutrizionista sempre arrabbiato, l’esperto di soft skills, l’architetto che vuole imporre la sua idea di bellezza, l’influencer che non ha accoliti né seguaci e così via.
Una carrellata di “maschere” della contemporaneità che lottano per avere un proprio spazio nel mondo, come la single felice di esserlo o il fedifrago impenitente: personaggi bene o male legati tra loro perché si conoscono, si frequentano, sono amanti, amici, conoscenti e, come in un grande film felliniano o, meglio ancora, sorrentiniano, si ritrovano tutti a ballare a Milano Marittima dopo una cena che può far pensare a una sorta di simposio platonico dei nostri giorni.

Racconti di umana realtà
Nel libro di Rovesta c’è il mondo della provincia con le sue abitudini e i suoi personaggi. Chiunque incontra nella sua vita persone aventi determinate peculiarità e anche noi, con i nostri specifici caratteri, possiamo rappresentare personaggi singolari. Da questo punto di vista risulta importante evidenziare come l’autrice abbia provveduto a mettere nero su bianco alcune figure che ha incrociato durante le sue esperienze.
Da qui, nelle pagine del testo, è stata capace di offrirci un resoconto sentito di umanità. Infatti, nella lettura si nota facilmente come Rovesta guardi con simpatia l’influencer o, volendo offrire un altro esempio, come sia indulgente nei confronti del manager, fanatico delle soft skills. In ogni capitolo, dedicato a una singola personalità, si sviluppa tutto un mondo fatto di conoscenze, esperienze, incontri più o meno casuali, ricordi e nostalgie. Un intero universo nel quale perdersi, ma in cui è possibile rinvenire anche frammenti di memorie e trovarsi di nuovo a sorridere.
Anche in base a quanto detto fino a questo momento, si comprende come Fatti di umani. Racconti in cui non succede nulla risulti essere un libro dalla scrittura chiara e immediata, formato da racconti brevi che arrivano subito al lettore perché hanno in sé un concentrato di personaggi e storie che appaiono reali. Sin dalle prime pagine Rovesta riesce a far sorridere e riflettere, proprio per la possibilità che ognuno di noi ha avuto o ha di incontrare quei personaggi descritti in modo accurato nelle pagine del testo nella propria vita.

Apparenze e realtà
I protagonisti delle storie di Rovesta sono gli stereotipi della nostra società, maschere che vivono, comunicano e si relazionano, ma che in realtà sono vuote e superficiali. Il suo libro ci porta in un luogo in cui il lettore si ritrova a credere a tutto ciò che viene proposto senza sviluppare un proprio pensiero e senza farsi troppe domande e lo fa con uno stile sottile, con una narrazione che si presenta come un’esperienza universale che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo vissuto.
È uno spaccato della nostra realtà, che molti ritengono l’unica vivibile. L’uomo anela alla felicità che però poi ha paura di possedere e vivere. Da questo punto di vista, il libro di Rovesta riesce a percepire la frattura umana tra la realtà dei fatti e l’idea di inesistente perfezione, di bisogni insoddisfatti e irraggiungibili che per tutta la vita accompagnano gli uomini in quell’idea di appartenenza che li spinge a desiderare di essere accettati in una società che alla fine di tutto si rivela vuota.
Rovesta riesce a parlare in modo ironico e pungente, senza però mai scendere nel banale, anche di argomenti importanti offrendo ai lettori un libro che certamente non risulta essere alla portata di tutti, soprattutto non di coloro che restano fermi nelle proprie convinzioni e nel proprio modo di vedere il mondo che li circonda.

Ilaria Coppolaro

(www.bottegascriptamanent.it, anno XVII, n. 188, maggio 2023)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT