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A. XVIII, n. 199, aprile 2024
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Dibattiti ed eventi (a cura di Natalia Bloise)

Premio letterario Tropea: parte la seconda edizione
di Angela Potente
Gianrico Carofiglio, Ornela Vorpsi e Domenico Starnone: ecco i tre autori
preferiti dalla giuria nel corso della selezione pubblica avvenuta in diretta


Domenica 6 aprile ha avuto luogo la scelta dei tre libri finalisti che sono così giunti sul podio del Premio letterario nazionale “Città di Tropea – Una regione per leggere”.

La giuria tecnico-scientifica in un clima di festosa serenità ha decretato la terna dei finalisti di questa seconda edizione del Premio. La città di Tropea ha risposto all’invito con grande entusiasmo: il pubblico intervenuto, infatti, ha assistito alla votazione in diretta partecipando con emozione.

Antonio Euticchio, sindaco della cittadina tirrenica, ringraziando gli organizzatori, ha ricordato il successo ottenuto dall’edizione precedente del Premio, e ha sottolineato come sussistano tutti i presupposti perché quel successo si replichi anche per questa seconda edizione.

 

Gli interventi degli ospiti

Ospite d’onore della manifestazione è stato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. Nel suo intervento ha evidenziato come queste iniziative culturali rappresentino il dovuto controaltare alla cattiva immagine della Calabria che i giornali nazionali spesso contribuiscono a fornire, nel triste presupposto che fa più rumore, dal punto di vista mediatico, un’azione delittuosa che un avvenimento positivo, in grado invece di restituire dignità e splendore alla nostra regione. Per il presidente Loiero infatti «il Premio Tropea rappresenta uno di quei volti diversi e positivi della Calabria che, però, emergono poco in quanto schiacciati dalla “crudeltà mediatica” della stampa nazionale e internazionale. Media che amano rappresentare la Calabria quasi solo per quegli elementi di negatività – pur presenti e da non sottovalutare assolutamente – legati soprattutto alla criminalità organizzata».

Significativo è stato pure l’intervento di Domenico Arena, presidente Confindustria Vibo Valentia. Il sostegno al Premio è stato così spiegato: l’imprenditoria non può e non deve intendersi solo come preoccupazione di creare sviluppo meramente economico, ma anzi deve andare di pari passo e sostenere prima di tutto lo sviluppo culturale. Perché è dalla cultura, quindi dalla ricerca scientifica e dalla vivacità intellettuale, che dipende la reale crescita di una regione.

I discorsi di apertura sono stati poi commentati dal presidente dell’Accademia degli affaticati – associazione promotrice del Premio Tropea e, se si perdona il gioco di parole, vero motore della manifestazione – Pasqualino Pandullo, il quale ha illustrato le modalità di selezione dei tre libri finalisti. Selezione che è avvenuta, come abbiamo già sottolineato, in pubblico che ha così potuto assistere al momento più bello di ogni premio.

L’originalità di questo schema di valutazione è consistito nel fatto che ogni membro della giuria, presieduta dalla scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, salendo sul leggio ha potuto tessere le lodi del “proprio” libro, in un’atmosfera pregnante non solo perché si è parlato di cultura, ma in quanto la cultura stessa è andata assumendo una forma concreta, quasi come una figura mitica che prende improvvisamente corpo.

Sul leggio si sono avvicendati oltre la presidente Bossi Fedrigotti, (fine giornalista e scrittrice, presidentessa – tra l’altro – del Premio Bagutta, il più antico e prestigioso premio letterario italiano), i seguenti giurati: Tullio Barni, delegato alla Cultura del Rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Lino Daniele, giornalista e vice presidente dell’Associazione Accademia degli Affaticati; Alessio Fabiano, delegato del giurato Mario Caligiuri docente di Comunicazione dell’Università della Calabria di Cosenza; Francesco Kostner, responsabile dell’Ufficio Relazioni Esterne della succitata università; Giuseppe Meligrana, giovane editore tropeano e segretario dell’Accademia degli affaticati; Vincenzo Tamburino, Prorettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; Giuliano Vigini, direttore di Editrice bibliografica. Assenti, che hanno però dato delega di voto, Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese e Pierfranco Bruni, vice presidente del Sindacato liberi scrittori italiani.

 

I tre finalisti

Quindici le opere tra cui sono stati scelti i tre finalisti, ricordiamo gli autori e i titoli: Gaetano Cappelli, Storia controversa dell’inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo, Gianrico Carofiglio, Ragionevoli dubbi, Diego De Silva, Non avevo capito niente, Mario Fortunato, I giorni innocenti della guerra, Daria Galateria, Mestieri di scrittori, Andrej Longo, Dieci, Michele Mari, Verderame, Salvatore Niffoi, Ritorno a Baraule, Nico Orengo, Hotel Angleterre, Clara Sereni, Il lupo mercante, Domenico Starnone, Prima esecuzione, Gian Antonio Stella - Sergio Rizzo, La Casta, Fabio Volo, Il giorno in più, Ornela Vorpsi, La mano che non mordi, Stefano Zecchi, Il figlio giusto.

Dai grandi nomi citati possiamo affermare come certamente tutti i libri in selezione meritavano di essere scelti, ma le tre opere che maggiormente hanno incontrato il favore della giuria sono state: Ragionevoli dubbi, di Carofiglio, La mano che non mordi, di Vorpsi e Prima esecuzione, di Starnone. Analogo punteggio avevano ottenuto Cappelli e Zecchi. Il libro di Starnone è infatti risultato “vincente” dopo aver affrontato una sorta di ballottaggio con questi ultimi due titoli.

Poliedrica e significativa la scelta della giuria, sono stati infatti premiati diversi generi di narrativa.

Carofiglio per esempio si può ben definire l’apripista del legal thriller in Italia – finalmente, forse, terminerà l’egemonia americana di questo genere narrativo che da John Grisham a Scott Turow riempie le nostre librerie. Il suo romanzo infatti è il terzo di una trilogia che vede come protagonista l’avvocato Guido Guerrieri impegnato nel risolvere difficili casi. Piccola nota caratteristica: dai primi due testi di Carofiglio sono stati tratti due film Tv la cui sceneggiatura è stata curata dall’autore stesso e dal terzo finalista Starnone.

Il libro della scrittice Vorpsi, seconda finalista, manifesta la sensibilità della giuria verso un tema particolarmente toccante quale è la condizione di chi, emigrato, torna cambiato dentro e ritrova il proprio paese d’origine anch’esso mutato, in un senso quindi duplice di smarrimento.

Starnone invece ci proietta nel mondo della sovversione politica dove difficilmente si può dire chi è colpevole o innocente.

 

Gli obiettivi del premio

La valutazione della giuria dunque ha spaziato tra diversi temi e generi. Siamo curiosi di sapere quale tra questi tre risulterà vincitore assoluto. A questo proposito, sottolineiamo una delle opzioni più originali della scorsa edizione che è rimasta invariata: il vincitore sarà scelto attraverso la combinazione dei voti di 409 sindaci calabresi e da una giuria popolare composta da 41 persone individuate tra studenti e cittadini della località marittima. In questo modo si può realizzare uno tra gli obiettivi principali del premio, cioè l’educazione alla lettura nel nostro territorio. Come è risaputo, in Italia si legge molto poco, rispetto alla media europea: occasioni del genere dunque rappresentano l’input necessario a stimolare ed accrescere un interesse verso i libri e il mondo della cultura “alta” in genere, che spesso appare ai più molto lontana.

I sindaci, dunque, potranno, nel proprio territorio, promuovere quella crescita culturale che solo i libri possono alimentare.

 

La consegna dei tre libri finalisti al prefetto Ennio Mario Sodano

Una volta decisa la terna dei finalisti, si prepara una nuova fase intensa di lavoro, si tratta infatti oltre che di far pervenire le copie ai sindaci/giurati e alla giuria popolare, anche di consegnarle al mondo delle istituzioni.

Fra gli altri, ricordiamo l’incontro avvenuto in Prefettura a Vibo Valentia, durante il quale sono stati consegnati, dal sindaco di Tropea Euticchio e da Pandullo, i tre libri finalisti al prefetto Ennio Mario Sodano.

All’incontro ha partecipato l’assessore comunale al Turismo e ai Beni Culturali, Michele Accorinti.

Il prefetto ha compreso l’importanza del Premio individuato come uno tra gli strumenti culturali

«più giusti per valorizzare i pregi di questo territorio». Il sindaco, concordando con il prefetto, ha evidenziato come il Premio, proprio per la sua valenza culturale abbia suscitato l’interesse dell’amministrazione comunale che si è messa in moto per sostenere ed appoggiare questa manifestazione. Anche l’assessore al Turismo e ai Beni Culturali, Accorinti, ha specificato come queste iniziative possano e debbano essere sostenute dagli enti locali in quanto fanno sì che il territorio sia valorizzato anche come bacino di cultura. Ma soprattutto, queste iniziative dimostrano come la nostra regione sappia smettere di essere la Cenerentola d’Italia quando c’è una volontà comune che mira ad altro e non più a piangersi addosso sentendosi sempre l’ultima della fila.

 

Presentato il premio alla Fiera internazionale del Libro di Torino

Altra tappa per il Premio Tropea. Negli spazi dello stand della Regione Calabria alla Fiera torinese, è avvenuta la presentazione della seconda edizione cui hanno partecipato Isabella Bossi Fedrigotti, Maria Faragò, Gilberto Floriani, Giacinto Gaetano, Pasqualino Pandullo e Giuliano Vigini. Moderatore dell’incontro è stato Fulvio Mazza.

La prima parola è toccata a Giuliano Vigini, le cui dichiarazioni vertevano essenzialmente su un punto: la politica del libro deve essere mirata nel creare strutture che permettano non solo di accrescere le fila dei lettori forti ma soprattutto di dare stimoli ai lettori “deboli” o ai non lettori. I premi letterari dunque possono fungere da polo d’attrazione e contribuire a raggiungere questo obiettivo. Ma, ha aggiunto, la politica deve attrezzarsi per «non fornire stampelle ad una editoria zoppicante ma creare le condizioni favorevoli affinché non zoppichi per nulla». La presidentessa del Premio Isabella Bossi Fedrigotti, nel suo intervento ha sottolineato invece come «chi legge abbia un’anima più profonda e possieda un panno per lucidare l’argenteria che è la sua anima e rendere i suoi percorsi segreti più luminosi”, il Premio non è una “fiera delle vanità” ma l’occasione per “bonificare il paesaggio umano».

Il dirigente regionale Gaetano, dal canto suo, ha messo in risalto l’obiettivo principe che l’ente territoriale si è posto e cioè far crescere il numero di lettori calabresi. Anche se di molte iniziative è cosciente che i risultati si vedranno a lungo termine.

È emersa così dal dibattito l’importanza di creare strutture che facilitino, o facciano riscoprire, il piacere della lettura.

Possiamo ben dire allora che il premio Tropea può certamente annoverarsi tra uno degli strumenti quanto più efficaci per incrementare il gusto di leggere.

Il prossimo appuntamento è costituito dalla conferenza stampa che si terrà a Vibo Valentia, nella sede della Confindustria, nella giornata del 26 giugno 2008.

Per conoscere invece il vincitore assoluto di questa seconda edizione non ci resta che attendere il 4, 5 e 6 luglio, quando l’appuntamento cultural-mondano avrà luogo nell’estiva e turistica cittadina di Tropea.

 

Angela Potente

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 10 , giugno, 2008)

Collaboratori di redazione:
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