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Anno II, n° 10 - Giugno 2008
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Home Page (a cura di Tiziana Selvaggi) . Anno II, n° 10 - Giugno 2008

Zoom immagine L’anima amaranto:
la Reggina calcio
e le sue battaglie

di Arianna Calvanese
I momenti cruciali che hanno regalato
gioie e dolori a tanti tifosi dello Stretto:
attimi leggendari editi da Città del Sole


Alla fine dello scorso millennio, si affaccia nella massima serie del campionato italiano di calcio una piccola squadra del profondo Sud: la Reggina. A quasi dieci anni dalla famosa promozione del 13 giugno 1999 della società calabrese, Giuseppe Licandro e Rino Tripodi ci raccontano, nel libro Reggina 1999-2008. Dieci anni all’ultimo respiro (Presentazione di Enzo Laganà, Città del Sole Edizioni, pp. 140, € 10,00), un decennio di soddisfazioni e amarezze della squadra di Reggio Calabria, impegnata a confrontarsi con le grandi potenze del calcio nostrano.

 

Calciopoli e il miracolo di Walter Mazzarri

Nel tardo pomeriggio di domenica 27 maggio 2007 la squadra del presidente Pasquale Foti (conosciuto dai più col soprannome “Lillo”), battendo il Milan per 2-0, conquista un’insperata salvezza. Per il tifoso amaranto questo è un giorno indimenticabile, perché la sua squadra, allenata da Walter Mazzarri, ha compiuto, nel corso di tutto il torneo, un autentico miracolo.

Tutto prende avvio in una domenica d’estate del 2006, il 4 agosto.

Quel giorno la giustizia sportiva emette la propria sentenza. Tra le grandi squadre punite per lo scandalo Calciopoli, spunta fuori il nome di questa piccola realtà affacciatasi recentemente nel mondo del calcio d’élite; condannata a una penalizzazione di 15 punti – successivamente ridotti a 11da scontare nel campionato di serie A che sta per cominciare. Nella città dello Stretto cresce lo sconforto: la retrocessione nel campionato cadetto appare sicura. E invece... i due autori ci fanno rivivere la straordinaria cavalcata verso una salvezza impossibile, fra gioie e dolori di un anno da ricordare.

Scelta sicuramente azzeccata, quindi, quella dei due giornalisti, di iniziare a raccontarci l’ultimo decennio della squadra calabrese, partendo proprio dal glorioso campionato 2006-07.

 

Imprese amaranto...

Nel capitolo seguente, eccoci serviti con le partite gloriose. E qui, il tifoso amaranto che legge il libro non può che emozionarsi davanti alle gare che hanno fatto la storia della propria squadra del cuore.

Il 13 giugno 1999 la Reggina, vincendo in trasferta 2-1 contro il Torino, è proprio all’ultima giornata, anzi, a pochi minuti dalla fine, promossa in serie A, ma la partita della svolta di quel campionato è sicuramente quella di Pescara. Un vero e proprio spareggio, visto che la Reggina e la squadra abruzzese si trovavano appaiati a pari punti al quarto posto in classifica. Vincendo quella gara, gli amaranto si vedono spalancate le porte massimo torneo calcistico italiano.

Una partita da ricordare nel primo campionato amaranto di serie A è Roma-Reggina del 20 marzo 2000, disputatasi allo stadio Olimpico. Risultato finale 2 a 0 per i calabresi che, grazie ai gol di Francesco “Ciccio” Cozza e di Bruno Cirillo, portano a casa uno splendido risultato davanti a una squadra imbottita di campioni. Altra partita indimenticabile è la vittoria per 2 a 1 sull’Inter di Marcello Lippi nella prima partita del campionato 2000-01, dopo la quale il futuro commissario tecnico della nazionale italiana campione del mondo si dimette.

Tra i risultati memorabili ci sono anche, in serie B, il pareggio al San Paolo di Napoli del 28 aprile 2002, che riapre le porte del massimo campionato agli amaranto, lo spareggio per non retrocedere a Bergamo contro l’Atalanta del 2 giugno 2003 e il derby vinto contro il Messina per 3-0 il 30 aprile del 2006, che permette alla squadra calabrese di salvarsi, mentre condanna la squadra siciliana alla retrocessione in serie cadetta, con enorme soddisfazione dei tifosi locali. Infine, merita di entrare nell’elenco anche la scintillante vittoria ottenuta contro il Catania per 4-1 (sul neutro di Rimini, a seguito della squalifica del campo catanese per i tragici fatti del derby Catania-Palermo, in cui morì l’ispettore di polizia Filippo Raciti). Questa fu una rivincita per gli amaranto, più volte trafitti nel passato dagli etnei.

 

Delusioni, disfatte, torti arbitrali, “aiutini”

Nel calcio, come nello sport in generale, accanto alle vittorie non possono mancare le sconfitte. E, infatti, il capitolo seguente dell’opera è dedicato alle grandi amarezze e disfatte. La prima partita nefasta elencata è paradossalmente una vittoria.

Il 24 giugno del 2001, infatti, la Reggina, pur vincendo 2-1 sul proprio campo contro il Verona, retrocede in serie B. Tre giorni prima si era giocata l’andata dello spareggio per la salvezza tra la squadra veneta e quella calabra nella città di Giulietta e Romeo, dove i padroni di casa si erano imposti per 1 a 0.

A Reggio Calabria, all’85’, la squadra amaranto sta amministrando la partita sul risultato di 2-0, quando, in seguito a una disattenzione della difesa, l’attaccante veneto Michele Cossato scavalca il portiere reggino Massimo Taibi con un pallonetto. Un gol fuori casa vale doppio e la distrazione difensiva costa alla squadra del presidente Foti la retrocessione nella serie cadetta. Oltre a questa sconfitta, gli autori ricordano diverse gare maledette: contro il Vicenza, contro il Perugia, col Parma, col Brescia, partite da non perdere.

L’ultimo paragrafo del capitolo riservato alle sconfitte s’intitola I rovesci clamorosi con le grandi. Purtroppo, nella storia calcistica della Reggina entrano anche lo 0-4 con la Roma, lo 0-6 subito dall’Inter a San Siro, lo 0-5 in casa della Juventus, dunque contro squadre molto più blasonate, ma anche il 2-6 incassato a Napoli e i tre 0-4 contro Brescia, Chievo e Parma.

Inoltre, gli autori fanno un resoconto sulle numerose sviste arbitrali subite dalla Reggina nel corso degli anni e, nonostante queste disattenzioni più o meno evidenti, ci informano come paradossalmente la squadra venne anche penalizzata per le telefonate fatte dal proprio presidente al designatore arbitrale, in cui si chiedeva soltanto più attenzione in campo da parte delle “giubbe nere”.

In ogni campionato ci sono delle partite non proprio giocate con il coltello tra i denti tra le due squadre impegnate in campo. Una squadra vittima predestinata è il Milan. Tre vittorie amaranto contro la corazzata rossonera sono avvenute fra la penultima e l’ultima giornata del campionato, quando la squadra campione d’Europa aveva già ottenuto i suoi obiettivi ed era scesa in campo nella sua veste vacanziera, mentre la squadra reggina si giocava tutto in quella partita. È successo anche il 27 maggio 2007, occasione in cui la Reggina ha festeggiato contemporaneamente la vittoria del Milan nella finale di Champions League di tre giorni prima e, come detto, la straordinaria salvezza amaranto, vincendo l’ultima partita del campionato. Fra le altre, poi, si ricordano un Inter-Reggina 0-0, un Reggina-Juventus 2-1 e un paio di “comodi” pareggi tra parigrado.

 

Reti e giocatori indimenticabili

Amplio spazio è dedicato agli assi e le delusioni che hanno vestito la casacca amaranto. Come non ricordare, in ordine cronologico, i vari Pirlo, Kallon, Diana, Bonazzoli, Mozart, Paredes, Nakamura, Di Michele, Mesto e Bianchi? Ma allo stesso modo sono indimenticabili in negativo Reggi, Yaquè, Choutos, Rios, Ganci Rigoni, Cavalli, Lauro e Carobbio.

Ovviamente, da rievocare e rivivere sono pure i gol più significativi. Primo indiscusso è quello segnato al Granillo contro il Palermo in rovesciata da Paredes, che, a tempo scaduto, pareggia l’incontro, fissando il risultato sul 2-2.

Da celebrare anche i gol di Tivelli (nel lontano 1975), Kallon, Di Michele, Pirlo, Possanzini, Nakamura e i più recenti, segnati da Cozza, Amoruso, Bianchi e Foggia. Non straordinario, ma molto curioso, è l’unico gol – in assoluto secondo e finora ultimo in tutta la storia della serie A – segnato da un portiere nella storia amaranto, Massimo Taibi, che l’1 aprile 2001, su un calcio d’angolo battuto dalla squadra calabrese all’88’, regalò il pareggio alla propria squadra (Reggina-Udinese 1-1).

Nessun tifoso reggino dovrebbe fare a meno di tale scorrevole pubblicazione, che raccoglie dieci anni di successi e amarezze di una minuscola squadra del Meridione che a poco a poco si sta facendo valere fra le grandi del panorama calcistico italiano, come dimostra l’ennesima salvezza ottenuta nel torneo 2007-08, con una giornata d’anticipo e grazie a un filotto di tre vittorie contro dirette concorrenti.

 

Il libro di Giusva Branca edito da Laruffa

Inoltre, i momenti storici della squadra dello Stretto sono raccontati, attraverso la rievocazione di undici ex calciatori amaranto, anche nell’interessante libro di Giusva Branca Idoli di Carta (Laruffa editore, pp. 106, € 8,00). È da oltre quindici anni che l’autore, un giornalista sportivo tifoso della Reggina, segue con passione questa squadra e si impegna a raccontare ai tifosi i suoi momenti cult, mediante libri e articoli di giornali.

Come i sostenitori amaranto sanno, è un’impresa alquanto ardua cercare di racchiudere la storia della propria squadra in poche pagine, tuttavia, come abbiamo appena visto, qualcuno ha cercato di farlo, nella speranza di riportare alla memoria dei tifosi alcuni attimi a loro così cari.

 

Arianna Calvanese

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 10, giugno 2008)

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