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Anno VI, n. 56, aprile 2012
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Letteratura contemporanea (a cura di Francesco Mattia Arcuri) . Anno VI, n. 56, aprile 2012

Zoom immagine Morte, amore e protesta sociale
nella riscoperta e riproposizione
di un racconto gotico vittoriano

di Giuseppina Pascuzzo
Da Castelvecchi editore un romanzo
dalla trama suggestiva e romantica


Al chiaro di luna, in una mezzanotte lontana nel tempo, un grido spettrale si diffonde tra le dune chiamando il nome di Arasse. Un’ombra fuoriuscita dalla grande piramide di Giza si presenta ai piedi della maestosa Sfinge dando forma a una bellezza quasi non umana di una donna dai grandi occhi di fuoco con lunghi capelli neri che, scuotendo le braccia nella notte, continua a invocare il nome misterioso: «Arasse… Arasse! Sei qui e non mi sfuggi! Nella vita, fino alla morte; e dalla morte di nuovo alla vita! Ti trovo e ti seguo! Ti seguo! Arasse…». Alle prime luci dell’alba l’ombra dalla voce inquietante è sparita, lasciando dietro di sé un funesto alone di mistero. Si apre così il romanzo Ziska. La strega delle piramidi (Castelvecchi editore, pp. 244, € 14,00) della scrittrice vittoriana Marie Corelli. Una storia dalle classiche tinte gotiche quella raccontata dall’autrice d’oltremanica riscoperta solo negli ultimi anni dalle case editrici italiane. Quella della Castelvecchi è infatti la prima traduzione dell’opera nella nostra lingua.

 

Della morte e dell’amore

La terra è quella d’Egitto, l’epoca quella della dominazione inglese: Armand Gervase, celebre pittore francese conosciuto e ammirato da tutti, giunge a una festa in maschera presso il Gezireh Palace Hotel del Cairo, accompagnato dall’amico irlandese Denzil Murray. Nelle vesti di un capo beduino, costume scelto dall’artista per l’occasione, Gervase appare alla folla in festa fascinoso e intrigante, in perfetta sintonia con le bianche vesti indossate; i suoi occhi e i suoi tratti hanno poco di francese e molto di egiziano. L’uomo, capace di apprezzare solo l’arte e la bellezza e che rifiuta prontamente gli ideali comuni sull’amore e sulla vita nell’aldilà, viene folgorato da una visione incantevole e misteriosa: Ziska la principessa, ospite d’onore della serata. In un magnifico costume da danzatrice egiziana, Ziska interpreta il ruolo di Charmazel, la ballerina amante del grande e misterioso guerriero Arasse, che la tradì e uccise ai tempi della grande piramide. Ad Armand Gervase basta un solo sguardo per innamorarsi perdutamente della donna dal fascino e dalla bellezza soprannaturali che diventa la principale attrazione della serata. A soccombere alle grazie di Ziska non sarà solo il pittore francese: anche Denzil Murray è impazzito d’amore per la misteriosa donna e vorrebbe averla in moglie. L’unico personaggio immune al fascino devastante di Ziska sembra essere il dottor Dean, uomo di scienza amante della storia antica, della psicologia e del paranormale che sarà anche l’unico a comprendere l’enigma celato nel magnifico sguardo di fuoco della bella principessa. Ziska non sembra essere indifferente alle attenzioni di Gervase e dopo cinque balli insieme, i due decidono di darsi appuntamento per l’indomani: l’artista francese ha infatti intenzione di fare un ritratto dell’amata per catturarne per sempre la bellezza. Così la mattina seguente Gervase si ritrova nel magnifico palazzo della principessa per dare avvio al lavoro. Il risultato sarà a dir poco raccapricciante: sulla tela il pittore non è riuscito a riprodurre i tratti perfetti della principessa, ma solo un volto distrutto dal dolore e dall’odio nel quale però è possibile riconoscere lo sguardo di Ziska. Quali segreti dunque nasconde la bellissima principessa? Perché Gervase non può fare a meno di provare una certa sensazione familiare al suo cospetto? E ancora, come fa la donna a possedere una perfetta erudizione sui fatti antichi di Arasse e della grande piramide? Solo un estremo sacrificio permetterà la soluzione dell’enigma, garantendo la pace eterna alle ombre provenienti dal passato.

 

Un romanzo gotico di protesta

Il romanzo della Corelli racchiude in sé i temi classici del gotico quali l’amore, la morte e il mistero, miscelati con ingredienti tipicamente “corelliani” quali l’esoterismo, la fede nell’amore eterno e la critica serrata della società borghese dell’epoca, considerata dall’autrice modaiola, volgare, vuota e votata al maschilismo. Lo scontro tra le classiche polarità borghesi è reso manifesto attraverso le caratteristiche dei vari personaggi che si incontrano nelle pagine del romanzo: Armand Gervase incarna la figura dell’artista ribelle che rifiuta le convenzioni borghesi in nome di un amore passionale e sfrenato; Ziska è la donna fatale dal fascino perverso animata dalla sete di vendetta per le offese subite in una precedente vita; Denzil Murray, molto diverso dall’amico, crede invece nell’amore eterno e nella vita matrimoniale e, infine, il dottor Dean è il prototipo dell’uomo di scienza attratto però dal paranormale, inclinazione, questa, che lo renderà capace di vedere oltre le apparenze.

 

Un’autrice riscoperta

Marie Corelli, nome d’arte di Mary Mackay, oggi è ritornata prepotentemente sulle scene editoriali grazie alla prima traduzione italiana di Ziska. Autrice di veri e propri best seller dell’età vittoriana, la scrittrice fu un personaggio capace di far parlare di sé, stretta sempre tra due fuochi, quello del successo editoriale e dell’apprezzamento di grandi personaggi dell’epoca quali la regina Vittoria e Winston Churchill, e quello del discredito maschilista e borghese che imperava in quegli anni non molto lontani. La donna fu aspramente criticata per la sua scelta di vivere con una compagna e per il suo costante, e probabilmente per alcuni fastidioso, impegno a favore dell’emancipazione femminile e della salvaguardia del patrimonio artistico e letterario. Nonostante ciò la scrittrice vittoriana ebbe sempre dalla sua l’affetto e la stima del suo folto numero di lettori, che fecero dei suoi testi alcune delle opere più lette e ammirate di quegli anni.

 

Giuseppina Pascuzzo

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 56, aprile 2012)

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