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A. XVIII, n. 200, maggio 2024
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Dibattiti ed eventi (a cura di Giulia De Concilio)

Il Natale e i regali da fare
un’idea utile tutto l’anno
soprattutto se il ricavato
diventa dono ai bambini

di Maria Grazia Franzè
Infinito edizioni offre l’opportunità di fare un acquisto festivo, originale e
altruista: un’unica spesa che diventa un dono personale ma anche sociale


Le festività natalizie sono alle porte e come ogni anno il pensiero di cosa regalare inizia ad affollare le menti. Regali appropriati, regali utili o inutili certo è che sotto l’albero tanti saranno i pacchi e i fiocchi che abbelliranno l’ambiente preparato a festa. Tra i tanti doni, regalare o ricevere un buon libro fa sempre piacere ma, per i meno appassionati della lettura, vi suggeriamo un regalo del tutto originale: un calendario.

Schegge di vita nella Casa di Reclusione Rebibbia (Infinito, pp. 16, € 9,00) che, oltre a compiere la sua funzione temporale, assolve un valore tutt’altro che simbolico perché il ricavato delle vendita andrà devoluto all’Associazione “A Roma Insieme” che si occupa del Nido-Rebibbia-Femminile a Roma.

 

Un calendario che racconta vite diverse

«Un calendario è la pubblicazione che testimonia il trascorrere del tempo, permettendo a tutti la programmazione del proprio futuro e la collocazione temporale delle esperienze passate». Se il tempo nella nostra quotidianità ci rincorre perché siamo sempre in movimento, nel carcere sono i reclusi che rincorrono il tempo a gambe levate, perché il giorno che passa è un avvicinamento verso la libertà.

Un semplice e comune calendario che in dodici mesi racconta le esperienze, la vita e le attività svolte dalle persone detenute nella Casa di Reclusione di Roma Rebibbia. Dalla crescita culturale all’impegno nelle attività lavorative, dalla nascita di sentimenti di solidarietà alla proiezione verso il futuro: in poche parole l’uso del tempo minuto per minuto.

«In carcere occupare il presente acquista particolare importanza ed è dunque necessario che il presente nel carcere non sia tempo vuoto, un tempo inutile ma, al contrario, costituisca una opportunità di riflessione sul proprio passato e offra la possibilità di coltivare interessi positivi per l’oggi e per il futuro delle persone libere».

Corredato da fotografie che testimoniano la vita reclusa, il calendario offre così la possibilità, a chiunque volesse comprarlo, di conoscere meglio e più da vicino la vita che svolgono i detenuti perché, nonostante tutto, il carcere non è un luogo avulso dalla realtà. Nel carcere di Rebibbia, chi vuole può impiegare il proprio tempo nel miglioramento della propria persona, della realtà in cui vive e di quella dove farà ritorno; chi vuole può impiegare il proprio tempo all’istruzione, trasformando i vincoli in risorse.

«Il carcere non deve solo punire. Il carcere non deve solo “congelare” la tua vita in attesa di quando tornerai “fuori”. Il carcere deve offrire l’occasione affinché questo momento di “fermo” diventi per te produttivo e fruttuoso». In aggiunta alle storie vissute all’interno della detenzione alcuni spazi sono lasciati alle curiosità che riguardano i posti di detenzione sparsi in tutta Italia e a qualche regolamento giuridico che regola la vita di reclusione.

Dunque un regalo utile ma anche socialmente responsabile per occuparsi, con questo piccolo e simbolico gesto di acquisto, della cura e dell’assistenza dei bambini che compiuti i tre anni di età non possono più stare accanto alle loro madri detenute e sono affidati all’asilo nido.

«Quando arriverà il 31 dicembre 2011 – ultimo giorno del presente calendario – molte delle persone che oggi sono in carcere saranno nuovamente libere e avranno ripreso il loro lavoro, rinsaldato i loro affetti, potranno nuovamente confrontarsi come tutti i cittadini con le avversità e le gioie che la vita offre. Questo calendario, quindi, è anche testimone della speranza che mai deve abbandonare il percorso dell’uomo nel tempo».

Non resta che augurare buon acquisto e buon anno!

 

Maria Grazia Franzè

(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 40, dicembre 2010)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT