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Civiltà letteraria (a cura di La Redazione) . A. XV, n. 161, febbraio 2021

Zoom immagine Un viaggio
temporale
archeologico

di Rosita Mazzei
Per il Ciliegio una storia
tra la tomba di Alarico
e scoperte in Turchia


La capacità narrativa di un autore si può riscontrare anche nel saper barcamenarsi all’interno di numerose storie che, apparentemente, sembrerebbero tutte scollegate tra loro e molto distanti anche a livello temporale, ma in realtà sono unite da un filo spesso, anche se potrebbe apparire invisibile ai più.
Tutto questo e molto altro è possibile ritrovarlo all’interno de La tomba nel fiume (Edizioni il Ciliegio, pp. 432, € 20,00) quarta tappa della saga scritta da Andrea Fraschetti, thriller di ampio respiro che ci accompagna per le varie meraviglie del mondo archeologico e non, alla scoperta di strani segreti provenienti dal passato.

L’inizio rocambolesco
In questo romanzo l’adrenalina è palpabile sin dalle prime pagine, quando due mercenari si catapultano dall’aereo in cui si trovano con i propri paracaduti in un luogo sconosciuto, mentre nel capitolo immediatamente successivo possiamo trovare Alarico, re dei Goti, mentre si accinge a entrare a Roma appena conquistata. Nella basilica di Santa Sofia, a Istanbul, molti secoli dopo, viene intanto riportato il ritrovamento, tramite un incidente durante dei lavori di ristrutturazione, un’antica biblioteca di origine bizantina. Di tutto ciò ne verranno a conoscenza sia Ryan Johnes, direttore del Dipartimento di Storia e Archeologia della Università di New York, che il professore Luca Panducci in Italia. La pubblicazione del primo libro dei Discorsi storici di Olimpiodoro da Tebe da parte del professore Alemdaroglu dell’Università di Istanbul farà scattare entrambi gli studiosi citati in precedenza.
In un continuo alternarsi temporale, possiamo seguire le gesta di Alarico mentre rapisce Galla Placidia, sorella dell’imperatore romano d’Occidente, fino ai giorni odierni con gli sviluppi delle scoperte archeologiche fatte in Turchia e con i vari studiosi che gli girano intorno.

Un lavoro di squadra
Le varie conoscenze dei personaggi principali, tutti appartenenti al mondo della cultura e della ricerca, li porteranno a collaborare per poter decifrare i nuovi libri acquisiti grazie alle scoperte archeologiche fatte nel vicino Oriente. Alla squadra si unirà anche Pratap, direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di New York che già in precedenza aveva aiutato Ryan Johnes nelle proprie avventure.
Le storie di Alarico e quella del gruppo di studiosi di archeologia, però, non sono le uniche ad alternarsi in questo avvincente romanzo: nel corso della lettura, infatti, veniamo a conoscenza dei loschi traffici tra la famiglia Mancuso e dei malviventi tedeschi che con essi trafficano, con un giro di soldi notevole che minano la salute della popolazione civile a causa dello smistamento di rifiuti tossici.
La traduzione collettiva dell’opera dei Discorsi Storici, intanto, porta a scoperte importanti come la conferma di alcune leggende storiche, oltre che alla consapevolezza del matrimonio di Ataulfo con la sorella di Alarico e la discesa dei goti verso sud. Tutto ciò non può portare ad altro che a degli scavi sul luogo del ritrovamento per provare quanto affermato nel testo in questione.

Vari punti di vista
Quella che ci presenta Andrea Fraschetti è un’opera che unisce magistralmente le nozioni storiche alla narrativa più avvincente. Il lettore è portato a seguire passo dopo passo le avventure dei vari protagonisti, mostrando la medesima attenzione per ogni vicenda raccontata. Con una sapiente alternanza di momenti temporali e non solo, seguiamo le avventure di Alarico durante il sacco di Roma e il ritrovamento dell’opera che ne parla nel mondo contemporaneo. Per gli amanti della storia questo è un testo a cui non si può rinunciare. L’attenzione ai dettagli è davvero molto alta, sia nella descrizione dei luoghi, ma anche dei fatti e dei protagonisti, ognuno caratterizzato in maniera tale da poterli riconoscere facilmente durante i dialoghi.
Un thriller di alte prospettive che non delude mai il lettore né nella trama, sempre avvincente, né nel suo stile narrativo, difatti molto scorrevole. Il luogo di sepoltura del re dei goti, Alarico, farà intrecciare le varie vicende descritte: lo scavo archeologico, infatti, verrà a posizionarsi a Cosenza, vicino al fiume Busento, proprio in prossimità dei loschi affari della famiglia mafiosa.
Risulta sicuramente degno di nota il vivo interesse storiografico che dimostra l’autore nel particolarizzare la trama del romanzo qui descritto, indubbiamente simbolo di ricche ricerche minuziose compiute per ricostruire un’ampia trama che regge le pagine del suo scritto. Il lettore si trova immerso in un contesto che abbraccia non solo la mera tradizione letteraria, ma che tange anche numerosi spunti storici e archeologici che possono suscitare l’interesse per approfondire la tradizione locale e italiana, nelle lunghe dominazioni accusate nei secoli che, ancora oggi, lasciano numerose influenze culturali e non.

Rosita Mazzei

(www.bottegascriptamanent.it, anno XV, n. 161, febbraio 2021)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT