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Anno VI, n. 58, giugno 2012
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Problemi e riflessioni (a cura di Angela Galloro) . Anno VI, n. 58, giugno 2012

Zoom immagine Il dolore di crescere:
in un mondo acerbo
una ragazza affronta
le illusioni e la realtà

di Antonietta Zaccaro
Da edizioni Smasher la storia delicata
di un difficile percorso adolescenziale


L’adolescenza è un momento molto particolare nella vita di una persona: è allora che iniziano a formarsi il carattere, i gusti, le idee politiche, è il periodo dei contrasti, delle ribellioni e delle liti furiose con i propri genitori che vorrebbero porre un freno alla voglia di crescere… è allora che una donna o un uomo iniziano a porre le basi per la loro vita futura. Il periodo della scuola è il momento dei primi grandi amori, dei sorrisi e delle lacrime. In questo periodo della crescita si agitano nell’anima dei ragazzi una miriade di emozioni e sentimenti contrastanti, si passa dalla felicità alla tristezza nello spazio di un secondo, si è insoddisfatti della propria vita, ci si sente incompresi, messi da parte, lasciati da soli, novelli Don Chisciotte, a combattere contro i mulini a vento, si è in bilico tra il sentirsi già adulti e il non esserlo ancora.

È questa la storia che ci racconta una giovane scrittrice torinese, Valeria Vaccaro, che dall’adolescenza ne è appena uscita e conserva ancora vividi i ricordi dell’età delle contraddizioni, nel suo romanzo di esordio La ragazza della porta in faccia (edizioni Smasher, pp. 78, € 10,00) edito nel nuovo formato dell’ebook. Il romanzo racconta la storia di un’adolescente, Dakota, all’apparenza uguale a tante altre, ma in realtà costretta a far fronte a prove e decisioni troppo grandi per la sua giovane età. Nella Prefazione, Giulia Carmen Fasolo ci pone davanti il valore di questo sguardo sincero: «il breve romanzo della giovane scrittrice torinese non ha le pretese di enunciare teorie e teoremi sullo sviluppo psicofisico dei ragazzi che crescono. Ha sostanzialmente il pregio di raccogliere, in poche pagine, ciò che il mondo degli adolescenti davvero rappresenta per loro stessi e per chi li vive quotidianamente».

Non ci resta che tuffarci a capofitto nella tormentata adolescenza di Dakota!

 

Un ragazzo sfuggente, una fame incontrollata e un’amica stanca

La protagonista frequenta, con successo, il liceo. Così, a primo acchito, sembrerebbe tutto normale, ma la nostra Dakota, agli occhi dei suoi compagni di classe, è quella che il crudele linguaggio giovanile chiama “sfigata”: non è bella, anzi, è un po’ sovrappeso; non è popolare, e viene presa in giro ed emarginata per il suo aspetto fisico e per il suo essere una “secchiona”: sempre a scuola, nonostante lo sciopero dei professori. Ha due amiche, Veronica e Lara, che conosce dalle elementari, e con le quali condivide i suoi pomeriggi di svago; al contrario di lei, loro sono carine, magre, al limite, nelle caste adolescenziali, tra l’essere popolari e la normalità. Specialmente Lara sembra essere l’alter ego di Dakota, perché è sicura di sé, riesce a risultare piacevole alle compagne di scuola, senza mai rinunciare a ciò in cui crede: «la invidiavo e ammiravo molto per questo. Non aveva ancora messo da parte nessuna delle sue convinzioni, non si era abbassata a fare cose in cui non credesse, solo per piacere agli altri, eppure piaceva». Nella vita di Dakota, come in quella di qualsiasi adolescente, c’è il ragazzo dei sogni, quello che fa battere il cuore all’impazzata solo standogli accanto anche se non si è ricambiate. Samuel, di qualche classe più avanti, occupa i sogni a occhi aperti di Dakota, nel mondo parallelo che si è creata per riuscire meglio a sopportare la realtà.

Come in ogni sistema adolescenziale che si rispetti, c’è il gruppo delle “oche”, come le definisce la nostra protagonista, le ragazze più popolari della scuola, le più corteggiate, quelle che vengono sempre invitate alle feste per avere l’accesso a quel circolo chiuso ed esclusivo che è il loro mondo. Al centro dell’universo, ma profondamente vuote dentro. L’incontro con questo gruppo di ragazze a una fermata dell’autobus ci svela le grandi insicurezze di Dakota, e il suo punto debole: la fame nervosa. È questa la sua soluzione a ogni sgarbo che la vita le fa: mangiare a dismisura, fino a stare male e affogare in dolci, cioccolata o qualsiasi cosa le ponga davanti la tristezza e l’insoddisfazione del non essere accettata.

 

Svolte esistenziali

La vicenda prende il via dalla festa di compleanno di Lara, alla quale, contrariamente alla sua indole, lei decide di invitare anche il gruppo delle “oche”, «questo perché, grazie a loro, Lara avrebbe potuto vantare al suo compleanno non solo la loro presenza, ma anche quella dei ragazzi che avrebbero portato, cioè i più popolari del liceo». Ma la festa degenera, Lara è ubriaca, ragazzi più grandi e mai visti prima si imbucano, Dakota perde il controllo della situazione e, mentre euforica parla per la prima volta al suo uomo dei sogni, la festeggiata viene violentata in bagno da un giovane che sparirà subito dopo, senza che lei faccia in tempo ad arrivare per salvare l’amica. Gli avvenimenti iniziano a susseguirsi senza tregua, quasi di corsa, senza che Dakota riesca a fermarsi a prendere fiato e a fare il punto della situazione con lucidità: Samuel comincia ad avvicinarsi a lei, ma solo per arrivare alla sua amica Veronica. «Cercai di far chiarezza nella mia testa e un pomeriggio presi una decisione: avrei messo tutto da parte, almeno nella mia testa; avrei accontentato Samu e quanto meno avrei potuto essergli amica. Sapevo che non era quello che voleva il mio cuore, ma sapevo anche che altrimenti lo avrei perso in tutto e per tutto e non volevo accadesse». È così che Veronica e Samuel iniziano la loro storia grazie all’aiuto di Dakota, che si accontenta dell’amicizia del suo grande amore e delle abbuffate di cibo, pur di non perderlo per sempre. Uno sviluppo improvviso, però, è in agguato, pronto a sconvolgere la vita delle ragazze: Lara, dopo la violenza subita, rimane incinta. A nulla valgono le lacrime e i propositi della ragazza perché sua madre, cattolica, le impedisce di abortire costringendola a un percorso non voluto e a un’estraneità non accettata che la divorerà pian piano. Dakota si ritrova, così, ad affrontare da sola questa situazione, senza neanche Veronica, ormai presa dal suo nuovo amore. È allora che decide di andare da una psicologa per porre fine alle sue abbuffate nervose e cercare di mettere ordine nella sua vita, riuscendo a trovare, così, un proprio equilibrio.

Una mattina di metà settembre Lara partorisce la sua bambina, che rifiuta fin dal principio, eppure Dakota è illusa dalla serenità e dalla tranquillità che l’amica sembra aver ritrovato, come se finalmente si fosse liberata da un peso e avesse portato a termine la propria missione: qualche giorno dopo il parto Lara deciderà di porre fine alla sua vita gettandosi dalla finestra dell’ospedale. Dopo qualche tempo ormai, la morte della ragazza smette di interessare l’opinione pubblica, solo a scuola ancora se ne parla ed è in questo momento che ritorna Samuel, che aveva lasciato Veronica qualche tempo prima. Lui e Dakota iniziano a conoscersi meglio e a porre le basi di un’amicizia sincera, finché lui le dichiara il suo amore ma Dakota, cresciuta e temprata dagli eventi declina la sua proposta: «Io vorrei poterti dire che provo le stesse cose, ma non è così. Tu per me non sei altro che un amico e so quanto possa far male doverlo essere per la persona che in realtà ami, perciò non ti farò il torto che tu inconsciamente hai fatto a me. È meglio prendere strade diverse e dimenticarci l’un dell’altra. Spiacente Samu, questa volta la porta in faccia la devi prendere tu».

È questo il primo passo in avanti verso l’età adulta, è questo il momento in cui Dakota si rende conto di essere cresciuta.

 

Antonietta Zaccaro

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 58, giugno 2012)

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