Homepage - Accesskey: alt+h invio
Editore: Bottega editoriale Srl
Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.

Privacy Policy

Direttore responsabile: Fulvio Mazza
Anno II, n° 9 - Maggio 2008
Sei in: Articolo




Home Page (a cura di Tiziana Selvaggi) . Anno II, n° 9 - Maggio 2008

Zoom immagine Quando si sta
Ad un passo
dal cuore

di Monica Murano
Un cardiologo mette insieme
i “battiti” di vita nelle pagine
di un libro edito da Pellegrini


Tante volte capita di cominciare un’opera, inconsapevoli di ciò che sarà il risultato finale, ma carichi di un certo tipo di ispirazione che dice: «Comincia, il resto si mostrerà volta per volta». E allora si sta lì e si comincia. «Quando iniziai questa fatica – racconta lo scrittore – l’intenzione era quella di scrivere un romanzo, ma ben presto mi resi conto di essere più portato per le composizioni brevi, veloci. E il romanzo si trasformò presto in un racconto. Al primo ne seguirono altri. La mia natura è forse più quella di un Callimaco che quella di un Apollonio Rodio. Ma non è detta l’ultima parola. Ora ne sono certo. Mai dire mai».

Così comincia l’esperienza del nuovo lavoro di Carmine Ortale, autore del libro Ad un passo dal cuore, dedicato al padre, con una Presentazione di Antonietta Cozza e una Prefazione dello stesso scrittore che l’ha pubblicato con l’editore Pellegrini (pp. 104, € 10,00).

Nelle pagine di questo libro notiamo che lo scrittore riesce a porgere la parola come se porgesse un bicchiere d’acqua a un viandante stanco. Da ciò quel nascere di sentimenti che non scadono mai nell’ovvio, che restano come sospesi, in attesa di trovare un abbraccio.

Nel suo linguaggio si riesce a cogliere la sua schietta freschezza espressiva, che muove il lettore verso un’attenta lettura, per gli accenti di verità, che risuonano naturali, pazienti, paragonabili a quelli di un artigiano consapevole del suo dono, del quale, tuttavia, non approfitta, ma da cui continua ad apprenderne i contenuti.

La vita, la sua linfa, avvicina il narratore, protagonista primo di tutti i brevi racconti, al mistero del cuore, per meglio avvertire la dimensione umana nella sua parte più impercettibile, più sottile, nei suoi contorni, riuscendone ad ascoltare la natura propria dell’uomo, dell’essere umano.

Racconti che nascono dal nutrimento di un’esperienza di vita, la sua, che indossa per soprabito il camice di un cardiologo. Ma levato il soprabito chi è Carmine Ortale? Come scrive Antonietta Cozza nella Presentazione: «Dove finisce l’umano e dove inizia il professionale? […]Nel suo “cuore” che rischia di farsi pietra per evitare di essere mercuriale e morbido».

 

Dentro e fuori i passi dell’uomo

Ortale affronta i percorsi di più storie di vita nel loro delicato svolgersi, con una sorta di pacatezza innocente, in cui e attraverso cui penetra sempre più in profondità il cuore – non soltanto dal punto di vista medico, ma anche da quello umano – che è sempre a un passo dai suoi protagonisti. L’autore scrive: «La vita delle storie che leggerete è quella dell’uomo nella sua totalità, con i suoi chiaroscuri, con le sue contraddizioni, con i suoi paradossi, con la sua essenza e la sua apparenza. Con tutto il suo cuore».

Narratore a tratti esterno, a tratti interno ai suoi racconti, si sente direttore di un coro e, al contempo, parte integrante dello stesso. Colui che doverosamente dirige gli accordi di una melodia al fine di raggiungere l’armonia, ma che, egli per primo, assorbe e trasmette tocchi musicali impregnati di gioia, di affetti, di sofferenze, delle piccole cose di ogni giorno, velate da una malinconia che, inevitabilmente, apre la porta a un pensiero, la morte, di fronte alla quale non può più esistere alcuna protesta del cuore. Momento ultimo in cui si avverte un’accorata nostalgia degli eventi, che diventano vaghezza, dissolvenza. Momento in cui ogni individuo è ormai privo di ancoraggio alla propria identità e al proprio cammino di uomo.

 

Gocce di racconti

La narrazione di Ortale è una continua condivisione con i suoi personaggi. In La storia di Franco il medico riesce ad accostarsi al cuore del liceale diciottenne con molta tenerezza, un cuore che, ammalatosi, sconvolge improvvisamente la vita del ragazzo, ricca di sogni e traguardi da raggiungere, il quale si trova a vivere un “se stesso” mai vissuto prima: pienamente consapevole dell’importanza della vita e delle sue priorità.

Nel racconto Il viaggio egli narra la storia di due colleghi con personalità divergenti, che decidono di andare insieme a Reggio Calabria per seguire un corso di medicina. Si ritrovano, così, a condividere tre ore di “viaggio” nella stessa auto. Durante il tragitto si scambiano opinioni, che confermano la loro diversità, o unicità (come dir si voglia). Considerando ciò l’autore introduce nel breve racconto una frase dello scrittore e poeta Hermann Hesse: «Due persone possono andare pienamente d’accordo, parlare di tutto ed essere vicine. Ma le loro anime sono come fiori, ciascuno ha la sua radice in un determinato posto e nessuno può avvicinarsi troppo all’altro senza abbandonare la propria radice, cosa peraltro impossibile».

Particolarmente toccante è anche La signora Giulia. Anziana vedova e senza figli, riservata e molto sensibile. Sola e ammalata. Il medico è l’unica persona che si preoccupa di lei, il quale, con tenero affetto, non dimentica di assicurarsi che stia bene, dedicandole quel po’ di compagnia e di ascolto che le manca. Ed è forte l’emozione nello scoprire in che modo la signora ricambierà la sua gentilezza, il suo “essere presente”, che le dà un motivo per sentirsi felice.

Queste sono solo piccole dosi di alcuni dei racconti che Ortale ci concede il piacere di leggere. Tutti, qualunque sia la loro trama, hanno qualcosa di importante da offrire, che sia un momento di riflessione, un pensiero buono, un po’ più d’umanità, di sensibilità, di introspezione.

Un libro che regala un cuore, tanti cuori, che, ad un passo dal loro vero senso, cercano la sostanza della vita: l’amore.

 

Monica Murano

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 9, maggio 2008)

Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT