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Anno IX, n 90, febbraio 2015
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Riflessi d'autore (a cura di Aurora Logullo) . Anno IX, n 90, febbraio 2015

Zoom immagine Scelte e conseguenze
nella vita quotidiana:
ritratto di una donna
tra dubbi e fantasie

di Pamela Quintieri
Da Ferrari, una nuovo romanzo
che attraverso le pagine di un diario
indaga le pieghe dell’animo femminile


«Settembre stende sul mare la sua consueta dolcezza. Ha sempre amato il mese di settembre, Francesca, un amore colorato di malinconia. Per il suo persistere dell’estate. Per il suo portarla via. L’estate del sud, a volte torrida e afosa, sembra sfavillante di sole, anche quando è nascosto. E il colore del suo mare, profondamente blu, quel greco mar che il sonetto ha immortalato».
Sensazioni e sentimenti si rifuggono e si specchiano lacerando il cuore, straziandolo con la forza di passioni fortissime e contrapposte. Una vita, un’esistenza intensa si svolge, procede, lascia il segno nel mare calmo della quotidianità con il vigore penetrante della sua audacia e della sua imprudenza. La malinconia, feroce e dolce al tempo stesso, annienta tutto nello spazio di un attimo e l’essere si ritrova a pensare, a ragionare, a tirare le somme di una vita appagata e non. S’apre così, nel travolgente sfavillio di un oceano di ricordi, Chiodi e farfalle (Ferrari editore, pp. 336, € 15,00) di Anna Maria Fabiano. Per l’autrice di Soveria Mannelli, esperta di editing e di consulenza editoriale, scomparsa di recente nel giugno 2014, questo testo incarna la sua quarta fatica letteraria, avendo già pubblicato in precedenza altri tre libri: Immagina una piazza, Il colore del mare e Avevo i capelli biondi.

Sintesi dell’emozione di una vita
Il testo della Fabiano si concentra sulla personalità di una donna di circa quarant’anni, Francesca Di Benedetto, affermata e stimata giornalista che racconta la propria esistenza attraverso lo scorcio della sua memoria, trasportandoci ora avanti ora indietro nel tempo della narrazione con numerosi flashbacks e flashforwards. L’autrice segue così la protagonista mentre analizza possibilità, insicurezze, opportunità e si interroga poi sulla correttezza o meno e sulla soddisfazione che da certe scelte possono derivare.
«L’odio per me stessa. E quei suoi occhi. Quei suoi occhi che, tra teste, mani, parole e recriminazioni, mi mandarono uno sguardo carico di un dolore insopportabile. Uno sguardo che sapeva di mille cose e che però erano così mescolate e così confuse da tradursi, assieme all’alcol che mi ballava nello stomaco, in una sarabanda di allucinante prostrazione».
Impressioni, ricordi, fratture e sfumature di una personalità affascinante che conquista attraverso la forza di una narrazione penetrante e carica di ardore, vibrante di fascino e di carisma.
Ma quando l’ansia lascia il posto alle domande, tutti rimangono soli con se stessi specchiandosi col terrore delle proprie attese e delle proprie fragilità.
In fondo prima o poi ci si ritrova sempre, con il supporto della propria personale sensibilità, a fare i conti con la coscienza, con quell’accortezza morale che supervisiona le azioni e gli intendimenti, con aspettative disattese o realizzate, a misurare la maturità del nostro essere.

Intensa e fragile
I ricordi sono presentati nella forma del diario personale, formula che sa ben avvicinare emotivamente il lettore e coinvolgerlo, partendo dalla data del dicembre 1970 per arrivare al 30 settembre 1994. Una delle doti della Fabiano, che meglio emergono da questa storia, è sicuramente quella di fondere il suo racconto a fatti storici realmente accaduti.
La vita della protagonista è scandagliata, analizzata e presentata sempre con un fare che ha dello struggente e dell’elegante, facendo percepire la parte più intima e nascosta della sua personalità e delle vicende narrate. Sentiamo così vicina la protagonista, da quando fa ritorno al suo paese di origine, nell’affacciarsi al primo amore, nella sua formazione accademica durante i moti studenteschi dello scorso secolo, nella maternità e nella nascita della figlia.
Momenti felici e non, talvolta difficilissimi, ma pur sempre emozionanti, nella sincerità di una narrazione scattante e attenta che sa far immergere il lettore nella vastità e nella profondità di una psiche, quella femminile, depositaria di complessità e fascino seppure sempre fragilissima e bella.
«Ora sto male che ne ho parlato, ma in qualche modo dovevo anche sfogarmi. Dire tutto, togliere il malloppo. Basta torno al mio presente e a questa storia strampalata con Giorgio che non ha né capo né coda. Non avrò mai una risposta. Può un amore così grande essersi dissolto solo per una stupida lettera? Ma era davvero un amore così grande? Perché quello sguardo? Perché quelle parole? Perché perché perché…».
Non possiamo che abbandonarci alla lettura concentrati, curiosi, stimolati, perché quando la penna parla direttamente al cuore ci arrendiamo alla forza penetrante delle parole. «Ormai la sua vita le scorre davanti, come le immagini di un film. A colori, in bianco e nero, a strisce a pois. Linee parallele e intersezioni. Una matematica esistenziale rigorosa e allo stesso tempo donata in braccio alle opinioni».

Pamela Quintieri

(www.bottegascriptamanent.it, anno IX, n. 90, febbraio 2015)

Redazione:
Francesca Buran, Ilenia Marrapodi, Pamela Quintieri, Letizia Rossi
Collaboratori di redazione:
Mattia Beltramo, Roberta Brando, Valentina Burchianti, Maria Laura Capobianco, Cinzia Ceriani, Guglielmo Colombero, Gabriella De Santis, Giacomo Dini, Chiara Levato, Giuseppe Licandro, Flavia Maccaronio, Irene Nicastro, Maristella Occhionero, Stefania Pipitone, Martino Santillo, Andrea Vulpitta
Curatori di rubrica:
Denise Amato, Selene Miriam Corapi, Vilma Formigoni, Mariacristiana Guglielmelli, Aurora Logullo, Rosina Madotta, Manuela Mancuso, Ilenia Marrapodi, Elisa Pirozzi, Pamela Quintieri, Francesca Rinaldi, Letizia Rossi
Progetto grafico a cura di: Fulvio Mazza ed Emanuela Catania. Realizzazione: FN2000 Soft per conto di DAMA IT