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Anno II, n° 5 - Gennaio 2008
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Home Page (a cura di Tiziana Selvaggi) . Anno II, n° 5 - Gennaio 2008

Zoom immagine Evviva il libro
nel Meridione

di Giusy Patera
Biblioteche full time:
un grande successo
di presenze e di eco


La “Bella compagnia”, inaugurata quest’anno nella quarta edizione della Settimana delle Biblioteche e formata da bibliotecari, editori, lettori, librai e autori, ricorda un po’ la famosa “Compagnia dell’anello” di tolkieniana memoria. Entità diverse che si unificano per raggiungere un obiettivo comune, in questo caso non si tratta di distruggere l’“anello del potere”, ma di diffondere il “libro della conoscenza”.  In una regione come la Calabria, dove circa il 70% di persone non legge nemmeno un libro all’anno, fanalino di coda nella classifica dei tassi di lettura, che cosa può succedere se si indice una Settimana da passare dentro le biblioteche a parlare di libri? Ma non di quelli polverosi, con qualcuno seduto in cattedra a discettare delle sue minuziosissime ricerche, ricerche appunto che all’uomo della strada non diranno mai nulla di utile…

Tutto questo è la “Quarta Settimana regionale delle Biblioteche” che all’insegna dello slogan «Un’esperienza sopra le righe: incontri, mostre, convegni, proiezioni, ma soprattutto libri» si è svolta ovunque in Calabria dal 2 al 9 dicembre.

 

Il particolare successo della Settimana cosentina

La formula innovativa della Settimana regionale, e in particolare di quella cosentina, che conosciamo meglio, è stata quella di mettere a confronto i lettori con l’autore (per informazioni più esaustive si veda www.dbcs.it).

La partecipazione è stata attiva, sia da parte delle scuole (numerosi i gruppi di lettura di marca scolastica: dalle elementari alle medie inferiori e superiori, fino agli universitari), sia da parte di altre fasce varie per collazione sociale e per età: dagli aspiranti giornalisti fino agli anziani.

Gli editori sono stata parte attiva nel “gioco”: nella consegna della trentina di copie ai gruppi di lettura, nel rendere possibile la presenza dell’autore, anche quando questo non era autoctono, nel garantire la propria presenza a fianco dello scrittore, un contraltare del mondo della cultura, che spesso dimentica il “fare impresa” e si chiude su se stesso.

Forse se ci è concessa una punta di critica: chi è mancata nella “compagnia” è stata la figura del libraio. Ma probabilmente non poteva che andare così: la libreria si contrappone almeno ideologicamente e funzionalmente alla biblioteca.

Molto attento è stato il mondo dell’informazione, piuttosto nutrito di quotidiani: ben quattro le testate (Calabria ora, Gazzetta del Sud, il Quotidiano della Calabria, La provincia cosentina), ma non sono mancate le notizie anche su un quotidiano come il Domani con sede a Catanzaro, segno che l’azione del Distretto cosentino ha colpito nel segno.

 

Il tributo agli editori scomparsi

La “bella compagnia” si è riunita nel giorno dell’inaugurazione della Settimana cosentina nei locali della prestigiosa Biblioteca civica, in occasione dell’apertura di una mostra bibliografica e antologica di due case editrici cosentine “storiche” Fasano ed Effesette-Il Busento, la cui prematura scomparsa dei fondatori ha coinciso con la fine di queste due esperienze editoriali, che pure sono state importanti nel panorama dell’epoca.

Il tributo, verso Santino Fasano e Michelangelo Napoletano, degli editori che li hanno visti operare e, in alcuni casi, imparato da loro il mestiere, è stato sincero e commosso. Tra gli altri Demetrio Guzzardi, fondatore di Editoriale progetto 2000 e Franco Alimena, fondatore di Edizioni orizzonti meridionali, ma anche altri addetti ai lavori, quali fotografi, autori e giornalisti (tra questi Pantaleone Sergi).

L’occasione è stata propizia anche per lanciare l’appello a dare il proprio apporto di conoscenza e titoli alla ricostruzione completa del catalogo dei due editori.

 

Seconda giornata: di come l’aereo mancò a Pedullà…

Come si è già detto, la Settimana ha celebrato un modello d’incontro, che non è nuovo – non si è inventato nulla infatti! – ma certamente è poco sperimentato.

Nella giornata di lunedì 3 dicembre, i liceali del “Fermi” di Cosenza hanno incontrato nella biblioteca cittadina Sandro Borelli, autore di Gaza Boulevard, un romanzo edito da Pellegrini che affronta la difficile e sempre attuale questione arabo-israeliana.

Di seguito in un’altra biblioteca, quella comunale di Rende – centro vicinissimo al capoluogo di provincia che con la stessa ora si sta alleando per un piano strategico che la prova come un’unica realtà urbana (Cfr. www.pianostrategicocosenzarende.it/) – un centro anziani ha incontrato Francesco De Marco, autore de La poesia dialettale calabrese (Edizioni Panacea). Lasciamo immaginare l’attiva partecipazione degli anziani, che hanno ricordato attraverso l’uso dell’idioma dialettale e di parole dimenticate i bei tempi andati. Sempre nei locali rendesi, si è tenuta per tutta la Settimana un’esposizione di libri rari. Un’altra mostra si è tenuta al Liceo “Scorza”, sulla Narrativa tra fascismo ed antifascismo.

Nel pomeriggio, è saltata la classica presentazione del libro di Walter Pedullà, E lasciatemi divertire! Divagazioni su Palazzeschi e altra attualità (Manni), a causa di un forte vento che ha costretto l’aereo, che doveva portare l’autore alla volta della Calabria, ad aggirarsi nei cieli di Roma.

Nel frattempo, il “nostro” Fulvio Mazza relazionava davanti ai liceali del “Pitagora” su come nasce un libro, il percorso dal dattiloscritto fino alla confezione libro. L’uditorio è risultato piuttosto interessato all’argomento, non fosse altro per il fatto che tale discussione è coronamento di una lunga attività della scuola in questione, un progetto denominato “Leggere per scrivere, scrivere per leggere”.

Plauso ad una scuola che è molto avanti, tanto da aver fatto rientrare la propria biblioteca d’istituto all’interno del distretto, così come il Liceo “Scorza” di Cosenza.

 

Terza giornata: Pantaleone Sergi racconta il giornalista

Al centro testi dedicati ai più piccoli: ad Amantea sono andate “in scena” le Cinque storie di Marzia Colace edito Pellegrini; a Rogliano Maria Fontana Ardito ha raccontato Il Pianeta di cristallo (Periferia), a Montalto Uffugo Maria Rosaria Petrasso con Nostos ritorni e partenze (Falco editore).

Per i più grandi e con tematiche più complesse: lo “Scorza” ha incontrato Roberto Ritacca e il suo Sulle ali di un sogno (Edizioni orizzonti meridionali), a Rende si è parlato di emigrazione con Franco Michele Greco, Navi di Lazzaro e treni del sole. Realtà e storie dei calabresi all’estero (Calabria letteraria editrice).

Rinviato al venerdì l’incontro di Vito Teti con il “Pitagora”; si è aperto un acceso dibattito tra Pantaleone Sergi e i giovani e aspiranti giornalisti intervenuti.

Partendo dal suo libro Quotidiani desiderati (Nuova editoriale Bios-edizioni Memoria), lavoro pionieristico – da storico – sul panorama della stampa calabrese, Sergi ha parlato di giornalismo, contorni e dintorni con un fitto pubblico interessato.

Ha auspicato, in particolare, un’università che fornisca una preparazione più pregnante, che possa consegnare alle redazioni giovani con una formazione di base più solida e più approfondita di quanto avviene ora.

Ha ricordato la sua carriera di giornalista: inizi importanti con il Giornale di Calabria, con nomi del calibro di Piero Ardenti e Paolo Guzzanti, un ambiente quello del giornale socialista (“anzi di prettamente osservanza manciniana”) in cui come mosche bianche operavano a Interni-Esteri Sergi comunista e Michelangelo Napoletano democristiano.

Ha anche rammentato gli entusiasmanti momenti della fondazione di la Repubblica e quelli, ancor più frenetici, delle testate da lui stesso fondate.

Ha lamentato il suo aver potuto raccontare solo di morti di mafia, di autobombe, guerre. L’unica volta che era stato inviato a Montreal per raccontare di una delegazione di imprenditori pugliesi, con un taxi ha dovuto raggiungere New York: erano crollate le Torri gemelle. Ed ecco il giornalista tornare all’opera.

 

Quarta giornata: Escrivá, la forza della comunità

Devono essersi considerati assai fortunati i ragazzi dell’Istituto tecnico per geometri di Cosenza ad aver avuto assegnato un interessante libro su Il calabrese che fece grande Bob Dylan, di Luigi Maria Perri e Bruno Castagna, edito da Klipper.

Dall’altra parte della barricata S. Francesco di Paola utilizzava la moderna diavoleria del Dvd per proiettare un po’ della sua fede sull’ingrata terra di Calabria. Sempre sul mare, ad Amantea Silvana Palazzo “scopriva” le carte sulle Catastrofi esistenziali. Anatomia del disagio giovanile (Periferia). In montagna si vedevano le Scintille di arcobaleno (Edizioni orizzonti meridionali) di Rossella Nigro.

A Rende i ragazzi del Liceo cittadino “Gioacchino da Fiore” hanno discusso con Vincenzo Napolillo dello studioso che ha dato il nome alla loro scuola. Il libro era targato Editoriale progetto 2000, ma abbiamo visto l’editore pur nel suo bell’invito ai ragazzi a conoscere la propria cultura, l’abbiamo visto dicevamo piuttosto febbrile nel pensare al cruciale appuntamento del pomeriggio.

La Calabria di Escrivá. Viaggio sulle tracce del fondatore dell’Opus Dei (sempre Editoriale progetto 2000) “di scena” nel Cinema Teatro Italia, struttura nata come Casa della Gil di mussoliniana memoria, è stata un successo di pubblico. L’autrice, Assunta Scorpiniti, ha narrato espressioni, sentimenti e storie di vita legate alla diffusione tra la gente calabrese del rivoluzionario messaggio di Escrivá: santificando il lavoro e la normale vita di ogni giorno è possibile una «santità a portata di tutti». Un lavoro importante che ben ha meritato la prestigiosa firma di Joaquín Navarro-Valls, nella Prefazione.

 

Quinta giornata: la comunione tra autori e lettori

Gli studenti del Liceo classico “Telesio” di Cosenza hanno incontrato Marisa Vecchione, autrice de Il gemello (Editoriale progetto 2000).

La giornata, però, ha visto protagonisti principalmente i libri editi dalla giovane e attiva Falco editore: c’è stato l’imbarazzo della scelta tra Antonella Ossorio, autrice de La pulce, e Daniele Giancane, autore de L’anello del piccolo principe.

In ogni caso, si è fatto in tempo a raggiungere Massimo Valentini, autore di Alfa e Omega.

Il “Pitagora” ha incontrato Nicoletta Torre, autrice di Mi ha svegliato il silenzio (sempre Falco editore), e si è confrontato sul tema “La lettera e il diario come strumenti per affrontare la fatica di crescere”. Bei momenti di comunione sono passati tra i ragazzi e l’autrice, in mezzo a baci e abbracci. Crediamo che non possa esserci soddisfazione migliore per un autore di essere letto e compreso da altre persone. È questo il bello della scrittura e probabilmente anche il senso, che però si sta perdendo.

A Montalto Uffugo, è stato presentato il libro Rocco Ferrari: il romanzo della sua pittura, a cura di Luigi Bilotto, abbinata alla fiaba raccontata da una cantastorie, C’era una volta Leoncavallo.

 

Sesta giornata: la legalità come battesimo di fuoco della Settimana

Gli studenti dell’Unical hanno incontrato gli autori di Contr’aria. Racconti in libera uscita liberamente (Coessenza): un prodotto editoriale nato da un laboratorio di scrittura.

Tra le Fiabe calabresi illustrate (Falco editore) di Riccardo del Sordo e il Giallo d’Irlanda (Pellegrini) di Mariano Marchese, si è avuto modo d’esplorare mondi paralleli che possono non incontrarsi mai.
Ma crediamo che per i temi importanti e cruciali affrontati, il battesimo di fuoco della Settimana sia passato attraverso l’incontro doppio tenutosi tra il Pitagora e Arcangelo Badolati, giornalista, autore di ’Ndrangheta eversiva (Klipper) e Vito Teti, autore dell’Appello per una nuova Calabria pubblicato su il Quotidiano della Calabria del 26 agosto 2007 in riferimento ai fatti di Duisburg.

Il tema: “I giovani e la cultura della Legalità”. Una buona occasione per dimostrare come la lettura diventa un mezzo di approfondimento e fornisce uno slancio per la decodifica critica di ciò che avviene intorno a noi. Leggere libri per leggere la realtà, si potrebbe dire.

A Paola i ragazzi delle medie inferiori hanno incontrato l’autore Alberto Rentsoc, di cui conosciamo la misteriosa identità ma che non sveleremo mai. Il libro è Campo di concentramento di Dortmund (Klipper).

 

Settima giornata: dedica alla figura del bibliotecario

Dopo la breve sosta nella giornata dell’“Immacolata”, la cerimonia di chiusura ha visto l’omaggio a Giacinto Pisani, direttore della Biblioteca civica per quasi 50 anni, e la presentazione della sua fatica, l’Indice della Rivista storica calabrese 1980-2003. Come da discorso dell’“erede” alla direzione della Biblioteca, Gianfranco Ferrari, si è trattato di un «doveroso riconoscimento ad un maestro che ha dedicato gran parte della sua attività alla Biblioteca civica ed alla formazione dei bibliotecari calabresi; parlo di Giacinto Pisani, maestro, direttore, bibliotecario, amico fraterno».

Con l’occasione, la Deputazione di Storia patria per la Calabria, dopo diversi anni, ha deciso di riunirsi nuovamente a Cosenza in occasione della presentazione del suddetto Indice, dando l’opportunità alla manifestazione di chiudere pienamente in “bella compagnia”.

Trattandosi dell’incontro conclusivo, l’occasione è stata propizia per un bilancio “a caldo” della “Settimana”.

Un bilancio positivo, secondo Giacinto Gaetano, dirigente del Servizio biblioteche della Regione Calabria, che ha ricordato le 222 iniziative che si sono svolte nelle biblioteche di tutto il territorio, riuscendo a coinvolgere varie fasce della popolazione e ha giustamente ricordato lo sforzo di coordinamento della manifestazione regionale da parte del Sistema bibliotecario vibonese, guidato con molto dinamismo da Gilberto Floriani che in «una città di grande tradizione ma di un mortificato presente» costituisce per riconoscimento unanime una singolarità. La citazione è tratta da un comunicato stampa dello stesso Sistema vibonese nel quale si leggeva, tra l’altro, anche che in prosecuzione della manifestazione “A ottobre piovono libri”, sta realizzando un progetto che prevede l’apertura serale della biblioteca fino a mezzanotte (servizio realizzato grazie al volontariato dei suoi operatori) e la realizzazione di incontri di grande coinvolgimento.

Il dirigente regionale ha ribadito, poi, un concetto ben condiviso: quello secondo il quale le biblioteche devono essere luoghi di ritrovo dove è piacevole stare.

Sulla stessa scia di positività, il già citato Ferrari, direttore f.f. della Biblioteca Civica, che ha sottolineato la grande eco che la manifestazione ha avuto in tutto il distretto cosentino e ha ringraziato la Regione per aver fatto coincidere con la Settimana, l’inizio attività delle 12 mediateche che insistono sul territorio. Ha ringraziato in particolare l’Assessorato alla Cultura, che, nella persona di Sandro Principe, all’epoca a capo dell’assessorato stesso, ha voluto fortemente quest’iniziativa. Ha concluso il suo intervento con l’augurio che la “bella compagnia” non si sciolga questa sera.

Una finestra aperta sul futuro: sulla scia dell’invenzione della “bella compagnia”, l’anno prossimo si ufficializzerà l’integrazione di questi agenti (editori, librai, lettori e autori) all’interno del microcosmo bibliotecario. Da qui la proposta dell’editore Demetrio Guzzardi – accolta dal Dirigente Gaetano – di denominare la prossima edizione della manifestazione: “Settimana delle Biblioteche e del Libro calabrese”, che coinvolgerà appunto la “bella compagnia” (l’acronimo sta per bibliotecari, editori, librai, lettori e autori, ma anche – come da suggerimento del già citato Guzzardi – per agenzia letteraria).

 

Bilancio di “Bottega”

Come si suol dire, una bella esperienza per chi come noi, tenendo l’ufficio stampa in questa manifestazione, ha avuto modo di conoscere parole e persone, di relazionarsi con mondi vicini e distanti.

Sfogliando le pagine dei quotidiani, vivendo le giornate dal vivo, ci siamo resi conto di quanta sensibilità ci sia, nonostante i morti ammazzati e l’arretratezza economica, sui temi della cultura, che resta unica possibilità di salvezza per una terra contaminata nelle sue radici, ma i cui rami più alti continuano a tendersi verso il cielo che a dirla con Rino Gaetano continua ad essere «sempre più blu».

 

Annalisa Pontieri

(www.bottegascriptamanent.it, anno II, n. 5, gennaio 2008)

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