Homepage - Accesskey: alt+h invio
Editore: Bottega editoriale Srl
Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.

Privacy Policy

Direttore responsabile: Fulvio Mazza
A. XII, n. 131, agosto 2018
Sei in: Articolo




Comunicazione e Sociologia (a cura di La Redazione) . A. XII, n. 131, agosto 2018

Amare e tradire: due volti
della stessa medaglia?

di Maria Chiara Paone
Àzalen Maria Tomaselli, per Aracne editrice,
esplora il mondo delle relazioni e della mediazione


L’amore, come spiegano i libri, i film e le canzoni, è ciò che fa muovere il mondo, che spinge l’uomo alla ricerca dell’anima gemella, la cosiddetta “altra metà della mela”, con cui poter vivere per sempre felice e contenti.
E se non fosse sempre così? Se l’amore, a discapito di quello che vogliono farci credere le carte di alcuni cioccolatini, finisse oppure il “per sempre” non sia duraturo come vogliamo sperare?
Le risposte a tali quesiti si possono ritrovare nel saggio della dottoressa Àzalen Maria Tomaselli, Amore e tradimento. Aspetti psicologici e socioculturali della fenomenologia della coppia nella società postmoderna (Aracne editrice, pp.136, € 9,00), di cui qui, data la profondità del tema trattato, esporremo alcuni punti.

Le relazioni nella società di oggi
Infatti l’autrice, formatasi a Milano in terapia familiare, spazia per otto capitoli sul mondo pressocché ignoto e sfaccettato del tradimento; sul suo rapporto contraddittorio con l’amore, sentimento anch’esso potenzialmente ambivalente, che porta a un’unione tra due persone ma a un conseguente allontanamento dalla propria libertà individuale, libertà che si cerca di recuperare allontanandosi dal rapporto; la differenza fondamentale che intercorre tra i tradimenti attuati per un vantaggio personale o per dimostrare la propria supremazia sul partner e tradimento “necessario”, per cui viene presa quasi a esempio la figura biblica di Giuda; i tipi di coppia che si possono formare in base al desiderio predominante e che potrebbero sperimentare il tradimento a lungo andare e le dipendenze altamente dannose dai rapporti interpersonali, che siano sessuali o ideologici.
I concetti della Tomaselli, espressi in modo chiaro e lineare nonostante la scientificità della materia trattata, sono accompagnati e confermati dai pensieri di esperti del settore psicologico e sociale tra cui Sartre, Lacan, Slater, Wilson Schaef, Recalcati, e così via, e da una bibliografia nutrita e precisa.
Particolare è anche l’uso esemplificativo svolto da personaggi letterari, che diventano “miti” da cui trarre insegnamento, come Edipo oppure Orfeo ed Euridice, Jago de L’Otello o anche la Carmen dell’omonima opera di Bizet.
Interessante è l’analisi che viene fatta della società moderna e di come abbia trasformato, lentamente e in modo impercettibile, i rapporti umani e sentimentali nello specifico insieme alle istituzioni del matrimonio e della famiglia, sicuramente ora più semplici da disfare rispetto al passato.
Per utilizzare le parole dell’autrice, al giorno d’oggi si riferiscono «[…] ai rapporti personali gli stessi meccanismi basati, sulla provvisorietà e sulla obsolescenza dei vari prodotti di consumo […]»; ma, mentre i rischi per le dipendenze da sostanze illegali sono altamente predicati, tentando quindi di creare un sistema di controllo, «non c’è alcuna consapevolezza dell’esistenza di milioni di malati nei rapporti personali. Anzi, la dipendenza dal lavoro e dalle persone è addirittura incoraggiata dalla cultura e dalle istituzioni scolastiche, familiari, religiose e dagli stessi mass media».
Quindi, con un colpo di scena quasi da romanzo, il lettore viene messo in guardia dall’amore romantico che, se idealizzato, porta a chiudere le porte alla propria individualità, considerando la propria vita solo in relazione all’altro, considerato come «elemento chiave della propria felicità e auto-realizzazione».

Il ruolo della mediazione
Il saggio, che si destreggia tra le tante cause che possono portare al tradimento, può essere definito utilizzando le parole che Maria Rosa Mondini, presidente del Centro italiano di mediazione e formazione alla mediazione di Bologna, utilizza nella Premessa: «un buon compagno che può stimolare ed affrontare tematiche che costellano le vite di molte coppie […]. Ognuno può trovare in queste riflessioni una propria angolatura e può essere indotto ad approfondirle».
Ovviamente non ci sono soluzioni univoche ed efficaci per tutti i casi ma l’autrice propone, nelle Conclusioni e nell’Appendice, una possibile soluzione per il superamento dei sentimenti di rancore e vendetta che possono derivare da tale crisi e mettere a rischio una serenità familiare: la mediazione umanistica.
Modello psicologico fondato in Francia da Jacqueline Morineau, che di questo volume cura la Prefazione, deve essere accompagnato da un’apertura al dialogo tra traditore e tradito che non solo esporranno il proprio sfogo ma dovranno ascoltare la versione dell’altra parte in causa, tentare di immedesimarsi nei suoi desideri e bisogni e, solo alla fine, trovare la forza per arrivare al perdono.
Fondamentale in questo processo il ruolo del moderatore, «un traghettatore di tutti i membri, in questa difficile fase di impasse. […] un catalizzatore che grazie a una tecnica, costituita di fasi consecutive e di strategie operative, e di un’arte della parola fa sperimentare la natura potenzialmente trasformativa del conflitto».
Un libro che non può mancare nella vostra libreria specialistica, sia che siate esperti del settore oppure semplici appassionati pronti ad approfondire l’argomento.

Maria Chiara Paone

(bottegascriptamanent, anno XII, n. 131, agosto 2018)

Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT