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A. XVIII, n. 199, aprile 2024
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Recensioni brevi (a cura di La Redazione)

Il mare e i suoi elementi
sono giusta ispirazione
per una silloge vibrante
di grande intensità

di Pamela Quintieri
Degni della tradizione haiku, i versi scattanti e autentici di Floriana Porta
infiammano l’animo regalando pathos e visioni oniriche di passionalità


«Ti prenderei per mano / nuotando sulle onde solitarie / di balene migratorie / Siamo anime / della stessa polvere / che segna / i margini cicatrizzati / di un mare / alle porte dell’ultimo orizzonte».
Ci sono eventi, cose, profumi che si confondono nel nostro cuore per non abbandonarci, che impressionano la parte più nascosta dell’intimo del nostro Io e ci permettono di partorire, nell’arte, meraviglie. Accade così che la poesia, quando sa parlare con semplicità e schiettezza, arrivi tanto bene al cuore del lettore per conquistarlo completamente.
Così l’intensità di emozione che si può regalare diviene massima e struggente come nella silloge Quando sorride il mare (Book publishing, pp. 64, € 9,90) di Floriana Porta. L’autrice, di origini torinesi, oltre che poetessa è anche pittrice e fotografa, e fa parte della giuria del Concorso internazionale di Poesia haiku.
Dalla lettura dei suoi versi traspare un attaccamento singolare alla natura e tutti gli elementi che ad essa sono connessi, come ritorno alle radici della propria esistenza, come ricerca della causa delle passioni e dell’umano sentire. L’individuo, perso in questa vita, non può che ritornare all’acqua, materia prima genitrice per rifiorire, per rigenerarsi, per rinascere e sopravvivere alla bruttura e alla mediocrità del quotidiano. La luce ci trafigge dentro, la brezza ci accarezza e il dolore soffoca nella bellezza dell’istante che innesca un sentire fascinoso e mutevole.
«Qui / è estate / un altro domani / di crostacei e delfini / di sabbia e di sole / Qui / nel soffio del mare / nelle pupille del cielo / Tra l’io e il tu / Qui / nel tuo splendore».
Così veniamo subito rapiti e conquistati dall’intensità del verso, dalla forza trascinante della parola viva, attenta, multiforme che sa modellare sensazioni nuove e visioni oniriche e cangianti.
Sono brevi, fulminanti versi che impressionano con la facilità della lettura e della percezione netta della loro profondità, che delineano il contorno tra la pienezza e il suo contrario. L’animo è rapito, conquistato, sovvertito dalla potenza del verso che tutto forgia e piega alla sua scaltrezza. E il mare, con lo spessore altero del suo fascino, seduce splendidamente le menti e i cuori e trascina l’Io nella dimensione dell’oblio, della naturalezza, della calma sopita che regala armonie e ricordi lontani.
Vibriamo e sogniamo di nuova enfasi, immersi nella potenza generatrice del verso che tutto plasma al suo volere e tutto disegna, profondamente intinti in un universo sfaccettato e poliedrico. «S’intrecciano cineree parole / sul fondo marino / sentiero di caccia di murene e di squali / Anche i coralli ascoltano / i suoni vibranti delle bocche dei pesci / Invisibili voci che ci avvolgono e ci accarezzano / in attesa di altri mari e mondi / sciolte in un plasma di limpida poesia».
E l’anima si apre al mondo per accoglierne bagliori, sfavillanti brillii, incanto.
La silloge è composta da 53 poesie di penetrante fascino e mirabile eleganza, organizzate in tre parti: Gli abitanti del mare; Nel mare, parole di poesia e Dentro abissi senza ritorno; nello stesso volume la poetessa ci regala inoltre 18 haikai componimenti giapponesi di pochi versi (17 sillabe strutturate in tre versi: il primo di 5 sillabe, il secondo di 7 e il terzo di 5). «Nelle mie storie / mutanti geometrie / nubi di mare».
Una silloge sorprendente e ricca di spunti di riflessione che sa conquistare con eleganza e ritmo.

Pamela Quintieri

(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 87, novembre 2014)

Collaboratori di redazione:
Elisa Guglielmi, Ilenia Marrapodi
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