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Storia (a cura di La Redazione) . A. XV, n. 163, aprile 2021

Una bella intervista
alla giornalista
Chiara Fici

di Rosita Mazzei
Tra arte contemporanea e interventi
giornalistici per diffondere la cultura


Nell’epoca della digitalizzazione sempre più spesso si viene a contatto con un pensiero assai aspro e difficile da digerire. Sono in molti coloro che, infatti, ritengono che l’arte sia inutile. In un’era in cui l’utilitarismo e la meccanizzazione la fanno da padroni, il Bello è stato accantonato come concetto effimero e privo di concretezza. Oggetto di studi della filosofia estetica, l’arte è stata ed è la rappresentante della conoscenza fenomenica in un mondo in cui il sensibile è sempre stato percepito come minore e inferiore rispetto all’intellegibile. Così Baumgarten ha creato una branca filosofica che trova le proprie radici nella profondità dell’antica Grecia, dove già Platone e i pitagorici avevano visto nella bellezza un modo di percepire il mondo attraverso le sensazioni. Dobbiamo ad Aristotele la visione dell’arte come momento di congiunzione tra le idee e l’artista che, attraverso la propria opera, rende concreto l’ideale. L’arte, dunque, diviene conoscenza a cui si attinge attraverso i sensi.
Nel corso dei secoli la concezione del bello e dell’arte è stata modificata molte volte, ma non è cambiato il suo valore come rappresentazione del mondo, o di una parte di esso. Per tale motivo, considerare l’arte come inutile passatempo non è solo uno sfregio a secoli di pensiero filosofico, ma anche a interi millenni di umanità. L’arte fa da tramite tra l’uomo e ciò che di più sublime vi è in lui e considerare futile tale rapporto è la desertificazione di ciò che di più nobile vi è nel nostro operato. Fortunatamente, vi sono molte persone in grado di cogliere la bellezza quando la vedono e di trasmetterla agli altri in modo che lo spirito umano non si inaridisca. Persone che dedicano la loro esistenza all’arte e alla cultura, mantenendole vive e alimentandole con il proprio spirito. Tra di esse troviamo la professionista, Chiara Fici, che abbiamo avuto il piacere di intervistare.

Chi è Chiara Fici e di cosa si occupa?
Non mi sono mai posta la domanda: “Chi sono io?”. Ma, se dovessi rispondere a chi gentilmente mi rivolgesse questa domanda, risponderei che io sono principalmente una siciliana onesta!

Qual è la sua formazione accademica? In cosa si è specializzata nel corso dei suoi studi?
Sono laureata in Scienze della Formazione indirizzo Filosofico pedagogico inoltre ho il Dottorato in Storia e arte medioevale. Mi occupo di arte e di cultura.

Come organizza la cura degli eventi culturali e artistici che coordina o a cui partecipa? Quali sono i fini perseguiti durante tali occasioni?
Più che il verbo “organizzare” mi piace utilizzare il verbo “curare”; poiché io curo i miei eventi d’arte e di cultura in ogni particolare con amorevole attenzione e professionalità e, di conseguenza, gli artisti che a me si rivolgono. Sono anche presentatrice e regista. Lo scopo di questi incontri di erudizione è principalmente quello di tenere in alto il valore e la dignità della mia amata terra di Sicilia; la frase che ho coniato e che pronuncio a voce alta al termine di ogni inaugurazione che suggella l’amore per la mia Palermo è: “Viva la Sicilia degli onesti, viva l’arte!”.

Quali sono stati gli eventi culturali e artistici che ha curato durante questi anni? Qual è stato quello in grado di darle maggiori soddisfazioni e per quale motivo?
Tanti gli eventi che ho curato a Roma, Napoli, Londra, Palermo, Milano, Catania in questi anni; e, come ogni madre ama tutti i suoi figli, anche io amo tutti gli eventi che ho seguito; non ve n’è uno che ho amato in modo particolare, tutti mi hanno dato delle soddisfazioni e tutti i miei eventi hanno regalato al pubblico emozioni che hanno “accarezzato” i cuori!

Quanto conta la passione nel campo artistico per riuscire a far giungere al pubblico la propria preparazione e i propri obiettivi?
A mio avviso il pubblico deve subito percepire sensazioni uniche che fanno venire la “pelle d’oca”. È importante gestire il tutto nei minimi particolari: dal tono della voce che deve essere chiara, morbida, gioiosa, dal viso che deve suscitare passione per l’arte, dalla presentazione della mostra che mai deve essere tediosa e lunga, dall’accurata gestione degli spazi espositivi che devono mettere in luce le opere. I miei eventi sono una trait d’union tra pittura, istallazioni, poesia, musica, folklore, danza, gastronomia tipica siciliana e… brindisi finale con vini Doc di Sicilia!

Ha mai riscontrato difficoltà durante la sua carriera? Come è riuscita a superarle?
Ho avuto la “sfortuna” d’incappare in personcine arroganti, impreparate, infide, cattive, ipocrite. Come tutti gli esseri umani ho avuto delle brutte esperienze, mi consola il fatto tangibile che non sono stata l’unica ad avere avuto da fare con gente inutile!

Le andrebbe di dirci il significato dell’arte secondo la sua visione?
Il concetto di arte non può essere racchiuso, secondo me, in una frase, in un pensiero… già dire “concetto d’arte” è errato perché racchiude in sé uno “spazio”. Provo a scrivere ciò che è difficile da pensare. Secondo Aristotele, gli uomini hanno una tendenza naturale a rappresentare la realtà e di produrre l'esperienza attraverso le parole, i suoni e le immagini. L’arte è inoltre un’attività libera e disinteressata che è fonte di diletto e gratificazione. Secondo Ernesto Basile, l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a rivelar l’avvenire.

Lei di mestiere fa anche la giornalista. Quali sono le testate per cui lavora o con cui collabora? Si occupa di qualche rubrica o argomento in particolare?
Mi occupo di scrivere articoli d’arte di cultura, ma anche articoli su argomenti e problematiche sociali. Ho lavorato per il Giornale di Sicilia, per Sicilia Tempo, per Goodmornig Sicilia, per il giornale L’Ora, per Sicilmed Tv, per Ficarazzi Oggi, per il giornale Il Torinese, per Culturelite. Questi per citare i principali.

Lei è sempre immersa in qualche progetto, sia nel mondo artistico che in quello culturale. A cosa sta lavorando ultimamente? Quali sono i suoi disegni per il prossimo futuro?
Sono la curatrice, ideatrice, promotrice della “Biennale d’arte di Sicilia” che si è svolta a Palazzo dei Conti Pilo Calvello che è la sede istituzionale del Comune di Capaci e a Palazzo Jung a Palermo, con molto seguito di pubblico e critica. Continuerò con questo mio progetto che si chiamerà “Biennale d’arte di Panormus” e avrò il piacere di collaborare con la marchesa Fulvia Reyes che è professoressa di storia dell’arte, storica dell’arte e presidente dell’Ucai (Unione cattolica artisti italiani) con sedi in ogni parte dell’italica penisola. Progetti, idee, titoli e temi di collettive sono tanti e tutti già scritti ed elaborati; aspettiamo la fine della pandemia.
Voglio ringraziare il direttore/editore Fulvio Mazza che si è interessato di me, del mio lavoro e a lui auguro ogni bene!

Rosita Mazzei

(www.bottegascriptamanent.it, anno XV, n. 163, aprile 2021)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT