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Anno VIII, 87, novembre 2014
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Emozioni in versi (a cura di Aurora Logullo) . Anno VIII, 87, novembre 2014

Zoom immagine Un caleidoscopio
di intense emozioni
che svela il mondo
in una nuova ottica

di Daniela Vena
Da Edizioni la rondine, una delicata
riflessione alla scoperta dell’interiorità
e della bellezza che ci circonda


Ci vuole un gran coraggio per affrontare la vita di tutti i giorni! Per sfuggire alla noia, al cinismo, all’apatia e alla solitudine, bisogna accorgersi della bellezza della vita in tutti i suoi istanti. Mentre l’esistenza scorre, si devono evitare strade lastricate di nichilismo e rigore austero, che limitano la creatività e l’apertura al nuovo. Se il tempo della contemplazione non è ancora arrivato, vale la pena impegnarsi per abbandonare i luoghi comuni e gli asfittici schemi mentali e ritrovare quello stupore che solo gli occhi di un bambino regalano. Quando ci si riappropria di un tale punto di vista, ogni luogo svela la sua unica e irresistibile magia. La vita, nel suo divenire, è una dinamica mutevole ed inaspettata, tesa alla maturità e quindi ad una maggiore consapevolezza. Questi sono alcuni dei temi affrontati da Teresa Paone nel suo testo d’esordio Le ali della libertà interiore. Un percorso per riscoprire noi stessi (Edizioni la rondine, pp. 92, € 9,00). Questo piccolo testo, curato e scorrevole, è frutto della grande sensibilità dell’autrice nel descrivere esperienze personali e riflessioni che forniscono nuove ed interessanti prospettive al lettore. Da quelle che possono definirsi occasioni comuni, s’innescano combinazioni sorprendenti fatte d’amore, gratitudine e legami, che generano punti di contatto tra interiorità ed esteriorità. Teresa Paone, classe 1973, attualmente vive a Catanzaro con la sua famiglia. La grande passione per la letteratura l’ha portata alla pubblicazione del suo intenso e coinvolgente testo narrativo.

 

La bellezza di ogni giorno

L’opera si articola in trentadue capitoli attraverso i quali l’autrice “consegna un caleidoscopio” al lettore per imparare a guardare e vivere le emozioni in modo differente. Un modo che porta al raggiungimento della consapevolezza di sé e della felicità. L’autrice è fermamente convinta che l’essere umano abbia potenzialità infinite che non sfrutta per paura dei cambiamenti. L’incognito, infatti, genera un senso d’inquietudine e di paura che paralizza l’individuo e la sua naturale propensione all’avventura e alla scoperta; ne consegue una maniera di vivere parziale e abitudinaria. Spesso però, a terrorizzarci è ciò che non conosciamo o siamo abituati a relegare ad una categoria negativa o ad un pregiudizio. Grazie alla «legge dell’amore», più volte citata dall’autrice, s’impara a cogliere quella diversità che è il substrato fondamentale per convivere con gli altri e far parte del mondo. Nella quotidiana convivenza è importante, sottolinea Teresa Paone, usare un’arma tanto potente quanto magica: il sorriso. Questo gesto tanto semplice è un dono che facciamo e riceviamo spontaneamente e che può rischiarare anche le giornate buie. Ma per vivere al meglio occorre avere una grande forza di volontà, «le possibilità sono quelle che ci concediamo». Con quest’affermazione, l’autrice manifesta il suo modus vivendi, secondo cui l’esercizio della volontà deve essere perseguito con dedizione e costanza, tale da renderla la più radicata delle abitudini. Ne consegue che la volontà, fusa all’azione, permetta di raggiungere quel quid determinante per la realizzazione dei sogni e quindi per l’autorealizzazione che rende il singolo individuo unico e speciale.

Continuando la lettura, si percepisce quanto sia rilevante per l’autrice avere fiducia in se stessi e nelle proprie sensazioni, che dovrebbero fungere da bussola nei meandri della vita. Il più delle volte, invece, annebbiati dall’egoismo e dall’ipocrisia, ci si perde, stagnando nei giudizi e nelle critiche altrui. L’impegno maggiore da attuare è quello di allontanarsi da questi pensieri “paludosi” per prestare attenzione ai desideri più reconditi e sinceri che portano al raggiungimento della felicità. Una sensazione magnifica, quella della gioia, che deve essere creata, mantenuta e protetta nonostante i problemi da affrontare.

Ospite prezioso, all’interno del testo, è il senso di gratitudine che l’autrice esprime nei confronti di madre natura, custode di grazia ed armonia che, durante il viaggio della vita, irrompe con la sua maestosità offrendo conforto, sostegno e gioia a chi è capace di apprezzarne la grandezza. Così scrive l’autrice: «Da piccoli ci accorgiamo molto più facilmente di quanto sia bello il mondo che ci circonda, forse perché siamo a più stretto contatto con esso, attraverso il gioco, attraverso le passeggiate, insomma attraverso Madre Natura. […] Ho passato un po’ di anni dimenticandomi delle bellezze incondizionate della Madre Terra, e sapete, non è una cosa che mi fa molto piacere, ma io credo che si possa sempre recuperare il tempo perso, perché tutto si riduce alla consapevolezza del momento presente, quindi ora che sono diventata consapevole credo di aver guadagnato molto».

Tra le righe, il lettore compie una sorta di iniziazione alla vita, rinascendo dopo il contatto con le esperienze, le passioni, le vittorie, ma anche con quelle delusioni e difficoltà, vicine o lontane nel tempo, che hanno più o meno permeato l’esistenza di tutti. Lo sforzo comune è quello di unire armoniosamente tutte le parti, di rendere la trama o l’intreccio della vita ben oliato, puntando a quel felice risultato, sintesi di concretezza, leggerezza e consapevolezza. Quest’opera nasce dalla combinazione di tanti elementi, complessi ed eterogenei, che hanno come scopo ultimo la volontà di vivere con naturalezza tutti gli aspetti della vita. È anche grazie allo stile limato e preciso che ne deriva una lettura piacevole, stimolante e, in certi casi, perfino illuminante. È un pezzo di vita raccontato senza mediazioni, sazio di verità e valori, ma la qualità più grande del testo è che alla fine lascia più ricchi.

 

Daniela Vena

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 87, novembre 2014)

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