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Anno VI, n. 54, febbraio 2012
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Comunicazione e Sociologia (a cura di Antonella Loffredo) . Anno VI, n. 54, febbraio 2012

Zoom immagine “Entrare”
o dipendere
dalla comunità

di Andrea Vulpitta
Da Infinito le luci e le ombre
i rischi e i possibili vantaggi
del relazionarsi nel virtuale


A distanza di due anni (vedi bottegascriptamanent.it n. 24, agosto 2009) torniamo a trattare testi sul fenomeno dei social network che da tempo, oramai, occupano un posto importante sugli scaffali delle librerie. Forse con eccessiva attenzione, ma il tema interessa e coinvolge un numero sempre crescente di persone, per cui è naturale che alcuni sentano il bisogno di mettere su carta le proprie considerazioni ed esperienze. È il caso di Gianfranco Valenti, laureato al Dams, che tra web radio e radio via etere (ha collaborato con la trasmissione il Cammello di Radio 2) esplora da anni le forme della nuova comunicazione. Oggi si divide tra entertainment e web journalism, e ha pubblicato un testo che vanta la Prefazione di Vincenzo Mollica, la Postfazione di Camila Raznovich e il sottotitolo Conversando con Claudio Baglioni. Il titolo del libro è Cose dell’altro mondo (Rai Eri, Infinito edizioni, pp. 176, € 13,00).

 

Il mondo della rete

Il mare di Internet per la sua infinita estensione offre diverse possibilità di fruizione, innumerevoli esperienze e, forse la cosa che più intimorisce, cambia il tipo di rapporti sociali e l’utilizzo della comunicazione che, come nel caso del testo, spazia tra letture, canzoni e pensieri. Nel corso della presentazione del libro presso la libreria “Mondadori” di Cosenza, l’autore, ma anche i convenuti, hanno sottolineato che nel web non tutto è rose e fiori, che le delusioni sono in agguato, specie nelle chat line dove spesso si annidano effimeri rapporti di coppia. Coraggioso, dati i tempi di grande tutela della propria privacy, il racconto della storia personale, nata proprio in rete, e l’aneddoto, riportato nel testo, del mancato approccio con una ragazza conosciuta in treno causato dal non essere utente di Facebook. Certo, per chi è distante da questo mondo o ha un uso “normale” e professionale del computer e della rete sarà una sorpresa scoprire che presso il Policlinico “Gemelli” e in altri luoghi di cura nel mondo ci siano strutture nate per aiutare i cosiddetti “dipendenti dalla rete”.

 

Tra domande e risposte

L’autore nel suo racconto spazia tra argomenti, brevi capitoli e tante domande. Nasce così il capitolo Entro in comunità?, approfondimento sugli effetti del partecipare o meno alle comunità virtuali e cercare di capire se e quanto l’utilizzo smodato del computer possa portare assuefazione, dipendenza, isolamento. A seguire Cosa c’è dietro l’angolo in cui si approfondisce il concetto complesso e nuovo dell’amicizia dei social network attraverso i quali quest’importante valore assume significati lontanissimi dal tradizionale, e tramite i quali accettarla o rifiutarla è spesso un atto istintivo e poco ponderato. L’opportunità, quindi, del comunicare con un numero illimitato di persone, spesso, non rappresenta una forma di relazione, ma nasconde l’insidia della solitudine che l’autore esamina nel capitolo Solitudine on line nel quale si spiega come il rovescio della medaglia possa essere rappresentato da quel senso di smarrimento e di solitudine che assale quando si è lontani dal monitor amico. La tesi, comunque, che emerge dal testo è che non sia corretto porre una linea di demarcazione tra i favorevoli e i contrari al mondo delle chat, bisogna assecondare la democrazia del web rivendicando gesti nobili e di solidarietà, come nel caso del gruppo promosso dall’autore Facebook for Denise, che in meno di un anno ha raccolto 20.000 persone intorno al dramma familiare della piccola Denise Pipitone, scomparsa a Mazara del Vallo nel settembre del 2004.

Il libro, poi, elenca una serie di indirizzi web tra i quali alcuni social network, anche poco conosciuti, affiancando ad essi una descrizione del contenuto. Spazia dai noti Facebook e Twitter a quelli dedicati al mondo dell’audiovisivo.

 

Una storia anormale

Poi l’autore racconta quella che lui definisce una storia anormale riferitagli da un amico che, seduto al tavolino di un bar del centro storico di Roma, confida la sua personale e intricata vicenda sentimentale vissuta su Facebook, emblema di un certo modo di vivere i sentimenti e le relazioni amorose che nascono, si sviluppano e muoiono sul web.

L’autore alla fine si cimenta nella creazione di un forum nel quale coinvolge Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della comunicazione all’Università “La Sapienza” di Roma, Giorgio Simonelli, docente di Giornalismo televisivo alla “Cattolica” di Milano, Mario Caligiuri, docente di Pedagogia della Comunicazione all’Università della Calabria e Raffaele Sibilio, docente di Sociologia all’Università “Federico II” di Napoli, interrogandoli su vari temi legati alla comunicazione, dalla tv alla radio al web.

Nei ringraziamenti finali del libro, l’autore sottolinea quanto abbia tenuto alla realizzazione di questo lavoro, in cui emerge un forte legame con la musica e quanto i versi di Claudio Baglioni lo abbiano ispirato. Il libro termina con la Postfazione di Camila Raznovich che invita tutti a recuperare una sana curiosità, quella che si ha da bambini, per non smettere di cercare, capire e conoscere le cose del mondo virtuale.

 

Andrea Vulpitta

 

(www.bottegascriptamanent.it, anno VI, n. 54, febbraio 2012)

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