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Anno II, n° 8 - Aprile 2008
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Filosofia e religioni (a cura di Angela Potente) . Anno II, n° 8 - Aprile 2008

Zoom immagine Perdono: archiviare
il passato per vivere
in armonia il presente

di Simona Corrente
In un libro Macro Edizioni apprendiamo
metodi ed esercizi, come il rebirthing


«Chi di noi non ha qualcosa da perdonare, da perdonarsi o da farsi perdonare?», «Chi dovrebbe chiederti scusa?», «Ci sono cose che hai fatto o che hai subito che ti sembrano imperdonabili?», «Che cosa vorresti sentirti dire e da chi?»; questi sono solo alcuni degli interrogativi con cui il rebirther professionale – col il termine rebirthing si definisce un metodo di crescita personale per conoscere più profondamente se stessi ed esprimere il proprio sé in modo chiaro e libero – Tiberio Faraci si rivolge al lettore in Ricomincia da te. Il perdono è la chiave della felicità (Macro Edizioni, pp. 190, € 13,50). Questo suo ultimo libro, che fa parte della collana “Essere felici”, contiene preziosi suggerimenti e vademecum per gestire nel modo migliore il rapporto con gli altri e con se stessi. Il perdono è la chiave di lettura del viaggio introspettivo che l’essere umano, suggerisce Faraci, dovrebbe compiere per vivere un’esistenza felice. Tutto ruota intorno a questo concetto, perdonare o meno diviene un fattore determinante per una vita serena o sofferta. Servirebbe perciò «un negozio assolutamente nuovo in città: “il negozio del perdono”», «poiché qualcosa che non sa trasformarsi non accetta di continuare a vivere».

L’autore parte proprio dal rapporto con i genitori, il cui ruolo è fondamentale poiché da esso scaturiscono convinzioni e modi di agire che caratterizzano ogni individuo, nonché la tipologia di persone che ognuno sceglie di frequentare. Va da sé che, poiché il presente è legato al passato, è necessario, al fine di creare rapporti sereni, mettersi in pace con i propri genitori.

 

La chiave per vivere una vita serena è perdonare gli altri e noi stessi

Erroneamente l’atto del perdono è concepito, secondo il punto di vista occidentale – spiega Faraci –, come un atto di debolezza e fragilità di chi ha subito un torto. In realtà, la teoria orientale pone chi perdona in una posizione di forza poiché non spreca inutili energie per qualcosa che fa parte ormai del passato.

Va da sé che se si riuscisse a prendere «coscienza che davvero il passato è passato», non ci sarebbe bisogno di perdonare nessuno. L’autore suggerisce nel libro molteplici esercizi che i lettori dovrebbero svolgere al fine di riuscire a capire se stessi, ad affrontare le proprie paure, a perdonare i torti subiti e ad aprirsi all’amore.

Spesso ci si chiede se sia giusto o meno perdonare qualcuno che ci ha ferito, che ci ha fatto soffrire, se detta persona meriti un gesto d’amore così grande. Questi sono certamente interrogativi difficili, dolorosi che, secondo Faraci, possono essere risolti valutando la volontà di recupero che la persona perdonata dimostra, avendo egli stesso compreso la sofferenza provocata. Qualche volta poi capita di perdonare ma di non dimenticare, il che vuol dire – sostiene l’autore – che non lo si è fatto del tutto. Bisogna perciò lasciar andare il passato, archiviarlo, solo così perdonare sarà una conseguenza spontanea.

 

Alla base del perdono c’è il conflitto, per guarire c’è il rebirthing

«Ma alla base del perdono cosa c’è?», si chiede Faraci: non c’è altro che «il conflitto» che in genere nasce da un desiderio non realizzato e provoca perciò frustrazione. Qui si inserisce di nuovo il ruolo fondamentale dei genitori poiché da loro i figli apprendono come risolvere i conflitti e i disagi. Sono questi modelli poi che determineranno lo svolgersi delle relazioni di ciascun individuo. Quindi, «gli schemi fuorvianti e limitanti che abbiamo appreso nel passato e che continuiamo ad applicare nel presente (cercando incessantemente di convincere chiunque incontriamo a proposito della loro validità) forse sono i nostri nemici più grandi». È proprio nella famiglia, che è il «teatro primario dell’affettività», che il conflitto è sempre in agguato!

Così «perdonare è smettere di farsi ricattare dalla parte peggiore di noi, finendo così di sentirsi in colpa», solo, infatti, prendendo coscienza delle nostre scelte si diviene capaci di accettare positivamente i propri errori. Risolvere perciò i conflitti interiori è fondamentale onde evitare autopunizioni che avviliscono il corpo e non realizzano il processo di espiazione in virtù del quale vengono praticate.

Il perdono è liberatorio, vincente e automatico. «Il perdono è quindi la via più sicura e veloce per raggiungere la pace interiore» perché serve a chi lo fa e non necessariamente a chi lo riceve.

Citando la filosofa ebreo-tedesca Hannah Arendt, Faraci ribadisce che il perdono «è un’azione inaspettata che permette di distruggere i gesti del passato e che, liberando gli individui da quello che hanno fatto, consente alla vita di proseguire». E ancora «il passato vissuto deve essere presente nel passato e mai nel presente. […] Occorre smettere di rimuginare» poiché solo l’uomo ha il potere di trasformare una situazione di guerra in pace e viceversa.

Attraverso il rebirthing si può riuscire a realizzare un perdono permanente. L’autore è convinto della funzione essenziale della respirazione non meramente come mezzo per vivere, ma soprattutto come strumento per eliminare il settanta per cento delle tossine presenti nel nostro organismo, espellendo così sentimenti di negatività e favorendo la riappacificazione con se stessi. La respirazione è il principale interlocutore delle nostre esperienze.

Ognuno può trovare il suo modo di perdonare, ognuno deve cercare di non mentire sì agli altri, ma soprattutto a se stesso poiché questo non gli permetterebbe di sentirsi realizzato.

È importante ricordare che «Nessuno può perdonarsi in nostra vece, ognuno può fare questo solo e soltanto per sé».

Insomma un libro denso di consigli, esercizi ed interrogativi per cominciare ad analizzarsi un po’, per capire come ci rapportiamo agli altri e a noi stessi.

Bisogna guardare con occhi nuovi, riconoscere i propri errori per liberarsi da essi, si potrebbero avere delle belle sorprese poiché, come dice Faraci, «tu puoi cambiare tutto quello che non ti piace nella tua vita a partire da qui e ora».

 

Simona Corrente

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 8, aprile 2008)

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