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Anno II, n° 12 - Agosto 2008
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Problemi e riflessioni (a cura di Francesca Rinaldi) . Anno II, n° 12 - Agosto 2008

Zoom immagine Cannibalismo: libri
e cronaca mostrano
un tabù che diventa
un terribile desiderio

di Roberta Santoro
Un romanzo che da un episodio reale
sfocia in una pubblicazione inEdition


Leonardo Marini, autore del libro che vi stiamo per presentare, è nato a Firenze, attualmente vive a Roma e lavora come sceneggiatore. Il suo primo lavoro editoriale è un romanzo, Canto le donne e i cavalieri (Manni, 2005), e successivamente una raccolta di racconti, Mai (Fara Editore 2006). La sua terza pubblicazione è L’appuntamento (inEdition, pp. 130, € 10,00). La trama è strana, disorientante. Analizzando il paratesto, ma anche leggendo le pagine iniziali del libro, l’idea che ognuno si può fare è tutt’altra rispetto alla sembianza che poi la storia assumerà, fino a sconvolgere completamente le prospettive iniziali.

Non sappiamo quanto sia giusto entrare in profondità rispetto alla trama del libro poiché molte cose è meglio che i lettori le scoprano da soli. Ma è proprio nel cuore narrativo che risiede il senso profondo della storia e noi proveremo a svelarlo pur lasciando molte situazioni narrative aperte.

 

Il fatto di cronaca

La storia è ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto che qualcuno di certo ricorderà, se non altro per l’agghiacciante evento.

L’episodio si è verificato in Germania qualche anno fa e riguardava un uomo che aveva ucciso e fatto a pezzi la sua vittima, mangiandone poco alla volta la carne che aveva conservato nel congelatore. La cosa più scioccante fu il fatto che vittima e carnefice erano perfettamente d’accordo, anzi era stata proprio la vittima a presentarsi spontaneamente al suo assassino rispondendo ad un annuncio che il cannibale aveva messo su internet.

L’assassino non era malato di mente e i vicini di casa lo hanno descritto come una persona cortese.

Dietro al mero gesto antropofago si è celata l'intera filosofia dell’uomo, un messaggio disperato che egli ha voluto riprendere con una telecamera e comunicare all'umanità.

 

Struttura e contenuti

Il protagonista del romanzo è Ilario, un trentacinquenne che si comporta in maniera opposta rispetto al protagonista della suddetta storia di cronaca. Il ragazzo mette anch’egli un annuncio su internet, ma non per mangiare un essere umano, bensì per essere mangiato. All’annuncio risponde Giacomo, un uomo di cinquant’anni che vive a Roma. “L’appuntamento” fra i due, partito con un comprensibile imbarazzo da parte di entrambi, farà scaturire una simpatia e un certo affetto inaspettati viste le motivazioni per le quali i due si sono incontrati.

Come il carnefice della storia realmente accaduta, anche i due protagonisti sono persone comuni. Ilario è un parrucchiere molto legato ai genitori con i quali vive e ai quali ha sempre cercato di evitare il “dispiacere” di confessargli la sua omosessualità, atteggiamento alquanto inspiegabile visto che il giovane vorrebbe dare loro un dispiacere decisamente più grande. Giacomo è invece un uomo adulto che vive in modo molto modesto, accontentandosi di stare in un seminterrato e guadagnando dalla rendita di due case affittate a studenti.

La voce che guida la storia è oggettiva, racconta i fatti in modo concreto, senza giustificare le scelte dei personaggi, ma solo narrandole così come avvengono. Del resto, le scelte e i comportamenti dei due personaggi sono talmente penetranti, talmente difficili da capire, che solo un osservatore imparziale le può rendere al meglio sulla carta, facendo venir fuori le patologie dei due uomini e la loro difficoltà di vivere felicemente senza realizzare il loro desiderio più recondito.

 

Il desiderio antropofago

Il loro terribile istinto è dapprima di difficile comprensione per il lettore, non se ne intendono le motivazioni psicologiche e culturali. Tutti e due però arrivano ad una sorta di confessione reciproca e capiscono che per entrambi è un interesse che nutrono da tempo, solo che, se per Giacomo è stato qualcosa che ha compreso fin da bambino, Ilario lo capisce cinque anni prima dell’incontro: alla vista di una madre che allattava il proprio piccolo, aveva avuto l’impressione che questo non stesse solo succhiando il latte, ma stesse divorando il corpo della donna. Ilario da quel giorno non era più riuscito a dimenticare la scena, capendo che il suo era un effettivo istinto primordiale.

L’interesse di Giacomo è invece dovuto ad una convinzione nata da bambino, quando la madre gli rivelò che alla nascita lui non era solo, ma aveva un fratello gemello, forte e sano, mentre lui era nato gracile e nessuno avrebbe creduto che sarebbe riuscito a sopravvivere. Ma Giacomo superò l’infanzia e diverse malattie, mentre il fratello sano morì. Fu dal racconto della madre che Giacomo pensò che il fratello fosse morto perché lui gli aveva rubato tutte le forze e le energie vitali, superando la morte, ma condannando il fratello.

Il libro è un romanzo, e come tale va considerato. Un romanzo che non si discosta molto dalla realtà dei fatti di cronaca che conosciamo, ma dei quali non pretende di dare un’interpretazione filosofica o psichica. Partendo dal fatto realmente accaduto l’autore ha scritto una storia posta a metà fra questi due ambiti.

 

Roberta Santoro

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 12, agosto 2008)

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