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A. XVIII, n. 199, aprile 2024
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Dibattiti ed eventi (a cura di Natalia Bloise)

Francesco Maiolo: naïf con emozioni d’autore
di Luisa Grieco e Mariangela Rotili
La mostra dell’affermato pittore nella cornice de “La rosa nel bicchiere”
offre l’occasione per ammirare opere che hanno fatto il giro del mondo


Il 31 luglio si è tenuto presso l’agriturismo-country club “La rosa nel bicchiere”, in località Polso di Soveria Mannelli (Cz), il vernissage della mostra di quadri realizzati da Francesco Maiolo, artista calabrese nato a Nardodipace 68 anni fa e da tempo trapiantato in Piemonte (a Piossasco, per la precisione, in provincia di Torino).

La mostra, organizzata dalla struttura agrituristica facente parte del gruppo imprenditoriale della casa editrice Rubbettino, è rimasta aperta al pubblico ogni giorno dalle 16:00 alle 20:00, per poi concludersi il 16 agosto.

Il bellissimo panorama, che abbiamo apprezzato volgendo le spalle alla piscina dell’elegante struttura è sembrato da subito la cornice ideale per ascoltare i racconti di Maiolo, che con aria serena e cordiale ha raccontato ai numerosi ospiti le vicende della sua carriera artistica, durante la quale ha frequentato gallerie e studi d’arte di Parigi, Roma e Torino. Le sue opere sono esposte stabilmente in musei di città come Parigi e Magog (nel Quebec) fino alla Biblioteca di Alessandria (in Egitto). Sono inoltre presenti in diverse raccolte private di collezionisti arabi, australiani, canadesi, francesi, giapponesi, italiani, spagnoli, statunitensi, svizzeri e tedeschi. Tra le sue numerose mostre recenti ricordiamo quella alla Galerie naive international di Parigi e quella alla Galleria Gina naïf international di Tel Aviv.

 

Un mondo fiabesco

È un pittore naïf, Maiolo. Dai suoi quadri emerge tutta la nostalgia per la sua infanzia, per i luoghi che come egli stesso dice forse non ha mai visto, ma di sicuro ha sognato. Una dimensione onirica, dunque, ma anche molto reale: alcuni carabinieri, segnali del passato dell’artista nel corpo dell’arma, sono forse il filo conduttore più tangibile e innegabilmente personale dello spirito di Maiolo. Figure che attraversano sicure le stradine di campagna e i borghi riprodotte sulle tele. Sulle quali si alternano le stagioni e cambiano i colori e i soggetti, ma resta sempre vivo e presente il senso nostalgico per un mondo che sembra ormai scomparso da quello nel quale siamo, così imperfetto e inquinato: l’esatto contrario di quello raccontato nei suoi quadri. Non sembra nemmeno un autodidatta Maiolo (caratteristica che contraddistingue i pittori del genere naïf), tanto il suo tratto è sicuro e vivace e i suoi colori intensi e delicati.

È una delle prime volte che proviamo a raccontare una mostra d’arte e sembra proprio di essere capitati nel posto giusto, perché il mondo di questo artista è a noi molto affine, ci sembra facile poter raccontare i suoi colori e i suoi paesaggi, proprio perché sono questi elementi che ci prendono per mano per accompagnarci tra le pennellate del pittore. E sembra di sentire il freddo della neve o il caldo dell’estate, l’odore del grano tagliato o il calore di un rosso tramonto accarezzare il nostro viso.

Sono scene di vita comune, attimi di una quotidianità nemmeno tanto distante da noi e dal nostro tempo, ci resta solo l’amaro in bocca per non poter veramente camminare in questi posti e vivere le favole che Maiolo ci ha saputo raccontare attraverso le sue opere.

Ci piace riportare, per raccontare meglio il prestigio di questo artista, una lettera che Cesare Zavattini, uno dei maggiori esponenti del neorealismo cinematografico italiano nonché poeta, commediografo e giornalista, ha spedito tempo fa al pittore calabrese: «Caro Maiolo, la tua pittura è tutta abitabile, cioè fatta a misura d’uomo. La si assume subito come luogo dove trasferirsi in permanenza... C’è una certa aura, indefinibile, per cui si sente con piacere la terra sotto i piedi e nello stesso tempo si guarda in su, unendo tutto con una discreta magia… ».

 

Carmine De Fazio

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 12, agosto 2008)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
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