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A. XVIII, n. 200, maggio 2024
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Recensioni brevi (a cura di La Redazione)

Follia o cieco amore?
La mente si asservisce,
totalmente vinta,
all’emozione acerba

di Pamela Quintieri
In formato ebook, un racconto intimo indaga i sensi e l’anima,
svelando quella passione che sconvolge la coscienza più profonda


L’amore strazia l’anima e la possiede come se fosse a volte l’unico sentimento presente sulla faccia della terra. Guardare, cercare, misurarsi sono tutte azioni strettamente connesse al tentativo di ripagare la propria affettiva cupidigia. Ma può l’impulso esprimersi anche come mero possesso fisico dell’altro? Può la passione rinnegare prepotentemente la razionalità annientando ogni speranza di riflessione e di logicità?
«Le fiamme divampavano imponenti. Philip ne era circondato. Calore, sudore. Un vulcano che eruttava passione. Una vampa alta prendeva vita ossigenandosi attorno al suo corpo. Poteva essere l’inferno, era morto forse e adesso doveva espiare i suoi innumerevoli peccati, invece no. Per lui era il paradiso, era un eden caldo e le fiamme lo avvolgevano lasciandolo senza fiato. E cercava, tra esse, con occhi vivi ed eccitati. Eccola, riusciva a distinguerne un viso, il profilo di un corpo nudo. Una donna».
Un desiderio forte, intenso, smisurato si trasforma ben presto in un’accecante ossessione e Philip non può far altro che cercare per sempre Nicole, il suo unico amore. Necessità, bisogno, tormento ed estasi si fondono in Cercando di te (Narcissus, pp. 258, € 1,99) di Sabina Di Gangi.
«Avrebbe voluto vederla soffrire, ma no, lei godeva. Un intreccio amoroso che andava oltre ogni possibile pregiudizio. E non poteva che guardare lei. Solo lei. Sempre lei. Lei imperturbabile. Lei che muovendosi sinuosamente assecondava l’uomo, con gli occhi socchiusi, in trance».

Il paesaggio si confonde alla narrazione
Matrigna, parca, generosa o dispensatrice di prosperità, la natura, intesa come portatrice di buona o cattiva sorte, accompagna il racconto fondendosi e confondendosi alla sua stessa serendipità dalla quale vive un’esistenza autonoma seppur mai completamente divisibile.
«Philip la notte precedente alla rievocazione non riuscì a chiudere occhio, vide sorgere il sole. La luce che si intrufolava dalla finestra quella mattina gli pareva dorata, diversa da tutti gli altri giorni. Si era alzato felice». Ma ecco che la narrazione dei fatti ci accompagna lasciandoci precipitare al tempo dei cavalieri della tavola rotonda dove, durante una rievocazione della storia, i due protagonisti non possono far altro che innamorarsi perdutamente come re Artù e la sua meravigliosa sposa Ginevra. Ma il vero sentimento incappa di solito in imprevisti, in ostacoli, in terribili patimenti che l’innamorato dovrà tentare di superare per ottenere la volontà della giovane amata.
Riuscirà Philip, cercando l’amore di Nicole tra le braccia delle donne che incontra, a salvarsi dall’immagine prepotente del femmineo corpo il cui pensiero lo seduce e tormenta?
Dove lo condurrà il desiderio? Saprà combatterlo e vincerlo o si piegherà al suo volere?
«Erano sempre tutte consenzienti, erano tutte affascinate e ammaliate da Philip, non serviva drogarle o anche solo intontirle. Ma per Philip aveva tutto un senso. La sua era solo una latente insicurezza. Era la paura di essere rifiutato, la paura di vedere nel volto delle donne che conquistava quello di Nicole che, per l’ennesima volta, si allontanava».

La forza d’amore si incastona nel ricordo di un attimo
La storia si arricchisce di personaggi, di luoghi, di intrecci, di situazioni che portano il sapore del disinganno e della passione pura. L’espressività del linguaggio e la stretta forma di pathos, cui l’io narrante ci avvicina, costruiscono una struttura armonica e vincente, che si lega con facilità alla diretta espressione di quello che l’animo umano prova: dalla sofferenza al godimento più bieco.
Ma il colpo di scena rimane dietro l’angolo ed ecco che sul più bello fa capolino, in punta di piedi, arricchendo di emotività ed attesa il racconto.
Il ritmo fluido e scorrevole si accosta bene alla narrazione veloce, scattante, equilibrata che, nella ricerca mai paga d’amore, si regala momenti di intensa carnalità espressa con fisicità e grande coinvolgimento emotivo. La membra e il cuore si fondono dunque in un unico mistico cercare e proclamare l’amore dove la vita, l’estasi, il sogno e la realtà si combinano meravigliosamente.
«Solo i ricordi gli risanavano il cuore. Le viuzze, i cottage, gli odori dei fiori primaverili, l’odore della birra al pub, dell’erba bagnata dalla pioggia, della sua erba nella sua terra, sì perché quella aveva un odore diverso. Quell’odore era impresso nella sua mente come le immagini della sua giovinezza, erano collocate insieme in un angolo del cuore provocandogli un atroce dolore solo ricordandolo vagamente. E questi odori, e queste immagini insieme ai volti della sua famiglia e delle sue amicizie, si fondevano creando un liquido che bruciava nelle vene. Era un veleno che somministrava autonomamente per provocarsi del dolore. Un’inquietudine che amava provare e sentire».
In un testo così affascinante e seduttivo ci dispiace avere, purtroppo, rilevato alcuni errori di tipo tecnico-editoriale e grammaticale che ne rallentano la lettura.

Pamela Quintieri

(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 86, ottobre 2014)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT