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Anno II n° 13 - Settembre 2008
Inchieste, denunce e anche satira pungente.
Ma qual è la vera voce dell’impegno civile?
Ci si ritrova sempre più frequentemente turbati nel chiedersi: come può una società essere fondata sull’ingiustizia? Come si possono tollerare i contorti (nonché sporchi) sistemi della mafia?
Essa è la vera origine, la radice da cui nascono tutte le altre “male piante”, ovvero le diverse forme di illegalità.
E allora vi è l’urgenza – da troppo tempo – di un nuovo modello di crescita, che chiede di protestare con dignità e coraggio, contro l’inaccettabile rapporto “politica-mafia-economia”. Vi è l’urgenza di avvicinarsi il più possibile alla giustizia sociale – tanto decantata – che nasce dai singoli cittadini e che ad essi è strettamente legata. Ma la lotta contro la mafia non va soltanto predicata, bensì quotidianamente praticata.
Proprio in virtù di questa convinzione, questo mese abbiamo voluto dare particolare attenzione ad un uomo che coraggiosamente ha contribuito a tale battaglia, in uno dei luoghi più ammalati d’Italia, a costo della sua stessa vita.
Sono trascorsi trent’anni da quando nelle campagne di Cinisi (paesino in provincia di Palermo), è stato trovato il cadavere di Peppino Impastato. Un folle gesto? Un suicidio? No. Impastato è stato ucciso da mafiosi locali, capeggiati da Gaetano Badalamenti, perché era un uomo che rifiutava di uniformarsi alla “morale” mafiosa in vigore nella sua terra e, peggio ancora, era un attivista nella lotta contro la mafia (posizione ancor più forte se pensiamo che Peppino era figlio di mafiosi).
Noi siamo convinti che una società che vuole crescere, che vuole fregiarsi del titolo di “società civile” non debba dimenticare certe voci. La voce di chi ha sbeffeggiato lo strapotere della mafia denunciandone l’illegalità.
Motivo per cui la nostra rivista, in apertura, offre ai lettori l’immagine di questo eroe dei nostri tempi, attraverso l’accurata lettura di Giuseppe Licandro, del saggio di Salvo Vitale edito da Rubbettino, Peppino Impastato. Una vita contro la mafia, un’interessante biografia che include in allegato un Cd Rom contenente alcune trasmissioni di Radio Aut, emittente radiofonica di Terrasini, fondata dallo stesso Impastato, e alla quale egli prese parte attiva curando la rubrica satirica Onda pazza, usandola per denunciare gli illeciti che i mafiosi perpetravano.
Questo discorso di lotta all’illegalità, poi, si rende più complesso, ma non certamente meno determinato, nel caso dell’articolo di Margherita Amatruda che ci racconta del testo edito da Città del Sole, Uno sparo in caserma. Il caso Lombardo, di Daniela Pellicanò, nel quale vengono ricostruiti gli ultimi dieci giorni di vita del maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo, fino al giorno della sua morte. Un libro nel quale i controversi protagonisti hanno il nome di Giancarlo Caselli, Giulio Andreotti, Leoluca Orlando, Michele Santoro, Tommaso Buscetta…
Ancora protagonista è l’impegno civile, seppur in ambiti diversi, rivolti principalmente ad una critica alla politica nostrana e alla storture della società, nell’articolo di Alessandro Tacconi, il quale ci propone l’Antologica 1993/2002, della Squilibri editore. Si tratta di una raccolta delle vignette del famoso fumettista Vauro, che, con le sue acute riflessioni satiriche, vuole provocare e incalzare lo spirito critico degli italiani su tematiche attuali e, così, spingerli al mutamento.
Gli altri tre articoli che compongono l’home page di questo numero si concentrano invece su temi più leggeri. E allora Anna Guglielmi ammorbidisce i nostri sensi e ci consente di compiere, con il noto favolista Hans Christian Andersen, un lungo e curioso viaggio teatrale. Ciò attraverso la lettura dell’opera, Andersen a teatro in Italia, di Carola Scanavino, uscita per Abramo editore, che ripercorre le esperienze teatrali e raccoglie le sensazioni e i messaggi ricevuti dalla scena dall’autore danese.
Sposta l’atmosfera su ambiti più sentimentali Letizia Bognanni, La mia allegra e romantica famiglia, di Rosalba Perrotta, pubblicato da Barbera editore. Un bizzarro romanzo che si alterna tra il genere rosa e il giallo, una voce narrante che parla al lettore, stuzzicandolo, facendolo sorridere accompagnandolo nella conoscenza di una famiglia molto particolare.
Ancora un romanzo, ma che fornisce la possibilità di importanti riflessioni sul mondo giovanile, un mondo di forti contrasti ed emotività, è presentato da Alessandro Crupi nella sua recensione di Tre metri sotto il mare (Csa editrice), di Gabriele Fabiani, opera di un giovane autore universitario, che narra il momento di passaggio verso l’età adulta di un adolescente inquieto, del suo prendere coscienza degli errori commessi e della sua volontà di correggerli.
Per imparare a leggere il proprio Tempo
Anche il Tempo possiede il suo linguaggio, e cammina con noi arricchendoci di conoscenza.
In questo nuovo numero, per la rubrica Storia contemporanea, il già citato Licandro ci offre uno spaccato di quello che il Sessantotto ha rappresentato e rappresenta tuttora. Un anno durante il quale un’immensa quantità di persone di varia estrazione sociale, in tutto il mondo, scesero nelle piazze per battersi per una società più libera e più equa. Un fenomeno storico che generalmente viene ricondotto solo alle lotte studentesche, e che, invece, dovrebbe essere considerato un processo storico di trasformazione di portata globale. Tenuto presente questo contesto, sono in particolare analizzate le posizioni di Mario Capanna, tra i maggiori animatori di quella stagione, e quelle contrarie di Marcello Veneziani, noto teorico della destra italiana.
Nella rubrica Problemi e riflessioni, che in questo numero raddoppia, Carmine De Fazio ci propone il testo di Kossi Komla-Ebri, medico chirurgo di origini togolesi (ma italiano a tutti gli effetti), dal titolo Imbarazzismi, pubblicato da Edizioni dell’Arco, che in modo simpatico e provocatorio racconta quei comportamenti che, a volte inconsapevolmente, si assumono e si possono definire come razzisti.
Ecco inoltre un libro con un curioso titolo, Perché l’ambientalismo fa male all’ambiente, di George Reisman, pubblicato da Rubbettino, che ha lasciato perplesso il nostro articolista Andrea Vulpitta, il quale ce ne presenta una recensione scrupolosa. Uno scritto discutibile il cui spunto iniziale è rivedere la stessa concezione filosofica dell’ambientalismo.
La rubrica Filosofia e Religioni presenta il film dedicato a Vienna da Fuscaldo, La madre di San Francesco di Paola, prodotto da Quadra Film, visto e raccontato per noi da Francesca Molinaro. La storia è semplice, si impernia sulla vita dei genitori del santo calabrese. Un film breve ma intenso e ricco di spiritualità.
Lasciando le mistiche e spirituali atmosfere dello schermo, il lettore può tuffarsi nelle torbide pagine del giallo edito da Città del sole, Un circolo vizioso, di Sesto Benedetto e Nino Romeo, nella rubrica Letteratura. La recensione è a firma di Annalice Furfari, e gli ingredienti sono quelli classici del giallo: una vittima, un’arma insolita, un borioso commissario, un poliziotto in pensione con il vizio dell’indagine e un sospettato che non c’entra niente con l’omicidio.
Dopo un po’ di evasione, tornano i tempi “impegnativi” con la rubrica Comunicazione e Sociologia, che ospita un altro articolo della stessa Furfari, che ha letto per noi Romantica gente, delle Edizioni Magi. Si tratta di un testo sotto forma di diario scritto da una psicologa, Daniela Lucatti, con il quale si tratteggia il profilo di un popolo, quello Rom, privo di patria, dalle origini misteriose, ma unito e con un grande rispetto per le tradizioni.
Per la rubrica Civiltà letteraria Monica Murano ha intervistato Dante Maffia, che ci racconta la sua personale esperienza, da sempre in direzione verso ogni cosa o parola che abbia forma e contenuto poetico. Indirettamente, durante la piacevole lettura dell’articolo, si noterà emergere la sua nota e apprezzata figura di poeta e scrittore. Mentre per Critica letteraria, la nostra Roberta Santoro ha recensito un testo di Giacomo D’Angelo dal titolo Cantastorie della rivoluzione. Nâzim Hikmet - Joyce Lussu - Velso Mucci, edito da Solfanelli, dove vengono alla luce tre illustri intellettuali del Novecento, il cui interesse centrale è la visibilità del poeta turco Hikmet, spesso sconosciuto dalla critica.
Questo mese, nella rubrica Editoria varia, Marilena Rodi ha recensito, la pubblicazione scientifica Grotte e carsismo in Puglia, edita (purtroppo solo) dalla Regione Puglia, a cura di Salvatore Inguscio, Domenico Lorusso, Vincenzo Pascali, Giovanni Ragone e Giuseppe Savino; un ottimo testo scientifico che si inserisce nel più ampio progetto “Catasto delle grotte e delle aree carsiche della Puglia”.
Infine, per la rubrica Un sito al mese, Alessandra Morelli è andata a curiosare su www.italia-liberazione.it, il portale dell’Insmli, ovvero dell’Istituto nazionale per
Fulvio Mazza
(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 13, settembre 2008)