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A.XVI, n. 172, gennaio 2022
i Baroni non sono mai andati via di Alessandro Milito
Per Chiarelettere un coraggioso reportage
sulla degenerazione dell’università
Giambattista Scirè è uno storico contemporaneista che nel 2011, forte dei titoli e delle pubblicazioni ottenute nel corso dei suoi studi, si iscrive a un concorso bandito dall’Università di Catania per l’incarico di ricercatore di Storia contemporanea. Scirè si classifica secondo; la vincitrice è un’architetta specializzata in Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale: in tutta evidenza un settore scientifico radicalmente diverso da quello messo a bando. Insospettito per la valutazione “eccentrica” continua
migliorando il passato di Mario Saccomanno Per Armando editore il libro di Marco Brusati
sarà presentato alla Fiera dell’Editoria di Roma
Nel 1903 il filosofo e sociologo tedesco Georg Simmel diede alle stampe un saggio, Le metropoli e la vita dello spirito, in cui passò in rassegna le caratteristiche peculiari della vita metropolitana. Nelle analisi sottolineò come le persone, in ogni ritaglio delle loro esistenze, mostrassero un aumento considerevole di stress e di ansia. Ancor di più, a questi aspetti si aggiungeva l’indifferenza e la solitudine.
Per Simmel, nel vivere metropolitano degli uomini l’aspetto razionale andava sempre più ad appiattire il lato sentimentale. Da qui, l’inevitabile formarsi di individui poco propensi al cambiamento. Conseguentemente, l’uomo delle metropoli era segnato da un paradosso: pur restando a contatto costantemente coi suoi simili, nutriva un nuovo tipo di solitudine che non di rado tracimava al punto da generare odio.
È innegabile che le tendenze mondiali dal 1903 in poi hanno mostrano come il fenomeno dell’urbanizzazione sia cresciuto in maniera rilevante, evidenziando considerevoli variazioni nelle diverse parti del globo. Anche oggi, le dimensioni delle città continuano ad aumentare vertiginosamente, così come il numero delle persone che decidono di abitarci.
Sembra quasi un processo esponenziale e irrefrenabile. Eppure, non manca chi si oppone a questa condizione che segna marcatamente la contemporaneità. Succede anche nel costellato panorama letterario. continua
“atipico” di Silvana Mazza Una testimonianza
e un ringraziamento
ai titoli Erickson
Solitamente pubblichiamo recensioni di singoli libri o per una rubrica specifica (www.bottegaeditoriale.it/arch_uneditorealmese.asp) dell’attività intera della case editrici.
La recensione che leggerete è un po’ l’una e un po’ l’altra. O, per essere più precisi, non è alcuna delle due: è un’altra cosa.
Si tratta di un genere diverso: una testimonianza diretta di come dei buoni libri possono incidere nel vissuto quotidiano dei lettori.
La Redazione
Alcuni mesi fa al mio nipotino di tre anni (lo chiameremo convenzionalmente “Paolo”) è stata diagnosticata una seria forma di autismo.
Mi chiedevo cosa si potesse fare, quali fossero gli strumenti da utilizzare e non ne trovavo intorno a me, mi sembrava che ci fosse il vuoto, il nulla, e con questo nulla come avrei potuto aiutare il nipotino a uscire da questa sua situazione di isolamento e di assenza di comunicazione? Poi sono andata a vedere i libri della Erickson.
Le guide di tale casa editrice mi hanno permesso di orientarmi all'interno del buio più totale di conoscenze nel quale mi trovavo.
I libri, e soprattutto le guide, mi hanno innanzi tutto fornito degli elementi base per capire il problema, inquadrare la situazione, e mettere in atto le tecniche più semplici, più facili per me, che mi permettessero di entrare continua
di un crimine
“inventato” di Massimiliano Bellavista I turbamenti di una piccola comunità
in un angolo nascosto di Francia
E chi l’ha detto che solo una storia inventata, ben congegnata possa fare di un libro un autentico noir? Eppure basta leggere la cronaca per capire che la realtà spesso mette la freccia e supera di slancio anche la fantasia più spinta. È noto il rapporto quasi simbiotico tra alcuni grandi scrittori del genere e la cronaca nera: Camilleri, Simenon su tutti, che la cronaca la masticava e rimasticava fino a tirarne fuori l’essenziale umano, per trattare un crimine inventati a misura di realtà, per evitare nel lettore una “crisi di rigetto”, contrastata da una robusta iniezione di credibilità e verità. Del resto se il crimine è pretesto per indagare la natura umana, è del tutto ovvio che possa accadere anche l’opposto. continua
labirinti
della mente di Massimiliano Bellavista La malattia, odissea umana.
Da Rubbettino un romanzo
dai toni intensi e raffinati
«Una volta ero Flesherman. Per la verità lo sono ancora. Ma una parte di me sta franando in me stesso. È come se ai piedi della mia identità si fosse spalancato».
Il concetto di frana è quanto mai appropriato nel romanzo di Giuseppe Aloe Lettere alla moglie di Hagenbach (Rubbettino, pp. 196, € 16,00). continua
che fanno
la Storia di Daniela Lamonato Il coraggio e il sostegno
delle portatrici carniche
della Grande guerra
Lassù in alta quota dove le cime più alte sembrano toccare le stelle. Là, tra le dure e nude rocce delle Alpi, sbocciano coraggiosamente dei fiori all’apparenza delicati ed eleganti. Sono le stelle alpine conosciute anche con il nome di “fiori di roccia”. continua
Chiara Maciocci, Ilenia Marrapodi, Rosita Mazzei, Maria Chiara Paone, Emiliano Peguiron