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Anno VII, N. 66, febbraio 2013
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Letteratura contemporanea (a cura di Francesco Mattia Arcuri) . Anno VII, N. 66, febbraio 2013

Zoom immagine Undici autori
nel nome
della poesia

di Stefania Falbo
Da Città del sole, un viaggio
tra vite che si raccontano
ed emozioni liberate in versi


Carpire un istante, definirne i contorni attraverso parole, evocare immagini e sensazioni: poesia. Poesia come espressione dell’anima, introspezione ed intimità.

Questa raccolta prende forma, nei significati radicati nell’uomo dall’animo poetico, in un urlo di sentimenti e speranze scandite dal perseverare di un tempo sempre  in fieri, che domina e sovrasta l’uomo.

Sono «parole scritte con un cuore trasparente» i versi che si originano nell’indole contemporanea di questi autori, che sono uomini modellati tra emotività e pulsioni, ricordi e speranze e che hanno scelto di tracciare i loro percorsi di vita per condividerli, stimolando così la riflessione di chi li legge, conducendolo in spazi a lui vicini, sentiti, percepiti come propri, anche se a raccontarli sono altri.

L’idea dell’antologia Diafano sentire (Città del sole, pp. 108, € 15,00), a cura di Raffaella Amoruso, nasce così: artista e poetessa, la curatrice dell’opera sente l’esigenza di intrecciare questi significati di vite espresse in poesia, raccontando la storia di undici autori che percepiscono l’urgenza di liberare ciò che si muove dentro, nell’intimo. La curatrice – che nel volume antologico è anche autrice di un corpus di versi – sceglie di accorpare più stili in un unico momento di lettura e riflessione, presentando l’opera e i suoi autori nel dettaglio attraverso la Prefazione, a sua firma, nella quale commenta e chiarisce l’intento con cui è stata ideata l’opera: la poesia come «veicolo di condivisione e dialogo», oltre che tra gli stessi autori, tra il lettore e il mondo.

Ad arricchire la pubblicazione, enfatizzandone gli scopi, si aggiunge la scelta di aprire ogni sezione dedicata a ciascun autore con uno scatto fotografico della stessa curatrice; ogni immagine è un ritocco che affina e arricchisce le liriche, dando un’impronta anche figurativa all’intera silloge. Non è casuale in tal senso l’immagine della copertina del libro, della quale è autore Roberto Caucino, fotografo per passione, che riesce, senza parole, a carpire il senso globale dell’opera.

 

L’urgenza di raccontare

La silloge, pur presentando stili e tematiche variegati, si orienta verso un sentire comune. Un sentire che nasce dall’esigenza di voler raccontare, estrapolare quelli che sembrano, in apparenza, temi dai tratti simili ma al contempo unici, perché si originano dal vissuto dei singoli autori.

Ad esempio, l’amore, sicuramente peculiare nella lirica, è descritto in ogni sua forma: da quella più comunemente intesa, coi suoi risvolti anche erotici, a quella più ampia, come l’amore per la natura e l’arte; le sensazioni delineate fluttuano tra piacere e negazione del piacere, il dolore spesso contamina i versi, ma risuona sempre una speranza, un profondo attaccamento alla vita.

 

«Un viaggio d’ammaliante stupore». Un verso per ogni autore

Artisti a tutto tondo e scrittori delle loro stesse vite: questi gli autori di un’antologia che si tinge di colori a volte intensi a volte tenui e cupi tra l’introspezione dell’animo e l’osservazione di un mondo a tratti indifferente e cinico, ma da cui, se si vuole, traspare la speranza, il bagliore di una luce.

Enrico Andreini, fotografo e scrittore, traduce in versi l’essenza della vita scandita dal tempo, un tempo denso di significato, da cui trapela il desiderio di assaporarne ogni secondo: «meglio una ruga in più, che viver il presente… / con l’inganno…».

Jolanda Arcidiacono, poetessa per passione, libera nei suoi componimenti i suoi pensieri, le sue sensazioni, i suoi «graffi dell’Anima», i suoi dolori, ma «Cercando nuova Luce per l’Anima» e riscoprendone un senso.

Fernanda Besagno si diletta tra colpi di pennello e versi, il suo poetare è vitale e disincantato. La chiarezza della sua metrica si veste di positività, sorrisi: «Ho deciso: metto il mio viso e lo dipingo col mio sorriso».

Sonia Matranga: la sua poesia è un collage d’intense emozioni. Il suo poetare rievoca i sapori del classico, raffinatezza e passione si fondono in una miscela dalle tinte saffiche. L’amore per la vita diventa parola così come la parola sembra animarsi, prender vita: «Vivrà la mia poesia, senza vergogna né timore / perché in essa vi è il godimento della mia esistenza…».

Nemo Oceano Lontano, poeta per diletto, come si legge nella sua biografia; i suoi componimenti raccontano l’amore, profondo, carnale ma dagli accenti romantici. Gli echi dei suoi scritti risuonano come desiderio continuo di volersi esprimere e raccontare, le sue «pagine / il vento le sfoglia / il cuore le detta / la mano le scrive / lo sguardo le legge».

Donatella Ronchi: la sua poesia è esperienza, vissuto. I suoi componimenti distillano un dolore esistenziale, nascondono gli anfratti della sua vita, ma comunque, da questi, s’intravede uno spiraglio, la voglia di «Aprire se stessi alla vita, / spalancare le porte dell’anima / e dimenticare ciò che non è!».

Maurizio Spreghini scrive versi che risuonano come introspezione cosciente; essi lucidamente descrivono un vortice d’impressioni e sensazioni. La parola si veste di implacabili verità e l’inchiostro che stila i suoi componimenti diventa redenzione per il poeta: «Tristezza animata / di un dito che muovendosi scrive, / parole che aprono lo spirito / invece di cercar soluzione…».

Paola Toto nella sua poesia trova l’espediente per descrivere il proprio “io” più puro, essenziale. Un “io” che si fonde con un “noi”, un “io” che non ha paura di urlare i propri sentimenti: «C’è la primavera che chiama: / turbinio di nuove emozioni!».

Lo stile di Elena Versolatto rievoca immagini, la sua poesia si disegna nella mente come figura nitida e chiara, «alchimia di sensi e profumi / sarà poesia sussurrata / tra i morbidi capelli».

Un tocco di eleganza francese penetra nel libro con Claude Verwaerde, che con i suoi versi trasmette gioia, amore per la vita: «Cette envie remplie de fougue et de passion. / Pour leur montrer à tous que la vie est généreuse quand / on décide d’être heureux».

Raffaella Amoruso, infine, completa questo percorso poetico con strofe che risuonano come riflessi dell’anima: un «Viaggio d’ammaliante stupore / Tra sincere carezze / Due mani s’uniscono / Ascoltando / Il semplice battito / D’un trasparente cuore». 

 

Un variegato connubio

Il fondere più stili rende il libro dinamico, sfaccettato e affascinante nel contenuto, l’alternanza tra gli autori ravviva la lettura; inoltre, i versi intervallati da immagini suggestionano il lettore nel suo “viaggio” in poesia, concedendo un breve intermezzo tra i vari componimenti, che diviene momento di riflessione e introspezione.

Diafano sentire, in definitiva, appare come un momento di lettura da dedicare a se stessi per fermare il tempo e immergersi in una spirale di chiare e limpide emozioni.

 

Stefania Falbo

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VII, n. 66, febbraio 2013)

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