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Direttore editoriale: Maria Ausilia Gulino
Anno IV, n. 29, gennaio 2010

d’altri tempi: tratto
da una storia vera
di Agata Garofalo
Le sfide di una vita, le contraddizioni
di un’epoca. Per Scrittura & scritture
«Niente dura in eterno, poche cose a lungo». Nella vita tutto passa, sia le cose belle che quelle brutte, sia l’amore che il dolore. Ma una necessaria consapevolezza della caducità dell’esistenza non deve trattenere nessuno dall’inseguire con coraggio i propri sogni. Esempio di vita trascorsa in bilico tra disilluse consapevolezze ed irrefrenabili impulsi emotivi è quella di Giulia Tofana, personaggio storico realmente esistito nella prima metà del XVII secolo.
In Un sorso di arsenico (Scrittura & scritture, pp. 232, € 11,50), Adriana Assini trae spunto dalla vera storia della donna, vissuta tra la Sicilia della dominazione spagnola e la Roma barocca di Urbano VIII, per raccontarci di come ella affrontò la più spaventosa povertà e la più lasciva delle lussurie, la più dura delle prigionie ed il più forte degli amori, varie pestilenze e carestie e la perdita di persone care. Ma, alla fine, tutto questo per lei non sarà altro che un insieme di ricordi sui quali riflettere «con calma, addirittura con distacco».
Tra le pagine del testo, a dispetto di un titolo che sa di morte, cogliamo un accorato invito a vivere godendo appieno di ogni momento, coltivando con fiducia ed un pizzico di follia le proprie speranze. Oltre a molti particolari della vicenda, anche l’originale epilogo è frutto della fantasia della scrittrice.
Quest’ultima offre una descrizione dettagliata e rigorosa della realtà storica dell’epoca, restituendoci uno spaccato di vita autentico, come un quadro pieno di colori e sfumature che cambia a seconda della luce e della prospettiva dalla quale lo si guarda. Non stupisce quindi scoprire che l’artista romana, parallelamente a quella di scrittrice, abbia un’avviata ed internazionalmente riconosciuta carriera come acquarellista. I suoi romanzi, come i suoi dipinti, sono caratterizzati dall’interesse verso figure femminili controverse, sempre al centro di una cornice storica ben delineata.
Sfidare la sorte giocando col veleno
Quest’incredibile storia ha inizio nei vicoli sperduti dei quartieri più poveri e malfamati della Palermo del 1624, nell’appartamento della bella protagonista, una ragazza che, per sfuggire alla miseria, già da anni ha messo in vendita sia il proprio corpo sia uno speciale veleno da lei stessa ideato. Seguendo la vita ed i pensieri della meretrice e fattucchiera, scopriremo una persona semplice, onesta e fragile. Il suo non è affatto un animo perfido e senza scrupoli, al contrario, resa furba e sfacciata dalla necessità, Giulia è convinta di non peccare nel fornire a svariate donne oppresse da mariti non voluti la possibilità di liberarsi della loro presenza senza essere scoperte. La bella siciliana, divisa e contesa tra due amori impossibili, inseguirà fin nella città eterna il sogno di diventare una dama onesta e rispettata, ma non riuscirà ad evitare il confronto diretto con il terribile tribunale dell’Inquisizione.
Allora come adesso, i poveri, oppressi dallo strapotere di pochi, trovano conforto nella superstizione o nella religione, e si ribellano agli abusi dei potenti. Essi sanno di andare incontro alle indicibili torture riservate a quel tempo ad eretici e trasgressori, ma non rinunciano alla protesta, testimoniando che l’uomo tende a ribellarsi contro le ingiustizie (come del resto a godere dei piaceri della vita) illudendosi troppo spesso di essere immune a qualsiasi conseguenza negativa.
La stessa Giulia sfida più volte la morte e se ne prende gioco, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo e seguendo unicamente il proprio istinto di sopravvivenza, eppure, allo stesso tempo – come ella stessa si ritroverà a commentare col suo storico compagno di avventure – «cercando sempre nuovi e più pericolosi ostacoli, per metterci alla prova e sentirci immortali».
Prospettive di verità e gradazioni di sentimenti
Degna di nota è l’abilità con cui l’autrice tratteggia le sfumature di carattere dei suoi personaggi, raccontando nei dettagli sia i loro repentini cambiamenti di umore che le trasformazioni e riflessioni che hanno maturato col passare del tempo. Essi rivelano spesso, malgrado l’ostentata sicurezza, le incertezze e fragilità che si annidano nel più profondo del loro animo e che, per lo più ben nascoste dietro un’apparente certezza di sé, lasciano riaffiorare solo in rari momenti di debolezza.
Nel racconto vivace ed ironico di una storia così cruda e tremenda, tali personaggi non fanno altro che incarnare le contraddizioni del proprio tempo.
Così, una sera, appena dopo averla ascoltata vantarsi del proprio ingegno e rassicurare l’amica e complice sul fatto che l’avrebbero sempre fatta franca, scopriamo la bella, indomita e spavalda Giulia «sentirsi troppo piccola cosa nel così vasto disegno dell’universo», intenta a chiedersi se il sole sarebbe tornato a risplendere nel cielo anche l’indomani. Non si tratta né di un mito né di una strega, quella che abbiamo di fronte è una donna vera, con le sue paure ed il suo coraggio.
Mettendo a nudo contraddizioni ed incoerenze dei personaggi, l’autrice permette al lettore di identificarsi facilmente con essi, svelando così le innumerevoli sfaccettature e l’affascinante complessità dell’animo umano. Il narratore onnisciente, oltre a far presagire l’arrivo imminente di fortune o disgrazie, nello stesso tempo intrattiene il lettore cambiando spesso prospettiva al racconto. Le vicende narrate sono infatti descritte da più punti di vista, e spesso più di uno appartiene allo stesso personaggio.
Riteniamo inoltre azzeccata la scelta di un linguaggio semplice e quotidiano, infarcito di proverbi e modi di dire dell’epoca, adeguato all’esposizione di un racconto coinvolgente e suggestivo.
Il bene ed il male, l’ignoranza e la conoscenza
Simbolo dell’ambiguo, eterno rapporto tra il bene ed il male è la profonda ma travagliata relazione tra Giulia, onesta prostituta e megera, ed il sapiente quanto corrotto fra Nicodemo, che s’invaghisce di lei ritenendola «perfetta. Una creatura senz’anima e perciò, senza macchia».
Il frate, reputandola «una creatura semplice, capace di commettere i peggiori errori e tuttavia restare innocente, riteneva che istruirla avrebbe voluto dire consegnarla alle pene dell’inferno, tra rimpianti e orrore della sua stessa persona». Ma imparare a leggere e scrivere era il primo passo verso la realizzazione del sogno più grande della ragazza: dimenticare il passato e diventare una gran dama degna del suo affascinante barone, il suo vero, indimenticato amore.
Col tempo, però, i sentimenti mutano, e Giulia scopre che apprendere dai libri non sempre vuol dire acquisire la capacità di discernere e fare così le scelte giuste: «E dire che ti ho invidiato a lungo per tutto quello che sapevi, per poi scoprire con imperdonabile ritardo che è molto meglio rimanere ignoranti».
Moniti ed insegnamenti, dubbi ed incertezze, ci giungono dal racconto di un’epoca in cui la vita umana valeva ancora poco, ma la concezione del mondo stava lentamente cambiando, stravolgendo consueti binomi e convinzioni consolidate da secoli di ignoranza.
Agata Garofalo
(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 29, gennaio 2010)
Natalia Bloise, Agata Garofalo, Eliana Grande, Anna Guglielmi, Mariangela Monaco, Antonietta Zaccaro
Giulia Adamo, Maria Elisa Albanese, Lalla Alfano, Mirko Altimari, Valeria Andreozzi, Simona Antonelli, Sonia Apilongo, Yael Artom, Claudia Barbarino, Maddalena Beretta, Anna Borrelli, Valentina Burchianti, Giacomo Callari, Giovanna Caridei, Paola Cicardi, Guglielmo Colombero, Simona Corrente, Simone De Andreis, Gaia De Zambiasi, Marina Del Duca, Maria Rosaria Ferrara, Susanna Ferreli, Elisabetta Feruglio, Vilma Formigoni, Anna Foti, Manuela Gatta, Simona Gerace, Barbara Gimigliano, Patrizia Ieraci, Giuseppe Licandro, Rosella Marasco, Stefania Marchitelli, Valentina Miduri, Sara Moretti, Mariflo Multari, Graziana Pecora, Anna Picci, Serena Poppi, Mariastella Rango, Roberta Santoro, Valentina Stocchi, Sara Storione, Pasquina Tassone, Alba Terranova, Filomena Tosi, Laura Tullio, Veronica Vannelli, Monica Viganò, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro, Paola Zagami
Elisa Calabrò, Maria Franzè, Annalice Furfari, Angela Potente, Francesca Rinaldi, Marilena Rodi, Cecilia Rutigliano, Fulvia Scopelliti, Antonietta Zaccaro, Elisabetta Zicchinella