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Anno IV, n. 35, luglio 2010
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Letteratura contemporanea (a cura di Maria Franzè) . Anno IV, n. 35, luglio 2010

Zoom immagine Un imprevisto viaggio in Israele,
per conoscere valori e tradizioni
alla scoperta delle proprie radici

di Nadia Bettini
Dalla collana Giovani adulti di Falzea
la vacanza forzata di un’adolescente


Cosa c’è di peggio che vedere le proprie vacanze sfumare all’improvviso? Per Amy Nelson è chiaro: dover partire con un padre di cui a malapena conosce il nome e per di più in una “zona di guerra” come Israele.

Amy, che aveva pianificato la vacanza ideale con il suo nuovo boyfriend, alternando lo shopping al tennis, vede i suoi piani stravolti a causa della telefonata di suo padre Ron, un israeliano, con cui nel corso degli anni i rapporti sono diventati sempre più sporadici.

Ron desidera che la figlia trascorra le vacanze con lui, nella moshav ossia nella comunità agricola di famiglia, soprattutto perché la nonna, che la ragazza non ha mai conosciuto, è gravemente malata.

Con umorismo e con un tocco d’ironia, Simone Elkeles ci regala con Amy che non voleva partire! ( Falzea editore, pp 208, € 12,00) un’immagine d’Israele distinta da quella che siamo abituati a vedere attraverso le cronache dei giornali.

 

Vacanze rovinate?

Amy adora il tennis, lo shopping, uscire con la sua amica del cuore Jessica: è il ritratto della tipica adolescente superficiale e un po’ viziata, spensierata e allegra ma spesso malinconica. Ciò che le manca è avere accanto una famiglia attenta e premurosa.

La madre è una donna in carriera e il rapporto tra le due non è dei più facili soprattutto per il fatto che Amy non approva i continui cambi di fidanzato e non accetta la possibilità che sua madre possa un giorno decidere di sposarsi.

La ragazza, inoltre, soffre per l’assenza del padre che, a suo parere, ha accettato la decisione della madre, e soprattutto della famiglia di quest’ultima, di non continuare la relazione nata durante gli studi universitari e di non essersi mai battuto per restarle accanto. Pur avendolo soprannominato il Donatore di Sperma, e nonostante l’atteggiamento apertamente ostile, la ragazzina vorrebbe da un lato migliorare la relazione con il padre ma dall’altro l’idea di viaggiare con colui che a suo dire l’ha abbandonata e, per di più, ritrovarsi in una città a lei nota solo attraverso le cruente immagini televisive non la entusiasma.

La situazione non migliora al suo arrivo, quando scopre che la sua esistenza era stata tenuta nascosta fino a quel momento.

Amy si isola, e trincerata dietro un permanente jet lag, cerca di ridurre al minimo i rapporti con il resto della famiglia. L’unica eccezione è data dalla nonna con la quale la ragazza instaura un rapporto sereno e di confidenza.

Amy è pero una ragazza iperattiva e ben presto le giornate trascorse in casa iniziano ad annoiarla.

La famiglia è impegnata quotidianamente nelle faccende agricole ed in particolare nella tosatura delle pecore. Anche Amy decide di cimentarsici, con il recondito scopo di attirare l’attenzione di Ron, al fine di renderlo orgoglioso di lei: nonostante l’impegno, i risultati saranno tanto disastrosi quanto esilaranti.

Con freschezza e leggerezza si affronta il problematico e complesso rapporto tra genitori e figli adolescenti, servendosi di un tono spesso irriverente ed adottando un linguaggio semplice e schietto.

 

Ma le cose possono cambiare...

Il ritmo in crescendo stuzzica la curiosità del lettore: riuscirà Amy a resistere nella moshav sperduta tra le montagne d’Israele?

Figlia unica, si ritrova in una casa dove le porte non hanno serrature e dove tutto è condiviso con gli altri. Abituata alla vita di città, è circondata adesso da campi, pecore ed altri animali non propriamente domestici, per non parlare della sua nuova numerosa e rumorosa famiglia.

La situazione appare sin dall’inizio complicata e l’accoglienza non è delle migliori, soprattutto da parte della cugina O’snot con cui Amy deve dividere la stanza e che la ignora deliberatamente. Per non parlare del rapporto con Avi, un amico della cugina, tanto affascinante quanto scontroso nei modi: ogni pretesto è buono tra i due per imbeccarsi e litigare.

Nel tentativo di adattarsi alla nuova casa e di trascorrere le giornate nel migliore dei modi, Amy, suo malgrado finisce per ritrovarsi in situazioni tragicomiche: inseguita da uno sciame d’api inferocite o rincorrendo un cane che si è impossessato del suo prezioso sandalo Ferragamo.

In tutte le situazioni Avi, il bel tenebroso, è sempre presente e sarà per lei un aiuto prezioso per superare le difficoltà di una vacanza, che sembra essere sempre più disastrosa.

Nonostante il rapporto tra i due non sia inizialmente idilliaco, lentamente le cose prendono una piega inaspettata.

 

Tutto merito del campeggio

Amy accetta, più per curiosità e per la voglia di non passare in solitudine le sue vacanze, l’invito della cugina e dei suoi amici di unirsi a loro per una breve vacanza fuori dalla moshav.

La ragazza parte per il campeggio: ovviamente le comodità sono ridotte al minimo e i ragazzi hanno inoltre programmato escursioni in kayak, nonché varie ore di trekking.

Amy è un pesce fuor d’acqua: decisamente non ama la natura e, a parte giocare a tennis, non è quello che si definisce una ragazza sportiva.

Come prevedibile Amy è un autentico disastro ma riesce a non perdersi d’animo e, aiutata dal suo carattere schietto e scherzoso, inizia ad accorciare le distanze con il resto del gruppo e per sua sorpresa a conoscere meglio Avi, che fino a quel momento considerava presuntuoso ed insopportabile. L’atteggiamento a volte rude del ragazzo altro non è che una forma di protezione: Avi nasconde in realtà un animo sensibile e turbato per la recente scomparsa del fratello in un attentato.

Le scintille tra i due saranno inevitabili e quella che era iniziata come una catastrofica vacanza assume lentamente i colori romantici di una tenera avventura estiva.

L’alternarsi di disavventure, a momenti piacevoli e a nuove scoperte rende il ritmo della narrazione frizzante e dinamico.

La semplicità nell’affrontare tutte le situazioni, anche le più delicate, e la freschezza che sprigionano i protagonisti contraddistinguono questo divertente romanzo edito da Falzea.

 

Amy che voleva restare

La vacanza giunge al termine ed Amy, che era arrivata in Israele prevenuta e con un bagaglio carico di idee preconcette, rientra a casa con una visione più matura della realtà.

Anche se i problemi esistono e sono molti, Amy ha scoperto una terra ospitale ed accogliente dove è possibile la convivenza tra popoli e culture differenti.

Il viaggio ha cambiato la vita della ragazza, che è riuscita finalmente a instaurare un rapporto affettuoso con suo padre ed allo stesso tempo ha trovato una nonna amorevole che l’ha spinta a riscoprire le sue radici.

Amy ritorna a Chicago cresciuta: ha imparato a convivere con gli altri, ad apprezzare le cose semplici e, dulcis in fundo, ha trovato un nuovo amore.

Ovviamente ritornerà l’estate prossima, ma questa è un’altra storia.

 

Nadia Bettini

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno IV, n. 35, luglio 2010)

Redazione:
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