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Anno II, n° 10 - Giugno 2008
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Civiltà letteraria (a cura di Anna Guglielmi) . Anno II, n° 10 - Giugno 2008

Zoom immagine Una critica alla moderna epoca della disillusione
di Maria Paola Selvaggi
Esperienze, difficoltà e maturazione finale di un ragazzo in una società
dominata dalla mercificazione umana, in un racconto Albus Edizioni


Carmelo Doria è il protagonista del racconto Filming Carmelo. Una vita senza copione (pp. 182, € 12,00), scritto da Gennaro Chierchia. È un «ragazzo scapestrato, che affronta la vita giorno dopo giorno». Il fortuito incontro con il talent scout Lotar, lo ha portato sul set di piccole produzioni, facendone un attore, e permettendogli di guadagnare qualcosa senza faticare troppo. Egli stesso afferma: «per uno sfaticato come il sottoscritto essere pagato per non fare niente era una cuccagna».

Ma, la sua ascesa nel mondo del cinema si ferma molto presto a causa della partenza di Lotar e dell’incontro con Stella, che diventa la sua ragazza.

Stella è una persona completamente differente da Carmelo, frequenta l’ultimo anno del corso universitario di Scienze della comunicazione, legge pile di libri, ama ascoltare musica ed andare al cinema, ed è capace di prendere un aereo per poter assistere ad una conferenza stampa; lui, invece, ha preso la maturità scientifica per il «rotto della cuffia» e non ha altri interessi se non curare il suo fisico.

Da questo momento la vita di Carmelo sarà completamente assorbita dalla compagna, lascerà da parte la sua carriera, scegliendo solo ruoli da comparsa, pur di guadagnare e poter accontentare i capricci della ragazza.

 

Una vita alla deriva

La sua è una vita fatta di espedienti e di bugie: racconta di essere uno dei protagonisti di un film importante sulla vita di Gesù Cristo che, però, andrà in onda solo nel Bangladesh; spaccia marijuana con il suo amico Teo, e sempre con lui tenterà, per due volte di seguito, di rubare un Harley Davidson.

Il ragazzo si rende conto della propria inadeguatezza, paga il prezzo dell’essere stato gettato sulla scena cinematografica senza un’appropriata preparazione, e di essere rimasto immaturo e facilmente manipolabile.

Si tratta di una persona in fondo debole ed insicura, che non riesce a prendere delle decisioni concrete per la sua vita, anche se è consapevole che al momento non ha una direzione, che «come una barca alla deriva» si sta facendo «trascinare dalla corrente senza opporvi resistenza». Ma, allo stesso tempo, è un individuo che fa delle scelte assurde, che nella sua mente obbediscono ad una precisa logica, come quando decide di mettere il telefono in cucina per poter evitare di rispondere e giustificarsi eventualmente, con chi avesse provato a chiamarlo, dicendo che era in un’altra stanza e non aveva fatto in tempo ad alzare la cornetta, salvaguardando così la privacy e la coscienza, o ancora tenere inserita la segreteria telefonica per dare l’impressione di essere molto impegnato, anche se è ancora alla ricerca di un lavoro.

Carmelo sogna di poter diventare un attore «ultrafamoso, strapagato, straviziato», di vedere Stella pendere dalle sue labbra, chiedergli di portarla con sé nei suoi numerosi viaggi, mentre lui la terrà rinchiusa, protetta dagli sguardi indiscreti, «segregata in un castello in Pennsylvania, dove un drappello di mercenari» allontanerà i curiosi.

Ma, contrariamente ai sogni, Stella non si lascia dominare, anzi è lei che ha il comando e che decide della loro relazione.

 

L’intervento del destino

La scoperta del tradimento della fidanzata, lo spinge a riflettere sulla sua vita, a prendere coscienza di essere stato succube della ragazza per troppo tempo. Decide così di partire per l’America in cerca di fortuna.

L’America è per lui «il paese dove ogni uomo, anche il più insignificante, può realizzare i propri sogni, può addirittura aspirare a diventarne il presidente!».

Certo lasciare l’Italia gli pesa moltissimo, «in fondo, nonostante la disoccupazione e la criminalità organizzata e le ferrovie che cadono a pezzi è un buon posto dove vivere», ma ha bisogno di ricominciare da capo, di tornare a vivere, e soprattutto di dimenticare Stella.

La partenza sembra in un primo momento non portare nessun cambiamento, tanto che Carmelo torna alle vecchie abitudini, cerca di ricattare un collega celebre, provocandone il suicidio, anche se non intenzionalmente.

A salvarlo interviene il destino, attraverso Lotar, sulle cui spalle sembra gravare la responsabilità della sua rinascita artistica. Con lui inizia il progetto di un nuovo film la cui trama sembra rappresentare la sua vita precedente.

L’opera filmica è incentrata su una figura femminile, interpretata dalla figlia del presidente degli Stati Uniti d’America, mentre Carmelo interpreta solo un ruolo secondario, ma è comunque una grande possibilità, e lui per la prima volta decide di impegnarsi davvero.

Grazie al successo del film riesce a guadagnare molto e ad essere conosciuto, ma questo non lo rende contento. Solo il successivo incontro con Stella e la loro rappacificazione potrà davvero farlo felice.

 

Figli di una società dello spettacolo

Carmelo è un personaggio decisamente moderno, frutto di una società dello spettacolo che fagocita gli individui più giovani, ne sfrutta le caratteristiche, senza dare loro nessun insegnamento per poi cancellarli, quando non sono più utili.

Questo libro rappresenta molto chiaramente il mondo attuale e la crescente mercificazione umana che lo contraddistingue. Non c’è nessun giudizio espresso chiaramente, ma la storia dà evidentemente un’immagine negativa di un sistema che è diventato la normalità.

Il protagonista diventa famoso solo, quando capisce che è necessario molto impegno per tentare di rendere possibili i propri sogni, e che le scorciatoie portano ad una realizzazione effimera.

L’autore sottolinea però anche il ruolo fondamentale del destino, sembra chiedersi quanto noi possiamo ritenerci fautori del nostro futuro, capaci di decidere della nostra sorte, essere partecipi della nostra ascesa o della nostra caduta; forse è realmente presente una forza superiore che ci spinge in determinate direzioni, ma anche se così fosse, noi abbiamo comunque la possibilità di scegliere, di modificare la nostra vita, di cambiare strada.

La decisione di partire è per Carmelo l’inizio di qualcosa di nuovo, il tentativo di trovare un percorso per realizzare i suoi sogni, ma a dargli un’opportunità reale è l’incontro con il suo vecchio talent scout, un incontro fortunato di cui il ragazzo usufruisce per crescere e darsi delle regole.

Importante da notare è la diversità del personaggio di Stella, che rappresenta l’altra faccia della medaglia; è una persona concreta, che sa cosa vuole dalla vita, sa che per ottenerlo deve impegnarsi ed è questo che la porterà a realizzare il suo sogno di diventare giornalista.

Il linguaggio scelto dall’autore si coniuga benissimo con il tema affrontato, è un linguaggio senz’altro molto attuale e colloquiale, ma non banale. Il testo risulta scorrevole alla lettura, e anche decisamente piacevole.

 

Maria Paola Selvaggi

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 10, giugno 2008)

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