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Anno VIII, 86, ottobre 2014
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Letteratura contemporanea (a cura di Francesca Rinaldi) . Anno VIII, 86, ottobre 2014

Zoom immagine Storie diverse
che seguono
il filo della vita

di Maristella Occhionero
Da Bertoni editore, racconti
dalla A alla Z e, a ritroso,
dalla morte alla rinascita


«“Ora o mai più” penso in questi attimi eterni e lo bacio come la prima volta alle Tuileries. Arriva gente. Qualcuno ha visto, forse sentito. Non mi importa, stamane splende il sole. La primavera è la nostra stagione, amore mio».

Questa frase è tratta da uno dei racconti di Alessia Rocco, laureata in Giurisprudenza e appassionata di scrittura che, dopo diverse pubblicazioni in versi e in prosa, si è ora dedicata alla realizzazione della sua raccolta Ora o mai più. Storie dalla A alla Z (Bertoni editore, pp. 120, € 15,00).

Un filo conduttore alfabetico, ma anche esistenziale, quello scelto dall’autrice; le storie, infatti, vanno sì dalla A alla Z come annunciato nel titolo (la raccolta parte con Arrivederci ragazze e si conclude con Zenit), ma, insita in questa scelta, c’è la volontà di costruire un percorso. Un sentiero vero e proprio che cammina al contrario partendo dalla conclusione della vita fino ad arrivare all’inizio.

 

Storie di morte, d’amore, di vita

Proprio questi sono gli argomenti fulcro delle storie narrate in Ora o mai più. Si parte dal racconto in cui la morte viene affrontata in prima persona, per poi toccare nuovamente questo argomento a livello familiare, come accade in Buonanotte dove viene raccontata la malattia e poi la morte di un padre.

Altri dolori e tragedie inaspettate vengono trattate anche nel racconto intitolato Figlio: «Non avevo capito fossi tu, avevi la maglietta strappata e il viso tumefatto. I miei occhi avevano già visto ma la mente faticava a registrare, rifiutava di riconoscerti su quella barella». Qui le parti s’invertono – è il padre a dover far sentire la propria vicinanza al figlio – e un altro passo viene compiuto nella logica della raccolta: dopo il passaggio dalla morte vissuta in prima persona al dolore per la morte di una persona cara, si prosegue con l’afflizione per la sofferenza altrui.

Successivamente a quest’inizio, di certo forte, il perno della raccolta si sposta sull’amore, sempre seguendo il criterio della scalata che porta alla vita: da storie d’amore finite male si passa a storie d’amore negato, e ancora a storie d’amore la cui fine presuppone una rinascita. È questo il caso di Notte, dove la consapevolezza del termine di una relazione è anche il modo per riprendere in mano la propria vita e rispettarsi di più: «Tu non l’hai capito, io sì. Tu dissimuli la tua vita, io vivo senza ipocrisie. Che magnifica notte, stanotte».

Si giunge poi a storie d’amore profondo, come l’adorazione del protagonista di Perfezione per la sua donna, e a storie d’amore finite per sbaglio e cariche di rimpianti, come emerge dall’incontro tra i protagonisti dei racconti Lune e Memorie. E si arriva quindi all’amore tragico che porta alla follia, come nella storia che dà il titolo alla raccolta, Ora o mai più, nella quale una donna, illusa da un uomo che in realtà non la voleva tanto quanto le aveva fatto credere, arriva a commettere un gesto estremo.

Proseguendo, è il sentimento romantico come riscoperta a trovare dimora in questa raccolta, in particolare nella storia Tramonto, incentrata sull’età avanzata dei protagonisti, il cui amore, però, non è stato intaccato e logorato dagli anni: «Fu allora che capii che in fondo saremmo stati giovani per sempre, perché lo eravamo stati insieme, senza l’angoscia dell’età, ma con la speranza di invecchiare riconoscendoci ogni giorno l’uno nell’altra».

Anche l’amicizia non manca, vista come un legame profondo e concreto, un’unione fraterna che si ricerca nei momenti di maggior bisogno, come accade nella storia Quasar.

Tutto questo percorso, che parte dagli aspetti più tragici e dolorosi dell’esistenza attraversando l’amore in tutte le sue forme, arriva poi al punto di partenza: la nascita. Voce narrante di Zenit, il racconto che chiude la raccolta, è, infatti, quella delicata di un bambino che, ancora nella pancia della madre, descrive le proprie emozioni.

Ora o mai più ci pone davanti a una lettura a tratti straziante, in altri momenti duramente realistica, senza, però, diventare troppo cinica grazie alle storie d’amore profondo che ne alleggeriscono i toni.

 

Tributi, dediche e tuffi nel passato

Alcuni racconti spiccano perché leggermente differenti dal resto, seppur sempre ben integrati nelle tematiche trattate.

Un esempio è la storia intitolata Gianis, dedicata a Janis Joplin e scritta in prima persona come se fosse la cantante stessa a descrivere, alla madre lontana, le sensazioni e i pensieri degli ultimi momenti della sua vita: «Tante vite ho vissuto, lontano da quella terra bigotta in cui nacqui, lontano da te, dai luoghi angusti della mia adolescenza».

Una dedica a Tiziano Terzani, giornalista e scrittore, ritiratosi in Asia e in India per un periodo della sua vita dopo aver scoperto di avere un grave tumore, è racchiusa nel racconto Himalaya, che parla proprio del suo desiderio di raggiungere una serenità spirituale attraverso la solitudine e la pace.

Altra dedica è quella fatta al pittore Vincent van Gogh nella storia intitolata, appunto, Vincent, con riferimenti alla sua genialità e al tormento che lo accompagnò per tutta la vita.

Questi racconti particolari rendono il corpo del testo variegato e interessante oltre a dare la possibilità all’autrice di omaggiare personaggi importanti per l’arte e la cultura in generale.

Un racconto originale è sicuramente Roxanne perché, attraverso un tuffo nel passato, parla di una ragazza vittima della caccia alle streghe attraverso la narrazione toccante di questa innocente che viene torturata e messa al rogo: «Il mio cuore si è fermato prima che potessi consumarmi nel fuoco». Questa storia rientra pienamente nel percorso di vita e di morte trattato, ma in qualche modo spicca per il cambio di ambientazione.

Sempre con uno sguardo rivolto al passato c’è anche l’infelice storia di due sposi giapponesi: Kanemori e Saya, che, come una sorta di Giulietta e Romeo al profumo di fiori di ciliegio, vivono un’esperienza carica d’amore e di dolore allo stesso tempo.

Molto interessante anche la scelta delle immagini poste prima di ogni racconto. Una grafica originale introduce i personaggi e le storie in modo particolare: i significati delle immagini, infatti, sono profondamente legati ai contenuti.

 

Maristella Occhionero

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 86, ottobre 2014)

Redazione:
Francesca Buran, Ilenia Marrapodi, Pamela Quintieri, Francesco Rolli, Fulvia Scopelliti
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