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A. XIV, n.157, ottobre 2020
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Storia (a cura di La Redazione) . A. XIV, n.157, ottobre 2020

Zoom immagine Un bel cappello
via dalla testa
di un contadino

di Rosita Mazzei
Per Kimerik Cristina Carducci scrive
e disegna una storia di rinascita


Da sempre libri e illustrazioni sono andati di pari passo all’interno del mondo editoriale. Sono molti, infatti, coloro che decidono di accompagnare a un testo una forma visiva che renda meglio il concetto elaborato all’interno delle proprie pagine. Altre volte, invece, è l’illustrazione a farla da padrona, utilizzando le parole come semplice corollario.
Spesso non ci riflettiamo, ma le illustrazioni si accostano all’umanità sin dai tempi degli antichi egizi, che disegnavano le proprie visioni della vita sulle mura delle catacombe o sui papiri. Da allora il compito dell’artista ha subito numerosi cambiamenti, ma non ha mai cessato di esistere.
«Non esistono forse giorni della nostra infanzia che abbiamo vissuto intensamente quanto quelli che crediamo di aver perduto senza viverli, i giorni trascorsi in compagnia di un libro molto caro».
Con queste parole di Marcel Proust si apre il libro di cui andremo a parlare, breve ma denso di significato.
L’avventuroso cappello (Kimerik, pp. 36, € 12,00) è l’opera di Cristina Carducci, illustratrice e grafica, capace di lavorare sia in digitale che con tecniche tradizionali quali matita, china e tecnica mista.

La strana storia di un cappello
Quella narrata è la vicenda alquanto bizzarra di un cappello che, volato via dalla testa di un vecchio contadino, saprà reiventarsi più e più volte rendendosi utile in mille modi alla popolazione di un cespuglio vicino.
Alla fine di una giornata faticosa nei campi, un vecchio contadino vede il proprio cappello volargli via dalla testa a causa di una folata di vento più forte del normale. La stanchezza e l’agilità ridotta gli impediranno di corrergli dietro per poterlo riprendere, facendo sì che il cappello diventi oggetto assai più utile per la fauna e la flora lì presenti.
Il suo primo utilizzo, alquanto inusuale, è quello di rifugio per un piccolo topolino che cerca riparo da un gufo, alquanto male intenzionato, deciso di renderlo la propria cena. Nei giorni successivi, dopo un temporale notturno, il cappello diventa una sorta di bacinella piena d’acqua per degli uccellini alquanto assetati.
Il nostro strano cappello muta inoltre in un rifugio sicuro per un piccolo bruco che resta al suo interno il tempo necessario affinché possa diventare una splendida farfalla.
Anche le piante trovano giovamento dal suo riparo costante e ciò porta le piccole creature di quel minuscolo habitat ad accettare l’idea che sia doveroso aiutarsi gli uni con gli altri senza chiedere nulla in cambio, proprio come avviene con quello strano copricapo.

Un messaggio per i più piccoli e non solo
Quello che vuole insegnarci la storia inventata da Cristina Carducci è un messaggio di amore e condivisione che non ha solo voglia di arrivare ai bambini, ma rivela l’intenzione di espandersi il più possibile tra le persone.
Il cuore puro e la voglia di fare del bene sono una caratteristica comune alle varie specie presenti su quel piccolo lembo di terra e non ci è voluto molto affinché la solidarietà diventasse una regola di vita comune a tutti gli abitanti presenti.
La bontà d’animo, il rispetto, l’empatia verso le esigenze altrui, come insegna questo piccolo libro, dovrebbero essere elementi imperativi all’interno della vita di ognuno di noi, a prescindere da quello che ne potremmo avere in cambio. La metafora, sappiamo bene, da sempre aiuta a comprendere meglio le situazioni reali con cui il mondo ci mette in rapporto.
Altra caratteristica del lavoro in questione è la sua divisione in due parti: la prima presenta le illustrazioni della nostra autrice colorate da lei stessa nel suo ruolo di grafica, mentre la seconda ripropone l’intera storia con le illustrazioni in bianco e nero per permettere ai bambini di utilizzare la fantasia tramite i colori.
Non possiamo far altro, a questo punto, che consigliare vivamente al lettore tale opera che renderà sicuramente felici i più piccoli contribuendo non poco alla loro crescita interiore, trattando con semplicità e delicatezza un tema tanto caro ai più: la solidarietà.

Rosita Mazzei

(www.bottegascriptamanent.it, anno XIV, n. 157, ottobre 2020)

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