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Riflessi d'autore (a cura di Aurora Logullo)

Zoom immagine L’avventura estiva
di tre amiche in cerca
della propria identità
con il ritmo nel cuore

di Veronica Di Gregorio Zitella
Da Qulture, la storia della faticosa lotta per diventare se stessi
e del sogno di costruire un futuro fatto di passione per la musica


«Maria Rosaria Ferrara ci fa dono di una storia ambrata di malinconia, dall’inizio armonioso, ovvero l’inizio del viaggio, al finale potente. Non chiedetevi comunque cosa ci sia di lei in Dietro Palpebre Chiuse; più semplicemente, senza malizia, lasciatevi avvolgere dalle voci e dalle note dei suoi personaggi, ascoltate cos’hanno da dirsi e dirvi, per sorridere e soffrire, insieme a loro». La Prefazione di Marco Mazzanti al romanzo Dietro palpebre chiuse (Qulture, pp. 152, € 12,00) di Maria Rosaria Ferrara, giovane autrice alla sua seconda pubblicazione, è certamente in grado di di accendere la curiosità del lettore, che andando avanti nella lettura non verrà deluso: tre ragazze si trovano a fronteggiare drammi quotidiani, più o meno gravi, fino ad arrivare, dopo un’estate piena di novità, ad una rinnovata consapevolezza di se stesse e del mondo che le circonda.

 

Un romanzo fresco ed inaspettato, come pioggia d’estate

Il romanzo si presenta come la narrazione di un viaggio (in senso reale e metaforico), di un cammino di ragazze molto giovani che, pur essendo inesorabilmente immerse nella noiosa routine quotidiana, che le vede impegnate a scuola e poi in piccoli lavoretti, inseguono un sogno, una passione incrollabile: la musica. La musica, infatti, diventa protagonista di tutta la storia narrata, una protagonista che salva, consola, ama ed è amata con intensità. La chitarra di Viola, il personaggio principale, per esempio, è spesso evocata in prima persona, come se fosse un’amica, anche quando questo sodalizio artistico sembra essere terminato: «le mie mani non rispondono e la mia chitarra sembra aver smesso di parlarmi. E non serve a nulla fare un tentativo… è come se la chitarra volesse stare lontana da me; è come se io non mi sentissi più all’altezza della musica». La musica crea legami indissolubili, come quello tra la narratrice-protagonista e la madre, pianista.

La musica è anche uno strumento tutto speciale di comunicazione: nel romanzo, infatti, è evidente che ci sia desiderio di parlare, comunicare, affermarsi, condividere, ritrovarsi e crescere. «Potrebbe accadere davvero di tutto, perché la vita in fondo è una fabbrica di continue sorprese, e quello che avviene dietro palpebre chiuse a volte può anche realizzarsi nella realtà!» dice Viola, disillusa eppure sempre entusiasta di fronte alle sorprese della vita, che con lei è stata crudelmente ironica.

 

Crescere dimenticando le ferite, con lo sguardo rivolto al domani

Le tre protagoniste, Viola, Lisa ed Anita sono diciottenni, amiche inseparabili anche se diverse per numerose caratteristiche. Il sentimento che le lega è molto profondo e rafforzato da una smisurata passione appunto per la musica. Viola è una chitarrista, Anita suona il bongo e Lisa, affascinante ed affettuosa, è la cantante del gruppo. Le tre avevano formato, tempo prima, una band, ma alcuni incidenti di percorso accaduti a Viola (l’abbandono tremendo della madre e, in seguito, il tradimento del fidanzato) l’hanno irrimediabilmente – almeno così sembra – allontanata dalla musica. La band di conseguenza si è sciolta e l’inattività delle tre amiche dura ormai da un anno. L’estate che vivono in questo romanzo porterà nelle loro vite nuove consapevolezze ed un ritorno sul palco: «Tengo lo sguardo fermo sulla chitarra mentre la musica incomincia a diffondersi tutt’intorno. Poi per un attimo sono io la prima spettatrice di me stessa. Mi ascolto dall’esterno. Mi ascolto attraverso lo sguardo della gente». La protagonista è anche la voce narrante: Viola, una ragazza ironica ed accattivante dall’animo rock, trasporta il lettore verso una dimensione nuova, in un viaggio soprattutto interiore, appassionante e pieno di colpi di scena.

Naturalmente accanto alla musica trova posto l’amore, vissuto in maniera sostanzialmente diversa dalle tre ragazze, ma che mantiene i connotati generali di un sentimento universale. Soprattutto per Viola un nuovo amore significherà riscatto dal passato ed una spinta positiva e fresca verso il futuro. Le tre amiche non ricominceranno, quindi, solo a suonare ma impareranno anche ad essere da un lato più riflessive, mature, e dall’altro pronte a ridere delle disavventure, a non prendere troppo sul serio ogni singolo avvenimento: sognare e desiderare diventano input imprescindibili per affrontare un nuovo percorso, nel mondo degli adulti rimanendo sempre un po’ adolescenti. «Questo è l’inizio del futuro. Adesso è ancora tutto da scrivere. E ci sentiamo tutte e tre fiduciose, tutte e tre piene di sogni. La nostra amicizia ha resistito a molte prove e anche la nostra passione comune ha dimostrato di essere ancora viva e forte, risorgendo in questa nuova estate». Molti conflitti verranno risolti, tremende ferite sembrano rimarginarsi, il lieto fine appare sorridente, ma l’imprevisto è dietro l’angolo e lascerà il lettore senza fiato…

«Ma sì, la vita è fottutamente ironica!».

 

Veronica Di Gregorio Zitella

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 72, agosto 2013)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
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