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A. XV, n. 164, maggio 2021
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Politica ed Economia (a cura di La Redazione) . A. XV, n. 164, maggio 2021

Zoom immagine La storia
di un medico
e di un uomo

di Nicola Di Monaco
Luisa Bove racconta la vita
del dottor Quirino Quisi.
Per Centro Studi Erickson


Biografia ma anche racconto; lavoro di scandaglio, paziente e intelligente, che Luisa Bove ha dedicato alle vicende e ai sogni contenuti in Quirino Quisi: un uomo, un medico, un sogno (Erickson, pp. 166, € 18,00), che tratta della vita dell’omonimo medico.
È stato un poliedrico psichiatra italiano d’avanguardia, che ha fatto sue tutte le implicazioni della Riforma “Basaglia”, spesso era in polemica con la medicina ufficiale, si è speso oltre che in Italia anche all’estero e in particolare in Brasile e nel cuore dell’Africa, in Kenia.
Uno sguardo alle pagine della biografia e degli allegati è sufficiente affinché Quirino entri di prepotenza nel nostro immaginario collettivo: un’edizione raffinata, curata e firmata dalle Edizioni Centro Studi Erickson di Trento; bella nel formato, gradevole nella scrittura, la figura dello psichiatra fa centro nell’animo e nel cuore di chi legge, diventa una scia luminosa della sua lezione.
Il medico lombardo vive la solidarietà e l’amore per i più deboli e gli esclusi. Un “insieme”, direbbero i matematici del nostro tempo, dal quale non si può prescindere se, chiusi i manicomi, s’intende dare una prospettiva positiva – o quantomeno “apprezzabile” – alla malattia mentale. Mai fermo, tenace e “vulcanico”, Quirino Quisi mette al centro della sua attività l’obiettivo di prendersi cura non solamente della malattia psichica, ma della persona nella sua interezza e riportarla nella comunità. Sa che sono persone deboli e fragili e che se era inumano segregarli nell’isola dei loro fantasmi, non era neppure sufficiente aprire le porte dei manicomi e lasciarli in balìa di se stessi e delle “paure” degli altri.
Terapia farmacologica, psicoterapia e azione sociale dovevano viaggiare insieme, il contesto non era certo meno importante delle medicine. Ed ecco che nei viaggi dell’Unitalsi a Loreto, a Lourdes o altrove infilava sempre un gruppo dei suoi pazienti, assistiti da personale specializzato, con risultati a dir poco soddisfacenti e indubbiamente inaspettati. Esemplari, poi, le iniziative e le esperienze messe in campo a São Luís de Maranhão, in Brasile.
È su questo terreno dell’impegno per i più fragili che Quirino Quisi trova anche il filo d’Arianna della sua vita, la sintonia di un’anima gemella, Rossella Semplici, psicologa clinica.
Lavoro, volontariato, interessi li accomunano nella speranza in un mondo migliore, meno cinico, capace di scommettere sul futuro. Insieme si confrontano e si studiano; scrivono due libri per le Edizioni Paoline, uno sul volontariato e l’altro sul lavoro; mettono a punto progetti e iniziative di grande spessore sociale e comunitario.
Rossella Semplici diventa tutt’uno con Quirino Quisi, nel lavoro e nella vita. A suggellare l’intensa stagione del loro amore, un “mazzetto di gelsomini”, il fiore della fedeltà e dell’amore eterno, un matrimonio voluto con caparbietà da entrambi e che farà da sfondo, da cornice e da conforto agli ultimi mesi di sofferenza e di malattia di Quirino Quisi.
Resta la lezione «di un uomo e di un medico» che aveva messo «al primo posto la tutela e la dignità dei suoi pazienti come persone prima ancora che come malati».
Un’eredità che non andrà dispersa. Se ne occuperà “CASA QUIRINO”, un luogo di accoglienza per persone con disabilità psichiche dove, grazie all’impegno della moglie Rossella e di azioni mirate nel campo della salute mentale, lo psichiatra di Marnate che era solito ripetere un antico proverbio cinese, “L’amore è la chiave che apre le porte dell’impossibile” continuerà a vivere e a dare continuità ai suoi sogni di medico e di uomo del nostro tempo.

Nicola Di Monaco

(www.bottegascriptamanent.it, anno XV, n. 164, maggio 2021)

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