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Anno III, n. 21, Maggio 2009
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Home Page (a cura di Tiziana Selvaggi) . Anno III, n. 21, Maggio 2009

Zoom immagine Un interessante,
ma introvabile, cd
sull’Antifascismo

di Andrea Vulpitta
Un’approfondita ricerca bibliografica
edita da Carocci, che desta varie
perplessità in tema di distribuzione…


L’utilizzo di moderni strumenti informatici è spesso legato, nell’immaginario collettivo, a tematiche concernenti materie di stretta attualità e modernità o che comunque hanno attinenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’opera che abbiamo esaminato, Bibliografia dell’Antifascismo italiano, progetto scientifico e coordinamento di Alberto De Bernardi, Leonardo Rapone, Alceo Riosa, Elisa Signori, Marina Tesoro, Albertina Vittoria, (Carocci editore, cd rom omaggio) appartiene, invece, alla ricerca storica e rappresenta – così come nelle intenzioni del gruppo di ricerca e del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca) che ne ha finanziato la realizzazione – un utile strumento non solo per la comunità scientifica, ma anche per studenti, insegnanti e appassionati di storia.

 

Gli scritti antifascisti pubblicati e catalogati

L’opera è fortemente innovativa e sviluppa, attraverso un motore di ricerca, un’enorme banca dati grazie all’utilizzo di dettagliati campi: autore, titolo, luogo, anno, area politica. Per conferire maggiore ordine all’intero lavoro, questo è stato diviso in tre grandi aree: testi e documenti, periodici e storiografia.

Un ben articolato libretto di accompagnamento al cd rom, ma a primo impatto di difficile comprensione anche sui contenuti stessi, spiega i criteri che sono stati utilizzati per la realizzazione della ricerca, specificando che per le prime due grandi aree il periodo preso in considerazione è quello intercorrente tra il 5 novembre 1926 e il 25 luglio 1943. La data iniziale sancisce, tra l’altro, lo scioglimento di tutti i partiti all’opposizione da parte del Consiglio dei ministri rendendo di conseguenza illegale tutto il materiale a stampa da loro prodotto, che da quel momento viene concretamente confezionato o in clandestinità o all’estero da antifascisti che compiono la scelta dell’espatrio. La data finale, il 25 luglio 1943, è – come è noto – il momento della caduta del regime che apre una nuova stagione per l’Italia fino alla Resistenza e alla Liberazione del 25 aprile1945.

Questa è in sintesi la scelta scientifica del gruppo di lavoro, che si conferma quando viene illustrato il contenuto della sezione storiografia, nella quale sono presi in considerazione i testi editati dal 1945 al 2005, ma solo quelli che riguardano dunque il citato periodo compreso tra il novembre 1926 e il luglio 1943. La sottolineatura è fondamentale anche per motivare – come fanno gli autori all’interno del libretto del cd – l’assenza di alcuni scritti e di alcuni autori che potrebbe apparire incomprensibile, o addirittura essere letta come una grave mancanza. Infine viene spiegato come, nell’impossibilità di effettuare ricerche in tutte le biblioteche del mondo, siano state scelte le principali biblioteche nazionali dei paesi che videro la presenza di antifascisti italiani oltre che, in Italia, le biblioteche di fondazioni, istituti e archivi legati all’antifascismo, e ancora l’Archivio centrale dello stato. Fa un certo effetto leggere che in questo ultimo caso il materiale sia conservato presso il Ministero dell’Interno, direzione generale della pubblica sicurezza, divisione affari generali e riservati, «Stampa italiana sovversiva» e «Stampa estera sovversiva».

 

Le aree della raccolta

La prima grande area comprende la raccolta di testi e documenti racchiusi in 923 schede. È un insieme di saggi, opuscoli di propaganda, documenti, opere letterarie, atti di congressi. Rimangono esclusi i testi di natura privata e quelli pubblicati in un lasso temporale diverso da quello preso a riferimento. La sezione periodici cataloga, in 425 schede, ogni pubblicazione periodica dalle stampe ciclostilate alle riviste, dai quotidiani d’informazione ai giornali di partito. Presenta due elementi fondamentali: l’arco temporale sopra citato e l’appartenenza ufficiale all’antifascismo italiano, escludendo, quindi, gli articoli presenti in giornali e periodici che non fossero chiaramente riconoscibili come antifascisti. L’intenzione è, crediamo, quella di conferire una certezza di linea editoriale ai lavori raccolti senza possibilità di eventuali filtri applicati agli scritti apparsi su testate non dichiaratamente antifasciste, che potrebbero falsare l’autenticità dei contenuti. Colpisce, nello scorrere le aree politiche di appartenenza dei lavori pubblicati, la loro complessità e quantità: dai cattolici agli anarchici, dai sindacalisti alla massoneria. L’ultima sezione riguarda la storiografia. È la parte più corposa del lavoro, comprende infatti 2.760 schede e mette insieme, con molto rigore, solo testi a carattere scientifico e di memorialistica, tralasciando quelli di polemica politica, sempre in riferimento al periodo storico intercorrente tra il 5 novembre 1926 e il 25 luglio 1943. Anche il motore di ricerca si adegua alla complessità dello studio e presenta ulteriori chiavi: 1) generali: specifica le aree politiche e di appartenenza degli autori; 2) tipo di documento: chiarisce il testo preso in esame (scritti e carteggi, stampa, testimonianze); 3) aree geografiche: i diversi territori di produzione italiani ed esteri; 4) periodici: è un nutrito elenco di giornali di riferimento.

 

L’incerta distribuzione del cd

In conclusione possiamo affermare di trovarci di fronte un’opera molto dettagliata e completa, anche se il comitato scientifico, alla fine del libretto di presentazione del cd, con un pizzico di modestia, considera il lavoro come una base di partenza per ulteriori approfondimenti, magari grazie anche alla scoperta di materiali inediti. L’unica considerazione negativa sull’opera è, in base alle nostre ricerche, la sua reperibilità. Il cd, infatti, non compare nel catalogo Carocci editore e men che meno all’interno delle pubblicazioni del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che ha finanziato il progetto. L’(inutile) bollino Siae (Società italiana autori editori), impresso sulla custodia, porta la dicitura omaggio, ma non conosciamo la sua diffusione. Una mancanza che temiamo nuocerà ad un lavoro che meriterebbe, invece, una capillare distribuzione.

 

Andrea Vulpitta

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno III, n. 21, maggio 2009)

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