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Filosofia e religioni (a cura di Denise Amato) . Anno VII, n. 70, giugno 2013

Zoom immagine Un Maestro invisibile
ci guida alla ricerca
del mistero della vita

di Daniela Vena
Da Edizioni Il punto d’incontro,
un dialogo con un’entità ultraterrena


Il mistero dell’aldilà e il desiderio di conoscenza accompagnano l’uomo da sempre: la morte, infatti, è l’avvenimento biologico più naturale e, al contempo, il più devastante e terrorizzante. Dal mito dell’ultraterreno è nato quel pluralismo religioso ancora vigente; pur tuttavia bisogna imparare a non demonizzare il “sonno eterno” ma a conviverci. Uno dei più celebri aforismi di Eraclito recitava così: «Bisogna vivere di morte e morire di vita». Questo invito all’umanità, che sembra un paradosso, voleva in realtà fomentare quel rapporto indissolubile tra l’inizio e la fine dell’umana esistenza, generando un profondo rinnovamento della condizione antropica. In un’epoca come la nostra, in cui il numero di persone capaci di comunicare con entità sconosciute è esponenziale e in crescita costante, risulta difficile fidarsi delle comunicazioni riportate e dei messaggi che ne derivano. Messaggi che potrebbero essere appesantiti da una mancata correttezza o da un’eccessiva soggettività. Tra le numerosissime pubblicazioni inerenti a questo tema, si distingue il testo, scritto a sei mani, di Cristiano Tenca, Roberta Barioglio e Stefania Montarolo, Un soffio di serenità. Dialoghi con un Maestro invisibile (Edizioni Il punto d’incontro, pp. 256, € 14,90), un testo affascinante e intenso, che coinvolge il lettore sin dalle prime battute. Cristiano Tenca, naturopata e iridologo, praticante e insegnante di Massoterapia, tiene corsi su Alimentazione naturale, Geobiologia, Radioestesia, Piramidologia e Fiori di Bach. È autore, inoltre, di diverse pubblicazioni tra cui: Avere un naturopata in casa e Il libro delle parole magiche. Roberta Barioglio, laureata in Dietistica e diplomata in Naturopatia, grande appassionata di misteri e mondi ultraterreni, collabora da molti anni con Cristiano Tenca nelle sue ricerche e nei suoi esperimenti. Stefania Montarolo, dopo una laurea in Architettura e un’esperienza lavorativa di alcuni anni, decide di abbandonare il suo percorso formativo e lavorativo per seguire le ricerche del proprio compagno, Cristiano Tenca, e per dedicarsi alle sue più grandi passioni: la natura e gli animali.

 

Verso mondi nuovi

Nel corso del viaggio, lungo diciannove capitoli, gli autori ci regalano i dialoghi, durati circa quattro anni, con un Maestro appartenente a un’altra dimensione. Dall’autunno del 1999 all’inverno del 2003, Cristiano Tenca, Roberta Barioglio e Stefania Montarolo sono stati travolti, sconvolti, guidati e sorretti dalle parole di questo «amico invisibile», che ha lasciato una traccia indelebile nella loro memoria. Con l’uso delle bacchette “a elle” graduate e di una corrispondenza tra numeri e lettere, elaborarono un loro codice, un vero e proprio «alfabeto», con cui cominciarono a parlare con l’Entità che chiamarono Maestro. Le prime frasi furono semplici ma dirette, e toccarono personalmente ciascuno degli autori. Col passare del tempo, i dialoghi s’infittirono, la saggezza, la risolutezza e la lungimiranza nelle scelte iniziarono ad essere i temi principali. Il Maestro era sempre presente nella vita dei tre e non perdeva occasione per commentare o sostenere il loro operato. Emblematico è il caso in cui, durante una comunicazione, il Maestro critica l’uomo in generale, poiché, in quanto legato soltanto all’esperienza tangibile, non percepisce la realtà, dando vita a paure e insicurezze. L’uomo, invece, dovrebbe, anzi deve, farsi guidare alla sua «deità» attraverso l’«intuizione creativa per distinguere l’essenza delle cose ed essere più consapevoli». Sebbene il Maestro sia una guida paterna, non manca di criticare il modo lascivo di vivere la propria esistenza, poiché l’andamento di quest’ultima dipende dalla consapevolezza e dalla determinazione con cui ognuno affronta quel viaggio, ricco di incognite, che è la vita. Più avanti, nel corso del libro, il Maestro parla delle prove karmiche che si devono superare, delle spirali che portano all’evoluzione, dell’energia che si sprigiona dalla preghiera, ma soprattutto indica la consapevolezza quale guida migliore per raggiungere la felicità. Nell’introduzione gli autori scrivono parole che esprimono tutta la bellezza della loro opera: «Queste parole sono sempre rimaste a nostra disposizione, come un cappotto caldo e confortevole che, all’occorrenza, ci ha protetto e riscaldato dal freddo che la vita talvolta riserva. Le difficoltà sono arrivate, come accade a tutti, ma noi avevamo la nostra ancora di salvezza, qualcosa da leggere (o rileggere) che ci consentisse di tornare a vedere il futuro con speranza. Nella quotidianità, ogni volta che il nostro pensiero andava a questo segreto, anche solo per un attimo, ecco che i nostri passi diventavano immediatamente più sciolti e la nostra mente avvertiva un soffio di leggerezza e di positività. È proprio questo il vero motivo per cui abbiamo deciso di rendere pubblica la nostra storia: perché tutti gli insegnamenti trasmessi dall’Entità non sono rivolti solo a noi, sono diretti all’uomo in generale. Tutti possono trarne giovamento. A chi si avvicinerà a questo libro con apertura e semplicità auguriamo di trovare ciò che più gli serve per affrontare la propria esistenza: coraggio e determinazione, speranza e fiducia, o forse solo un po’ di poesia e meraviglia o, ancor più semplicemente, un soffio di serenità nella vita di tutti i giorni».

 

Daniela Vena

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 70, giugno 2013)

 

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
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