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A. XVIII, n. 199, aprile 2024
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Recensioni brevi (a cura di La Redazione)

San Giovanni in Fiore:
le sue bellezze artistiche
arricchiscono un paese
dalle antiche tradizioni

di Federica Lento
Da Pubblisfera edizioni, un volume dettagliato e ben studiato presenta
l’arte e l’architettura della “capitale” della Sila: dall’abbazia alle chiese


«Non è possibile tutelare ciò che non si conosce […] La nostra bella San Giovanni in Fiore è custode di un patrimonio artistico, storico e culturale di tutto rispetto. Tuttavia vien fatto poco per valorizzarlo. Con l’attrazione turistica che produce può costituire davvero il volano di una tanto attesa ripresa economica della comunità florense»: così leggiamo nella Prefazione a un prezioso volume, curato da Giovanni Greco, dal titolo Patrimonio artistico di San Giovanni in Fiore (Pubblisfera edizioni, pp. 424, € 25,00). La città di San Giovanni in Fiore custodisce opere d’arte che testimoniano un passato glorioso e questo saggio vuole rilanciare l’immagine del borgo; a impreziosire il volume è presente una raccolta di fotografie per ben novanta pagine, nella parte finale, a voler dare testimonianza non solo storica ma anche visiva di un patrimonio prezioso che deve essere preservato.

L’Abbazia florense
Il centro storico di San Giovanni in Fiore è molto esteso e ben conservato, soprattutto per quanto riguarda la parte in prossimità dell’abbazia, caratterizzata dagli intagli sul granito che testimoniano una sapiente tradizione della “Scuola di scalpellini sangiovannesi”, presente sin dall’età medievale. Oggi esiste ancora una scuola, ma di lavorazione del legno, un’ebanisteria che permette la formazione, specializzazione e riqualificazione di vecchie e nuove figure professionali; un modo per mantenere la comunità attenta al suo passato ma nello stesso tempo renderla competitiva con la contemporaneità. Nei pressi dell’abbazia, vicino all’arco medievale a sesto ogivale, vi sono i resti di diversi archi – uno su tutti l’Arco normanno –, che costituivano le porte della città e segnavano il confine del borgo. L’abbazia rappresentava il centro del paese, attorno al quale sorse il primo nucleo abitato; venne fatta costruire su indicazione di Gioacchino da Fiore, che voleva si realizzasse un centro di accoglienza per gli “spiriti contemplanti”. L’abate fu molto importante per la storia del paese, tanto che all’interno dell’abbazia l’altare maggiore conserva la cripta con l’urna contenente le sue spoglie.
La facciata si presenta semplice e senza decorazioni, con la cuspide che forma una capanna. Le decorazioni sono presenti invece sul portone, segno unico e distintivo dell’intera costruzione. L’abside rappresenta forse l’elemento di maggiore pregio di tutta l’abbazia: lo stile è romanico, e probabilmente rimanda ad alcune chiese francesi. Romanica è anche la navata centrale, in fondo alla quale si erge, invece, un imperioso altare in stile barocco, opera del maestro di arte lignea Giovanbattista Altomare, che poggia su una base rialzata e presenta decori e intagli. Dietro l’altare si trova il coro ligneo, in cui in passato ci si dedicava ai canti religiosi, mentre nella navata laterale sono presenti le litografie delle tavole del Liber Figurarum, opera figurativa di Gioacchino da Fiore, che riproducono, attraverso l’arte del disegno, tutto il pensiero gioachimita, basato sulla teologia trinitaria della storia e sulla esegesi della Bibbia.
«In Calabria il patrimonio artistico della regione coincide quasi totalmente coil patrimonio artistico della Chiesa, la quale ebbe sempre una funzione primaria e determinante negli orientamenti culturali e nelle scelte operate sia quando – come in età medievale – essa giocò un ruolo da protagonista sia quando, per il mutare della situazione politica e socioeconomica, dovette invece limitarsi a un ruolo di committenza esterna». Chiese e identificazione culturale di un territorio, dunque. E, a San Giovanni in Fiore, di chiese ce ne sono diverse: oltre all’abbazia, quelle più importanti dal punto di vista storico ed artistico si trovano tutte nel centro, ad eccezione del Convento dei Padri Cappuccini e del Monastero dei Tre Fanciulli, situati in una zona più periferica.

Le architetture civili e gli spazi verdi
San Giovanni in Fiore non è caratterizzato solo da costruzioni ecclesiastiche ma anche da numerosi edifici civili come Palazzo Barberio Toscano, emblema del potere dell’omonima famiglia sulla vita amministrativa del paese. Importanti sono pure Palazzo Lopez, costruito alla fine del Settecento, Palazzo Nicoletti e Palazzo Romei, tutti edificati intorno alla piazza centrale del borgo. Sebbene San Giovanni in Fiore in passato non abbia sviluppato una cultura del verde in senso esteso e gli orti davanti casa (cancellati poi dalla costruzione edilizia del Secondo dopoguerra) abbiano sostituito la necessità di avere aree verdi, negli anni Ottanta si cominciò a pensare alla realizzazione di spazi verdi comuni.
Da ricordare, inoltre, il sito archeologico di Iure Vetere e i numerosi ponti da cui il paese, per la sua natura montana, è attraversato: tra tutti citiamo il Ponte della Cona, che in passato era l’unico collegamento tra il centro urbano e gli altri paesi.

Federica Lento

(www.bottegascriptamanent.it, anno IX, n. 90, febbraio 2015)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
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