È sera, un bambino sta per addormentarsi, quando, nello scorgere il calendario sulla parete, si rende conto che il giorno seguente sarà il suo compleanno.

Subito pensa a quale dono avrebbe potuto chiedere in regalo e, mentre riflette, «avverte un dolore acuto proprio sulla chiappa destra». Nell’immediato il bimbo urla per la sofferenza, «cos’è stato?» si domanda stupefatto ed è così che il piccolo fa la conoscenza di una terribile “termite-lupo”, che salta allegramente fuori dalle lenzuola. Questo incipit piuttosto avventuroso e misterioso prelude alla nuova fatica illustrata di Agnese Baruzzi (Piantala, Riciclaudio! Come coltivare abitudini ecologiche e combattere i cambiamenti climatici, Coccole e caccole, pp. 24, € 12,00) per i più piccoli, dai cinque anni in su e insieme con l’autrice ritorna il piccolo Claudio, già fortunato protagonista di Riciclaudio e lo scolapasta scomparso, per la gioia di tutti quei bimbi che lo hanno letto, apprezzato e amato; felice prodotto editoriale, che a distanza di un anno si ripropone con tante novità.

L’autrice, per mezzo del suo giovane protagonista, non si stanca di educare, guidare i suoi più affezionati lettori verso la scoperta e l’acquisizione di nuovi contenuti che riguardano la salvaguardia dell’ambiente, del pianeta, del mondo intero, in linea col suo originario proposito: educare al consumo critico e assumere abitudini ecologiche per fondare un futuro sostenibile (divertendosi gioiosamente, scoprendo e sorprendendosi) che solo le nuove generazioni sono in grado di realizzare, a fronte di un fallimento evidente di questa e delle passate generazioni. La fiaba si presenta con una copertina cartonata, dai colori tenui ma accattivanti, maneggiabile e adatta a ogni “uso e consumo”.

Allo stesso tempo, la pubblicazione rappresenta anche una nuova e coraggiosa sfida editoriale per la casa editrice calabrese, che si pone nel mercato “sognando” di educare, a scapito di meri rapporti economici sempre più avidi di profitti.

Claudio, nel nuovo capitolo, affronta avventure, conosce singolari personaggi e comprende, meravigliandosi, quanto può fare, pur essendo così piccolo, per il suo pianeta, per la sua città. Tuttavia scopre che sono le abitudini quotidiane, quelle domestiche a rendere il nostro mondo migliore e che non sono necessari sforzi straordinari né tantomeno esaltanti campagne politico-sociali. Il piccolo protagonista trasforma la sua ordinarietà in qualcosa di straordinario.

La conoscenza della “termite-lupo”

La strana creatura che incontra Claudio, ormai per tutti Riciclaudio, si presenta: «Scusa se ti ho punto, ma morivo dalla fame. Sono una termite-lupo e vengo dai Caraibi». Poi continua dicendo che si è trasferita con la sua famiglia di “termiti-lupo” in un clima nuovo e sebbene prima fosse più freddo, ora a causa del riscaldamento globale è l’ideale. Riciclaudio è confuso: «Non ho mai sentito parlare di voi, non ci credo». Così il piccolo protagonista apprende della trasformazione del clima, ascoltando l’epopea che la strana bestia ha vissuto per giungere fin dove si trova ora. Per raggiungere il paese di Riciclaudio, la “termite-lupo” ha affrontato un lungo viaggio e ha scoperto molte cose di cui farà partecipe, una pagina dopo l’altra, il suo nuovo amico e con lui ogni giovane lettore e lettrice.

Riciclaudio sarà guidato attraverso i problemi ambientali più urgenti – l’effetto serra, lo scioglimento dei ghiacci, il riscaldamento globale – e attraverserà suggestivi ambienti e nuove terre. A seguire, una volta presa coscienza dei problemi (è, infatti, questo l’obiettivo della prima parte), verrà condotto nel cuore degli elementi necessari – l’acqua, l’aria, l’energia – imparando i rimedi, ma soprattutto scoprendo che sono beni preziosi, da non sprecare. All’interno delle varie sostanze, la “termite-lupo”, Riciclaudio e il piccolo lettore si confronteranno con problemi e soluzioni quotidiane: il risparmio energetico, la raccolta differenziata, l’uso razionale dei mezzi di trasporto pubblico e privati. Dalla prima fiaba alla seconda c’è un progresso nell’approccio del fanciullo alle situazioni che lo circondano. Se in Claudio e lo scolapasta scomparso la storia girava intorno al fanciullo e alla sua sensibilità, in questo attuale e pregevole lavoro (nel quale illustrazioni e parole si confondono, si attraversano reciprocamente, costruendo la comunicazione fino al massimo delle sue possibilità), il protagonista è parte integrante dell’azione sociale, partecipe e consapevole di una strategia globale che mira a salvaguardare i beni di tutti. Ogni fanciullo che legge si sente protagonista del cambiamento, si scopre solidale, scopre strategie che hanno finalità collettive, superando così un’espressione d’individualità, quella che appunto ha creato finora, nel contesto ambientale, i danni maggiori.

Una nuova proposta interattiva

La “termite-lupo”, alla fine del viaggio nel cuore degli elementi, lascia a Riciclaudio un messaggio finale: «Per finire il consiglio più semplice di tutti, ma anche il più importante: tutti quanti, nessuno escluso… dobbiamo abituarci a consumare meno». È questo il nocciolo e la morale della seconda avventura di Claudio, che segue sinergicamente quella della sua prima vicenda in discarica alla ricerca del suo beneamato scolapasta. Anche qui l’autrice vuol fare un regalo ai suoi piccoli lettori, dando la possibilità, a tutti e a ciascuno, di fare tesoro del messaggio lanciato, donando all’interno e alla fine di ogni copia del libro illustrato una bustina di semi di zinnia, un fiore speciale coloratissimo, che ogni giovane lettore e lettrice pianterà per aiutare la natura a rinnovarsi e con essa l’aria che ogni giorno tutti noi respiriamo. In terza di copertina, poi, è presente un divertentissimo spazio per il diario della crescita delle zinnie, da compilare e colorare, per incollare magari le foto e per disegnare dal vivo i bellissimi fiori che sbocceranno. Le zinnie sono anche il regalo di compleanno che la mamma fa a Riciclaudio. Il piccolo protagonista, la mattina successiva, si sveglia e… «Dov’è finita la termite-lupo? Ma cosa dici, non c’è nessuna termite-lupo», risponde la mamma, che, invece, gli dona il suo regalo ed egli, sensibile e intelligente come ha dimostrato di essere fin dalla sua prima avventura, lo riceve con gioia e con allegria, ma anche con un po’ di aspettativa: corre a piantare i suoi semi, ansioso di vederne il risultato con stupore, quello che auguriamo a tutti i piccoli lettori di fronte allo spettacolo di una nuova vita che nasce, anche se si tratta di un semplice… fiore! Dopotutto, non è forse la vita il continuo, vero e più bel progresso? 

Marika Guido

(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 23, luglio 2009)