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A. XVIII, n. 198, marzo 2024
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Recensioni brevi (a cura di La Redazione)

Una nuova indagine
per l’ispettore Lojacono
e per la sua squadra
di poliziotti reietti

di Selene Miriam Corapi
Un caso di omicidio da risolvere per i «bastardi di Pizzofalcone»
restituirà al commissariato la credibilità perduta? Edito da Einaudi


«Li ho ascoltati, in silenzio, con rispetto e attenzione. Poi ho detto che no, grazie, non ci serve niente e non abbiamo bisogno di aiuto. Che la mia squadra è ottima e capace di fronteggiare qualsiasi emergenza. Che questo è un commissariato di polizia come gli altri, quindi, se succede qualcosa nella nostra zona ce la vediamo noi. Le parole del commissario scesero in un silenzio strano. Tutti fissavano qualcosa di inanimato. […] Provavano un miscuglio di sensazioni forti: orgoglio, consapevolezza, perfino fierezza, ma anche timore, senso di inadeguatezza, ansia. Ognuno sperava che Palma avesse ragione. Ognuno temeva che avesse torto». Questo afferma con orgoglio il commissario Palma, consapevole dell’urgenza di dover trovare al più presto un colpevole.
Con il romanzo Gelo. Per i bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, pp. 320, € 19,00) continua la serie dedicata ai «bastardi di Pizzofalcone», con l’ispettore Lojacono e la sua mitica squadra alle prese con un nuovo caso.

La trama
Grazia, una ragazza proveniente dalla Calabria, per sfuggire alle angherie del padre manesco e delinquente, scappa e trova rifugio dal fratello, Biagio, studente modello, e in seguito ricercatore di grande talento, a Napoli. Entrambi vengono ritrovati morti, l’una soffocata, sdraiata sul letto come se avesse subìto violenza; e l’altro con il cranio sfondato, seduto e con il busto piegato sulla scrivania, colpito alle spalle. Per i «bastardi di Pizzofalcone» non sarà un caso semplice, il commissario è stato chiaro: bisogna assicurare alla legge l’assassino, e in fretta; sia per tranquillizzare i civili e fare giustizia, sia per salvare il commissariato di Pizzofalcone, che qualcuno desidera chiudere.
Le indagini porteranno l’ispettore Lojacono sulle tracce del padre della ragazza, uscito da poco di galera e pronto a tutto per rimediare all’infamia derivata dal comportamento della figlia, persino ad ucciderla; ma il commissario sarà anche portato a sospettare del fidanzato della giovane, troppo geloso, frustrato e con molti segreti nascosti.
Difficile capire quale sia la verità dei fatti e chi sia il colpevole; a risolvere l’enigma sarà il lavoro di squadra condotto dai «bastardi di Pizzofalcone», con un risvolto imprevedibile.

I personaggi
L’autore non si limita a raccontare una storia; no, i suoi personaggi sono tutti protagonisti; ognuno di loro vive un dissidio interiore, o per dirla con l’autore, «un inferno personale»; ci permette di conoscerli sfiorando le loro vite, lasciandoci comprendere le motivazioni che li spingono a compiere determinati gesti; facendoci provare nei loro confronti simpatia, compassione, tenerezza. Gli altri commissariati li chiamano «bastardi» e sono la feccia della polizia, gli scarti; macchiati di una colpa precedente, che ha visto alcuni di loro invischiati nel contrabbando di una partita di droga; una colpa che è divenuta atavica, e che è ricaduta su tutto il commissariato; uno sbaglio che pregiudica la loro carriera. Ma sarà il lavoro di squadra dei «bastardi», che alla fine, contro ogni presagio di sventura, riuscirà a dimostrare il valore di ogni componente del gruppo e a risolvere il duplice caso.
«Ma lui, Palma, era convinto di potercela fare. I suoi uomini erano in gamba, e in più volevano dimostrare al mondo che sapevano ancora svolgere al meglio il loro lavoro».

Selene Miriam Corapi

(www.bottegascriptamanent.it, anno IX, n. 92, aprile 2015)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
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