
Società di prodotti editoriali, comunicazione e giornalismo.
Iscrizione al Roc n. 21969.
Registrazione presso il Tribunale di Cosenza
n. 817 del 22/11/2007.
Issn 2035-7370.
Direttore editoriale: Mario Saccomanno
A. XVII, n.192, settembre 2023
In provincia di Isernia,
la Biblioteca agnonese
conserverà con premura
tutte le tesi di laurea
di Pamela Quintieri
L’Università delle Generazioni tenta di rilanciare un paesino tra i monti
come sede della cultura e della valorizzazione delle intelligenze nazionali
Quanto impegno, quanta fatica e quanta dedizione si nascondono dietro la stesura di una tesi di laurea? Quante notti insonni e quanti patimenti per conseguire l’ambito traguardo accademico? Eppure la tesi di laurea rimane spesso uno scritto dimenticato in una soffitta o in bella mostra nella propria libreria. Talvolta accade però che cultura e idee si incontrino generando iniziative singolari; ed ecco che capita all’Associazione culturale agnonese di imbattersi casualmente nella tesi di laurea di Rina Labbate (169 pagine ricche di contenuti e di grafici): Momenti della scuola in un Comune del Sannio: Agnone dal 1860 ad oggi. Uno scritto affascinante e denso di significato sociologico e intellettuale organizzato in otto capitoli: Agnone prima del 1860, Dall’Unità d’Italia all’avvento del Fascismo, Il ventennio fascista, L’istruzione primaria, L’istruzione secondaria, I convitti, I circoli culturali, La stampa agnonese.
Si tratta di un volume che, a distanza di circa 40 anni dalla sua stesura, colpisce per attualità e pertinenza di analisi evidenziando i trascorsi culturali del Molise e di Agnone in particolare, concentrandosi sulle lotte di potere e le incomprensioni tra i ceti sociali e sulle faide tra i partiti politici, che si sono dilaniati a vicenda nel corso del tempo non permettendo ad un luogo ricco di cultura di progredire ed emergere anche a livello nazionale; sottolineiamo infatti che questa realtà non ha suoi rappresentanti né nel Parlamento italiano né in quello europeo.
La tesi della Labbate è stata sviluppata grazie alla consultazione di preziosi volumi delle Biblioteche riunite Comunale e Labanca, dirette all’epoca della stesura del dattiloscritto da Antonio Arduino.
Per il suo alto valore di contenuto e di ricerca, più che mai attuale, la tesi dovrebbe essere stampata e diffusa, anche per non permettere che Agnone, considerata l’“Atene del Sannio”, si spenga culturalmente.
L’Università delle Generazioni
Agnone è un piccolo paese del territorio molisano locato tra i monti in provincia di Isernia; conosciuto per la creazione delle campane più antiche del mondo (realizzate dalla famiglia Marinelli a partire dal secolo XI), si è sempre distinto anche come fervido centro tipografico, oltre che editoriale. Non a caso lo sottolineiamo anche perché proprio le realtà italiane editoriali più importanti, quelle dei colossi della carta stampata, sono allocate sulla Alpi o sugli Appennini.
Ad Agnone difatti ha sede anche l’Associazione informale “Università delle Generazioni”, di cui è responsabile Domenico Lanciano. Questa entità sociale ha come primo interesse quello di porre attenzione mediatica sulla città di Agnone e di rilanciarla da un punto di vista intellettuale come centro culturale nell’ambito dell’iniziativa “Agnone capitale di qualcosa”. Questo tentativo viene messo in pratica in primo luogo con l’intento di riversare interesse e attenzione sulla biblioteca comunale, in veste di importante centro di catalogazione e di custodia delle tesi di laurea scritte da giovani universitari italiani anche se risiedono all’estero. Questa intuizione potrebbe far divenire Agnone un polo di interesse socio-culturale che richiamerebbe studiosi e interessati da tutto il mondo e incrementerebbe anche il discorso del turismo portando un accrescimento economico sia a livello regionale che nazionale. L’iniziativa di creare proprio ad Agnone un Centro nazionale di raccolta e valorizzazione delle tesi di laurea è stata ideata e promossa anche con l’obiettivo di generare nuovi posti di lavoro a livello nazionale e quindi di occupare i giovani che sempre più spesso oggi pensano di abbandonare la terra di origine, quella che seppur amata non gli consente di integrarsi nel mondo del lavoro e di condurre una vita economicamente dignitosa. Ci auguriamo che questa prospettiva nuova e interessante possa rivelarsi prolifica.
Pamela Quintieri
(www.bottegascriptamanent.it, anno VIII, n. 86, ottobre 2014)
Ilaria Iacopino, Ilenia Marrapodi