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A. XVIII, n. 200, maggio 2024
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Emozioni in versi (a cura di Rossella Giannone)

Zoom immagine Un emozionante viaggio
tra parole e simboli
per capire poeticamente
il rapporto uomo-natura

di Maria Spagnuolo
Percorrendo i sentieri della classicità Ferrari editore ci propone
una raccolta di versi, fotografie e produzioni di scrittura creativa


In seno al progetto “Arcanum Naturae ideato e realizzato dall’Associazione artistico-culturale “Koinè” di Rossano (Cosenza), Anna Lauria cura Flowers, quarto volume della collana Tra cielo e terra, che nasce dall’intento di congiungere arte e natura, trovando corrispondenza in vasta parte della tradizione letteraria italiana e non solo.

Alla pluralità di immagini floreali corrisponde una molteplicità di suoni, rime e armonie cromatiche volte ora ad amplificare, ora ad addensare sensazioni e suggestioni che nascono da un’antica simbiosi tra figure e parole.

Stabilendo un privilegiato rapporto con il significante, il fiore si carica di significati simbolici e di valenze fresche e vibranti che anelano a cogliere in un unico afflato l’eternità della natura.

Flowers (Ferrari editore, p. 98, € 13,00) è un’antologia costituita da due parti tra le quali trovano perfetta collocazione, nel messaggio e nei colori, i fiori immortalati dall’arte di Luigi Patitucci, fotografo naturalista cosentino; essa propone immagini che si susseguono con ritmi ora incalzanti ora lenti, ora spezzati ora capaci di librarsi in un gioco in cui forme, colori e odori s’avvicendano armoniosi, fondendosi in una perpetuità di tempo scandita dal solo ritmo delle stagioni.

Se i temi della raccolta sono quelli della natura, fonte inesauribile di ispirazione, non sorprendono la ricchezza dei luoghi che si tingono di luci nell’ora mattutina, di malinconiche sinfonie al crepuscolo, di sentimentali essenze nella notte e il ricorso ad un linguaggio che talora rievoca note poetiche pascoliane.

 

La parola tra evocazione, realtà e rime baciate

Com’è noto, la poesia di Pascoli ha influenzato quella contemporanea e anche in Flowers è facile ravvisare la sensibilità individuale che penetra negli elementi della natura svelandone l’essenza o a volte esaltandone il mistero.

La parola, infatti, calata in realtà naturali e precise, diviene spesso simbolica e allusiva, caricandosi di seducenti evocazioni sia quando le scelte lessicali attingono a nomi di fiori più ricercati o al mito, sia se provengono dal mondo della quotidianità più minuta. Così ci imbattiamo nell’analogia della «Drosera rotundifolia» con l’«arcaica maga Circe dei suoli paludosi» e in «rubini di ranuncoli / fibule di rosa canina / diademi di narcisi / buccole di campanule», nei «Rododendri di perle / rosse di baci / dolci d’Oriente / sulla montagna del sogno» e nella reminiscenza ovidiana de «Gli anemoni, le amare lacrime che Venere ciprigna / versò sul sangue dell’adorato Adone». Non manchiamo di emozionarci di fronte alla semplicità delle «Ginestre pervicaci», delle «rose gardenie peonie / nelle brezze di maggio» e de «I rami di mandorlo vestiti di bianco» o dinanzi alla sensualità del «cremisi screziato dell’orchidea / e il purpureo notte della rosa» e alla malinconia suscitata dal ricordo di diverse vicende di vita passata.

Quando a comporre versi sono poi i bambini, come nella seconda parte dell’antologia poetica, non meraviglia la freschezza descrittiva di componimenti che rimandano al fiore come idea catalizzante sentimenti nobili quali amore, amicizia e solidarietà.

In un susseguirsi di rime baciate, i candidi pensieri nascono da un immediato contatto con la natura, scoprendo che «Con il suo colore / il girasole / splende più alto del sole» e che i fiori «Ballano al passar del vento, / codesto è il loro portento» e «Mandano tanto amore / e fan gioire il cuore». In «Un arcobaleno di Fantasia / in un prato pieno di armonia», gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Cantinella di Corigliano Calabro si cimentano in un’attività laboratoriale di scrittura creativa, realizzando non solo rime dettate dalla loro fantasia, ma anche calligrammi e lipogrammi in cui rivisitano poesie di noti autori attraverso figure di fiori. Così, in una combinazione di colori, suoni, giochi di parole e figure, si disvela il genuino approccio del bambino alla poesia e alla natura, che trova riscontro in molte riflessioni letterarie.

 

Un poetico messaggio

Di carattere soggettivo e collettivo insieme, la raccolta in cui il controllo espressivo prende forma nel succedersi di versi liberi di varia misura e nella libera distribuzione strofica lascia a noi lettori la facoltà di vedere rapiti i nostri sensi in un caleidoscopio floreale, le cui fragranze, pregnanti di essenze dal sapore universale, si solidificano in un’unica voce di speranza e, al contempo, in un’intima percezione di familiarità, di ascendenza quasi baudelaireiana, con i simboli più reconditi della natura.

Nell’Introduzione a Flowers la stessa Lauria, studiosa di etica e deontologia della comunicazione e scrittrice, commenta che un lavoro di “ecopoesia” scaturisce dalla volontà di «abbandonare una visione antropocentrica del mondo a favore di uno sguardo capace di leggere nella natura, e nei fiori in particolare, un desiderio più grande, realizzando, cioè, un progetto osmotico tra uomo e natura».

Tale intento si realizza in una raccolta che, al di là di ogni fredda cogitatio e sgombra da eccessi di retorica, contempla il fiore come simbolo della fragilità dell’esistenza umana e al contempo del suo attaccamento alla vita. L’uomo, come il fiore, soccombe all’«invida aetas» (Orazio, Odi, I, 11, vv. 7-8), ma come il fiore sa essere parte del tutto ed ergersi ad interprete sublime della forza vivificante della natura, perpetuando un messaggio che travalica i confini del tempo.

 

Maria Spagnuolo

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno V, n. 45, maggio 2011)


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