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Anno VI, n. 58, giugno 2012
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Letteratura contemporanea (a cura di Francesco Mattia Arcuri) . Anno VI, n. 58, giugno 2012

Zoom immagine Un viaggio
alla ricerca
della libertà

di Daniela Vena
Da Edizioni e/o un romanzo
che percorre le strade buie
del vuoto intimo di un uomo


La dimensione del viaggio è la nota dominante dell’ultimo libro di Damon Galgut, un testo composto da tre racconti, che si snoda attraverso l’Africa Occidentale, la Svizzera, la Grecia e l’India, e in cui il protagonista, un impenitente viaggiatore solitario, cerca di sedare il suo vuoto. Un itinerario complesso ed ambiguo in cui affiorano l’amore in tutte le sue sfumature, l’amicizia e la fugacità dell’essere. Il romanzo di Damon Galgut, finalista al “Man booker price” nel 2010, è un libro struggente per la sua autenticità, in cui la straordinaria capacità dell’autore riesce a condurre oltre il viaggio, raggiungendo i meandri più nascosti dell’esistenza. Damon Galgut, nato a Pretoria nel 1963, vive ora a Città del Capo. Ha esordito a diciassette anni con il romanzo A Sinless Season. Ne sono seguiti molti altri, tra cui The Good Doctor, che ha vinto nel 2003 il “Commonwealth writers price”, e The Impostor, prima di presentare ai suoi lettori questo In una stanza sconosciuta (Edizioni e/o, pp. 210, € 18,00).

 

«Il seguace»

Il romanzo è diviso in tre capitoli, che descrivono i percorsi che Damon, il protagonista, compie nel corso della sua vita. Damon, infatti, visiterà diversi continenti, che risultano anonimi e secondari, rispetto alla stessa necessità del viaggio, quell’itinerario continuo e fugace, alimentato dall’ardore e dal desiderio di una libertà totalizzante. Gli incontri con gli altri viaggiatori solcheranno ripetutamente l’animo del protagonista, avvezzo a percorrere le strade del suo vuoto interiore, dove ogni dolore e patema esterno è compatito ed assimilato. La paura di una morte imminente, poi, sostiene e “dà gas” alle sue gambe che non conoscono riposo. Sin dal primo capitolo, leggendo le parole dell’autore come: «Prova una felicità intensa, il che per lui è possibile quando cammina ed è solo», appare evidente quanto per Damon sia vitale spostarsi in solitudine. Egli, appunto, è un giovane africano che percorre diverse miglia alla ricerca della libertà, lontano dalla patetica routine che avvilisce la sua indole. Un giorno, per l’ennesima volta, uscendo da casa, comincia a camminare allontanandosi dal suo paese. All’improvviso, dalla strada solitaria e polverosa, compare un ragazzo bianco, suo coetaneo. I due, restando sui cigli opposti, si salutano e si presentano: il bianco in questione è un tedesco di nome Reiner, diretto in Grecia. Gli eventi inaspettati della vita permettono a questi ragazzi di trascorrere alcuni giorni insieme e di diventare amici. Tornati rispettivamente in Africa ed in Germania, i due iniziano uno scambio epistolare che rafforza il loro legame, alimentando quella volontà di organizzare un viaggio lungo ed avventuroso. Passa circa un anno, Damon e Reiner si preparano per la loro avventura nel Sud dell’Africa, fatta di chilometri, sacchi a pelo e zaini pesanti sulle spalle. All’inizio del viaggio Reiner, grazie alla grande disponibilità economica, assume il ruolo di leader, provocando l’insofferenza di Damon. Di quest’avventura assaporano ogni istante, respirando l’aria tersa dopo il temporale, dormendo dentro una grotta e accendendo il fuoco. I muscoli doloranti e le vesciche sanguinanti ai piedi ed alle spalle, non fermano l’ostinato Reiner, ma attentano alla già precaria pazienza di Damon. L’avventura prosegue tra natura incontaminata, complicità, screzi, prepotenza ed indifferenza che colmerà alla fine del capitolo, descrivendo un finale inaspettato.

 

«L’amante»

Dopo qualche anno Damon è nello Zimbabwe, nel suo continuo peregrinare, spinto più dalla volontà di sfuggire all’abitudine che dalla voglia di scoprire posti nuovi; cerca un modo di allontanarsi da se stesso e da quel peso che l’opprime costantemente. è durante il suo perenne girovagare che incontra tre ragazzi, Jerome e Alice, fratello e sorella, ed il loro amico Christian. Stupendo se stesso Damon decide di unirsi ai tre, intraprendendo un viaggio pieno di gioie, sorprese, divertimento e giornate intere sulla sabbia. L’africano è da subito colpito dalla bellezza e dall’eleganza di Jerome con cui sente un’affinità istintiva e speciale. Come tutti i viaggi che si rispettano arriva il momento di tornare a casa, prima di salutarsi, però Damon promette all’amico che andrà in Svizzera a trovarlo. Trascorrono diversi mesi, durante i quali l’africano gira per l’Europa; quando avverte Jerome è già a Parigi, ormai poche ore li separano. Damon si reca a casa dell’amico, dove è calorosamente accolto dalla madre, da Alice e dalla sorella minore; finalmente dalla caserma arriva anche Jerome che sta facendo il servizio militare. Ritrovatisi dopo molto tempo i due fanno una lunga passeggiata, in cui ricordano le belle giornate trascorse in spiaggia. Il protagonista sarà per alcune settimane ospite a casa di Jerome. In una delle loro passeggiate Damon informa l’amico che ha deciso di ricominciare a viaggiare, poiché restare a lungo nello stesso posto per lui equivale alla prigionia. Il giovane amico e la sua famiglia invano cercano di dissuadere Damon, ma l’africano parte ugualmente con il proposito di ritornare. Il giorno della partenza Jerome non arriva in tempo e Damon è costretto a partire senza rivederlo né salutarlo: soltanto più avanti scoprirà una spiacevole verità.

 

«Il guardiano»

Nel terzo ed ultimo capitolo, Damon viaggerà e sorveglierà Anna, la compagna depressa di una sua cara amica. Il protagonista vuole aiutare la donna a ritrovare la pace e la serenità perdute. La loro destinazione è l’India. Damon nota che la borsa di Anna è traboccante di medicine e tranquillanti, che, più volte al giorno, deve assumere per non sprofondare nel baratro. Vedendo la sua scontrosità e la riluttanza nel prendere i farmaci, a Damon viene il sospetto di essersi imbarcato in una situazione più grande di lui, ma la sua ostinazione nel mantenere la parola data lo costringe a continuare. A complicare il tutto subentra il tradimento di Anna ai danni della compagna. In albergo, infatti, ha conosciuto un francese, Jean, di cui si è infatuata subito. Damon sentendosi da una parte il confessore di Anna e dall’altra traditore nei confronti dell’amica, è profondamente combattuto. Quando Jean riparte, Anna ha l’ennesima crisi ed il protagonista capisce che potrebbe tentare il suicidio. La sorveglianza dell’uomo diventa più stretta ma nonostante ciò Anna cerca la morte con un’overdose di farmaci e tranquillanti. Durante gli attimi in cui Damon cerca di svegliarla il panico è alle stelle, mentre le settimane successive saranno infernali. Dopo il suo risveglio ed una rocambolesca fuga, Anna torna a casa. Damon, non più responsabile di un’altra vita, si sente svuotato e triste. Una mail ricevuta alcuni mesi dopo, concretizzerà i suoi sospetti e le sue paure, così Damon affranto ma libero, riprenderà il suo prossimo viaggio.

 

Daniela Vena  

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 58, giugno 2012)

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