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Anno VII, n 73, settembre 2013
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Riflessi d'autore (a cura di Aurora Logullo) . Anno VII, n 73, settembre 2013

Zoom immagine Il conte Cagliostro:
un nuovo sguardo
a misteri e misfatti
del famoso mago

di Veronica Di Gregorio Zitella
Da Rubbettino, un saggio sulla figura
che ispirò Il flauto magico di Mozart


Giuseppe Quatriglio, giornalista e autore di opere di narrativa e saggistica, si è dedicato per moltissimo tempo allo studio di un controverso personaggio che ha oltrepassato i confini spazio-temporali con i suoi presunti misfatti, fughe e guarigioni: il conte Alessandro Cagliostro, il cui reale nome era Giuseppe Balsamo, nato a Palermo il 2 giugno 1743 nel quartiere dell’Albergheria, in un vicolo che dopo l’Unità venne rinominato proprio “conte Cagliostro”. Fu così che la città rese onore all’avventuriero di fama internazionale. L’autore ha già pubblicato numerosi articoli su Cagliostro, recensito libri sul personaggio e, in questa occasione, ha affrontato in maniera organica e completa la materia in un’opera ricca di riferimenti storici «che dovevo a me stesso». Nel saggio Il romanzo di Cagliostro (Rubbettino, pp. 160, € 12,00) la personalità e le avventure del conte vengono analizzate a tutto tondo.

 

I mille volti di Cagliostro

Il conte Alessandro Cagliostro è ritratto nella sua vita da cittadino del mondo soprattutto attraverso lo sguardo e le testimonianze storiche di alcuni illustri personaggi che, nel bene o nel male, ebbero a che fare con lui per i più disparati motivi e che su di lui e la giovane moglie riportarono opinioni e notizie molto discordanti. Nei singoli capitoli, quindi, le vicende di Cagliostro si succedono e si intersecano con quelle di Giacomo Casanova, incontrato per caso durante un soggiorno a Venezia; di Johann Wolfgang von Goethe, che diede del mago un’opinione totalmente negativa e scrisse anche un’opera teatrale per mettere alla gogna lui e il suo mondo; di Caterina II di Russia, che lo vide come nemico personale in quanto rappresentante di una massoneria sempre più potente; di Pio VI, che in prima persona seguì la complicata vicenda giudiziaria del conte. Tutto il racconto è suggellato da un ampio inserto iconografico e da un’Appendice che raccoglie documenti, incartamenti, spiegazioni e repliche dello stesso Cagliostro alle accuse; tali documenti materiali testimoniano l’interesse sviluppatosi intorno a questo personaggio e la curiosità che suscitavano i suoi comportamenti pubblici e privati.

L’autore riporta i momenti cruciali di una vita del tutto fuori dal comune: il peregrinare del mago insieme alla fedelissima moglie Serafina Feliciani (il cui vero nome era Lorenza) attraverso tutta Europa, la sosta a Strasburgo dove dimostrò le sue doti straordinarie di guaritore, lo scandalo della costosa collana di diamanti che la regina di Francia Maria Antonietta non volle, vicenda molto complessa che macchiò Cagliostro e la sua credibilità segnando l’inizio del suo declino, cui seguì la detenzione nel 1789 nella fortezza di San Leo e la morte nel 1795 in un luogo sconosciuto. L’avventura non finisce qui, ma continua anche dopo la sua morte: in molti, infatti, hanno cercato la sua tomba in tempi recenti, rimpinguando un mito destinato a non esaurirsi, tanto che molti medium odierni affermano che il fantasma del conte vaghi senza sosta per il mondo con poteri più forti che mai. Secondo le nuove ricerche condotte dallo studioso, inoltre, sembra che Cagliostro non abbia fatto ritorno a Roma per acconsentire alle presunte richieste della moglie, ma perché pensava fermamente di avere una missione da compiere nella Città Santa.

 

Un mito che continua a parlarci attraverso le arti

Cagliostro, protagonista indiscusso del Secolo dei Lumi, ha ispirato non solo letterati che hanno scritto tanto sulla sua figura, ma anche artisti, musicisti e registi. Del conte circolano sculture, ritratti, incisioni, ventagli dipinti, molte opere musicali, la più famosa delle quali è Il flauto magico, completato da Mozart nel 1791, anno della scomparsa del musicista e della condanna dell’avventuriero. Molti i film incentrati sulla figura dello stregone, tra cui uno dei più noti è Cagliostro del 1975, diretto da Daniele Pettinari. Per quanto riguarda la letteratura, i libri e i romanzi ispirati dal fascino del palermitano cittadino del mondo sono sterminati: il volume più recente è del 2011, Cagliostro, il mago massone di Philippa Faulks e Robert L.D. Cooper, opera d’impianto scientifico edita da Edizioni mediterranee. Non a caso Quatriglio inserisce nel suo lavoro proprio le frasi più significative tratte dai libri scritti su Cagliostro. «Egli soddisfece abbondantemente, e per lungo tempo, l’avidità del suo corpo e della sua mente, e appagò, oltre i suoi cinque sensi, anche il sesto, quello della vanità!» scriveva nel 1833 Thomas Carlyle, mentre Frantz Funck-Brentano per descriverlo si sofferma sulla sua risata: «una risata sarcastica e rumorosa, una voce sonora e metallica segnavano la sua fisionomia con insolenza, sfrontatezza e buon umore». Anche grazie a questi inserti finali il risultato è un saggio dalle serie basi scientifiche, fondato, quindi, su ricerche rigorose ma che comunque mantiene un piglio romanzesco, insieme a una scrittura sintetica e accattivante propria del giornalista che invoglia a studiare e conoscere più a fondo i misteri di un personaggio poliedrico, a tratti autoironico, che sembra scrutarci, dopo secoli, ancora ammiccante.

 

Veronica Di Gregorio Zitella

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 73, settembre 2013)

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