Homepage - Accesskey: alt+h invio
Editore: Bottega editoriale Srl
Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.

Privacy Policy

Direttore responsabile: Fulvio Mazza
Direttore editoriale: Graziana Pecora
Anno VIII, n 82, giugno 2014
Sei in: Articolo




Editoria varia (a cura di Manuela Mancuso) . Anno VIII, n 82, giugno 2014

Zoom immagine Un evento mondiale
da non dimenticare:
quando il futuro
volava su due ruote

di Valentina De Luca
Le non guide di Mauro Pagliai editore.
A Firenze per un viaggio nella Storia


Ci sono storie che non si dimenticano e che ogni volta che vengono raccontate rivivono nel tempo, mettono radici nelle pagine in cui vengono trascritte. Perché è dal passato che nasce il futuro. Dalle sfide nasce la scoperta. Dalle piccole cose il progresso della società. È sempre una gara verso il miglioramento. Eppure non conta vincere, ma partecipare. È questo ciò che sembra suggerire Paolo Ciampi, scrittore e giornalista fiorentino ne La prima corsa del mondo. Campioni e velocipedi nella Firenze Capitale (Mauro Pagliai editore, pp. 88, € 6,00), un piccolo volumetto dalle dimensioni tascabili e il taglio insolito, in cui c’è il ricordo della prima gara di velocipede. Non a caso è stato pubblicato proprio prima dei campionati del mondo di ciclismo, tenutisi in Toscana nel settembre 2013.

 

Un viaggio nel 1870

Un libro, dunque, dal formato curioso, particolare, che ricorda quello delle guide turistiche ma che, come indica la copertina, è inserito nella collana Le non guide proprio perché si vuole suggerire subito al lettore che quello descritto è un viaggio “diverso”, fatto principalmente attraverso il racconto di storie ed emozioni, un viaggio che riporta con nostalgia ad un evento che sconvolse la Firenze Capitale del 1870.

È febbraio, e freddo e nebbia non impediranno lo svolgersi di un’importante gara internazionale. Si tratta della prima corsa su due ruote. Una gara tra velocipedi. Velocipedi, non biciclette, puntualizza lo scrittore contestando, in questo modo, la datazione proposta dagli storici riguardo l’invenzione della bici, che sarebbe avvenuta nel 1817. Un mezzo di trasporto insolito ed attraente per i fiorentini, la cui città per la prima volta viene letteralmente invasa da appassionati provenienti da tutto il mondo. Nella Prefazione, Riccardo Nencini, presidente del Comitato istituzionale dei mondiali di ciclismo 2013, ricorda che la competizione attrae concorrenti temerari, ma anche l’intera città, una folla formata da nobili e da poveri, curiosi ed allo stesso tempo preoccupati, affascinati e timorosi, come ogni volta che si ha a che fare con qualcosa di nuovo.

Il percorso prevede la partenza da Firenze e l’arrivo a Pistoia. Fango e imprevisti rendono la gara sempre più interessante. E sembra di vederla, una carovana di bicicli e carrozze correre sulla stessa pista verso Pistoia. Ma ciò che è subito evidente è che questo libricino non vuole essere una celebrazione dei passati campioni. Ci sono i grandi nomi, ci sono i pensieri di Bartali, ma soprattutto ci sono le grandi storie. Sì, perché non è solo una gara di velocipedisti, è una competizione che coinvolge tutti, anche quelli che non hanno mai visto le due ruote.

 

Firenze

Ciò che più risalta all’occhio del lettore è sicuramente il contesto. Infatti, a Firenze non c’è solo la gara. Tra i tanti episodi narrati, c’è quello della morte del “Maharaja”, come era soprannominato in città il giovane principe indiano Rajaram Chuttraputti, scomparso ad appena ventun anni durante un breve soggiorno nella Capitale. Inoltre, Firenze è alle prese con l’organizzazione del Carnevale, uno dei più grandi eventi mondani del tempo, fatto di balli e di ricevimenti, dove l’alta società si mette in mostra ostentando ricchezza e nobiltà.

Quello di Paolo Ciampi non è, infatti, un resoconto asciutto di ciò che accade nel 1870 a Firenze, ma è il racconto di tutto quello che la gente vive in città in quell’occasione, nell’ultimo grande evento della Firenze Capitale. Poco dopo, infatti, le truppe sabaude sarebbero entrate a Roma, guidate dal generale Cadorna, per la Breccia di Porta Pia. Firenze avrebbe festeggiato, senza dare peso alla perdita del proprio ruolo.

Nel racconto di Ciampi c’è la folla che si ferma attorno alle edicole: si leggono i titoli, si commenta nelle piazze e si guardano con sospetto i tanti stranieri che circolano in città. I giornali abbondano di notizie sull’evento, i cronisti vanno a caccia d’informazioni per riempire le pagine dei quotidiani e soddisfare le curiosità dei lettori.

Sicuramente la gara è quanto di più interessante si possa trovare. Sembra una festa paesana. C’è la curiosità di scoprire di cosa si tratta, di assistere alla competizione ed anche di partecipare. Non è per niente facile cimentarsi con questo nuovo strano mezzo, il velocipede. Ma i più coraggiosi si chiedono: “Perché non provare?”. E così montano in sella e, tra una caduta e l’altra, si danno da fare sia «signori» che «pedoni», come li chiama Carlo Lorenzini, il Collodi di Pinocchio, che, in un’interessante cronaca del tempo, diceva che i fiorentini andavano in carrozza o a piedi.

In alcuni tratti sembra quasi di leggere Andrea Vitali. La Firenze Capitale che si veste di onori da una parte, e dall’altra il brio della gente di paese che spalanca gli occhi di fronte alla novità. I colori del paesaggio sono invernali ed hanno il sapore del tempo passato. Le voci della gente raggiungono le orecchie del lettore ed è come sentire un brusio di domande e di pettegolezzi. L’atmosfera è quella dell’evento popolare, anche se non si tratta di una semplice festa paesana.

 

Il ricordo dei tempi passati

Nelle parole di Ciampi si colgono la nostalgia, la tristezza e il senso di vuoto rispetto al tempo che fu. Tra i ricordi di Coppi e Bartali, e le righe dei cronisti che descrivevano il rapporto d’amore viscerale con la bicicletta, con amarezza l’autore getta uno sguardo al presente che sembra aver perso quella semplicità delle prime competizioni, la grinta nel provare qualcosa di inusuale e la curiosità dei tanti che si affacciavano allo sport per la prima volta. L’ombra del doping ha oscurato molti di questi aspetti, che invece dovrebbero essere salienti nel ciclismo di oggi. Sono significative le parole con cui lo scrittore conclude il suo racconto: «In quella gelida mattina di febbraio non si gareggiava solo per una medaglia, ma per l’idea di progresso racchiusa nella pedalata verso il futuro tra leggerezza e meraviglia».

Uno sguardo particolare va rivolto alle illustrazioni che accompagnano il testo. Infatti, se già la copertina mette in primo piano un velocipedista del 1860 in sella con panciotto e giacca al vento, all’interno non mancano rappresentazioni di velocipedi e di velocipedisti alle prese con una competizione. Un libro interessante che racconta, soprattutto ai più giovani, di un tempo passato e della nascita di uno sport tuttora praticato da molti.

 

Valentina De Luca

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 82, giugno 2014)

Redazione:
Francesca Buran, Ilenia Marrapodi, Pamela Quintieri, Fulvia Scopelliti
Collaboratori di redazione:
Simona Baldassarre, Sabrina Barbin, Ilaria Bovio, Francesca Erica Bruzzese, Valentina Burchianti, Maria Laura Capobianco, Maria Assunta Carlucci, Alberto Cazzoli, Guglielmo Colombero, Veronica Di Gregorio Zitella, Giacomo Dini, Maria Rosaria Ferrara, Elisabetta Feruglio, Riccardo Fiorenza, Maria Francesca Focarelli Barone, Federica Lento, Chiara Levato, Giuseppe Licandro, Flavia Maccaronio, Stefania Marchitelli, Irene Nicastro, Maristella Occhionero, Giusy Patera, Stefania Pipitone, Elisa Pirozzi, Luciana Rossi, Martino Santillo, Maria Saporito, Maria Chiara Sicilia, Paolo Veltri, Andrea Vulpitta, Carmine Zaccaro
Curatori di rubrica:
Denise Amato, Selene Miriam Corapi, Vilma Formigoni, Mariacristiana Guglielmelli, Aurora Logullo, Rosina Madotta, Manuela Mancuso, Ilenia Marrapodi, Pamela Quintieri, Francesca Rinaldi, Fulvia Scopelliti
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT