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Anno VI, n. 64, dicembre 2012
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Home Page (a cura di Cecilia Rutigliano) . Anno VI, n. 64, dicembre 2012

Zoom immagine Fascino, modernità e tradizione:
in giro per la “vivace” Barcellona

di Federica Lento
Una miniguida alla città di Gaudí alla volta delle scoperte culturali:
la proposta di Sovera nella nuova collana denominata Cityscape


«Quando si dorme all’aperto ci si sveglia sempre all’alba, e non c’è un caffè a Barcellona che si apra molto prima delle nove»; ed ancora «la cosa più brutta per chi sia ricercato dalla polizia in una città come Barcellona è che tutte le botteghe restano chiuse fino a tardi»: così George Orwell raccontava la città catalana dalla frenetica vita notturna.

Quale modo migliore che godersi, anche soltanto leggendo, o meglio ancora progettando il prossimo viaggio, un paesaggio urbano se non attraversandolo e conoscendolo nelle sue parti più caratteristiche?

La nuova collana dal titolo Cityscape, neanche a farlo apposta, nasce per assaporare appieno le atmosfere delle più belle città del mondo.

La guida su Barcellona, scritta da Dan Colwell (Sovera edizioni, pp.140, € 8,90), ne è un esempio: storia, cultura, mappe dettagliate, splendide fotografie, tanti indirizzi utili e piccole curiosità sui personaggi che l’hanno vissuta, solo per pochi istanti o per sempre.

Ecco un piccolo assaggio di cosa potrete trovare sfogliando le pagine di questo piccolo libriccino, che non è semplicemente una guida turistica ma un vero e proprio viaggio dettagliato nella città catalana.

 

Gaudí: l’architettura fantastica per gli amanti di bizzarria ed eleganza

Barcellona è un esempio di sviluppo urbanistico moderno: la cura paesaggistica di questa città è un modello di arte a cielo aperto. Antoni Gaudí i Cornet, sul finire dell’Ottocento, caratterizzò l’aspetto unico e imprevedibile della città con la sua Sagrada Família, una basilica maestosa e ancora incompleta a cui l’architetto dedicò quasi tutta la vita, e che ancora oggi è in costruzione grazie alle donazioni di privati e dei visitatori. Oltre a lavorare per la chiesa, Gaudí realizzò anche dei memorabili palazzi modernisti per la ricca borghesia catalana. Tra il 1904 e il 1907 l’architetto spagnolo restaurò un vecchio edificio trasformandolo nel manifesto architettonico di Barcellona: Casa Batlló sembra che racconti simbolicamente la storia di S. Giorgio, patrono della città, con il tetto che rievoca il dorso di un dragone fantastico che segna i confini con il cielo. Anche gli interni rimandano a scenari irreali e fiabeschi che ricordano le forme della natura; le preziose lavorazioni di falegnameria si intrecciano alle vetrate multicolori che, osservate dall’esterno, non fanno altro che invitare i turisti a camminare con il naso all’insù, con lo stupore di un bambino che sta scoprendo un mondo fantastico.

E si tratta solo di un esempio dell’architettura modernista che caratterizza la città.

 

Una città viva e ribelle

Barcellona sfugge allo stereotipo di città d’arte: i suoi monumenti sono avvolti in una rete di strade e cortili nascosti, in cui si può ascoltare il vociare costante dei suoi abitanti e dei numerosissimi visitatori, spesso con il sottofondo della sardana, il ballo nazionale catalano. Negli ultimi anni Barcellona si è trasformata in uno dei centri più importanti d’Europa per la musica, grazie alla qualità e quantità delle sue proposte: musica sinfonica, opera, concerti jazz. Barcellona ospita inoltre importanti festival del mondo della musica tra i quali il Festival "Primavera Sound", per il pop-rock, e il "Sonar festival", per la musica elettronica. Passeggiando per le strade della Rambla, il viale di Barcellona che collega Plaça de Catalunya con il porto antico (Port Vell), in mezzo alla città vecchia, ci si sente al centro di un flusso vitale, dinamico e contemporaneamente sobrio (seny, sobri, amano infatti definirsi con orgoglio gli abitanti del posto). Un luogo cosmopolita tanto caro ai suoi cittadini e, fino a qualche anno fa, ai mimi provenienti da ogni parte del mondo che lì avevano trovato il palcoscenico ideale dove potersi esibire.

La capitale catalana si è sempre distinta dal resto della Spagna: già durante la Guerra civile si mostrò nella sua diversità, schierandosi dalla parte della Repubblica e opponendo resistenza all’esercito franchista. Ancora oggi sfida la tradizione spagnola con la decisione di abolire definitivamente la corrida.

 

Il paradiso dei bambini e il suo sapore mediterraneo

Barcellona è la meta ideale anche per i più piccoli, grazie alla presenza di parchi, musei della scienza, acquari, zoo con animali da tutto il mondo, senza dimenticare il mare, elemento naturale di ogni bambino.

La città catalana è un tipico luogo del Mediterraneo, un piccolo tratto della lunga linea di terra che ne costituisce i confini. I suoi sapori sono infatti quelli del Mare Nostrum: verdure fresche comprate nei mercatini, formaggi pregiati e le tipiche nocciole tostate. Per gli amanti dei vini, c’è da sapere che quelli catalani recentemente sono stati riconosciuti a livello internazionale per la loro qualità.

Barcellona è dunque un luogo vivo, godereccio e sempre più aperto verso il futuro. Calda e accogliente con i suoi ospiti, Barcellona guarda ai popoli dell’altra sponda del Mediterraneo senza rinchiudersi nei suoi argini.

Piccola nota di “vanto” che, speriamo, i lettori vorranno concederci: questo libro scaturisce dalla collaborazione della nostra agenzia letteraria la Bottega editoriale con la Sovera edizioni. Una partnership che, in questo caso, si è avvalsa anche della fattiva collaborazione del grafico Fabio De Marco.

 

Federica Lento

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 64, dicembre 2012)

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